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Il circuito di Daytona è stato il teatro di una gara che da alcuni anni è tornata al suo antico splendore,;e quest’anno ha visto tra le altre le partecipazioni notevoli di Fernando Alonso, Lance Stroll e Lando Norris. 24h Daytona
A cambiare non è stato il marchio sulla vettura vincitrice, che è sempre una Cadillac-Dallara DPi, stavolta la #5 Mustang Sampling Racing di Filipe Albuquerque, João Barbosa e Christian Fittipaldi,;che l’anno scorso si era resa protagonista di un infuocato e controverso finale negli ultimi minuti,;quando venne passata dalla #10 del Wayne Taylor Racing, e arrivò seconda. Stavolta la vittoria è stata netta sulla #31 del Whelen Engineering Racing e la #54 di CORE Autosport. La gara è stata tuttavia tutt’altro che facile. Oltre alla pioggia nella notte, quasi tutti i prototipi hanno subito molteplici forature, il fornitore Continental si è giustificato accusando il ritmo elevatissimo della gara,;che ha battuto di netto il precedente record sulla distanza, ben 4629 km percorsi e 808 giri, contro i precedenti 4365 km nel 1992. Problemi di surriscaldamento hanno afflitto sia la vettura vincitrice sia la gemella #31, che è stata costretta a cedere la posizione.
Le Acura del team Penske, che pure erano state molto competitive e talvolta in testa fino alla diciottesima ora sono invece state vittime di incidenti (la #7 di Castroneves e Taylor) e guasti (la #6).
Il team United Autosport di Zak Brown porta a casa un quarto posto con la #32, mentre la #23 di Alonso e Norris ha avuto problemi ai freni, ai sensori e le “usuali” forature ed è giunta al traguardo a 90 giri di distanza dal vincitore. Per Alonso si è trattata comunque di una esperienza formativa, in preparazione della 24 ore di Le Mans,;e in un’intervista ha affermato di voler ritornare in futuro.
Ford domina incontrastata la classe GTLM
La Ford GT #67 (Ryan Briscon, Richard Westbrook, Scott Dixon) del team Chip Ganassi ha conquistato di nuovo la gara in GTLM (che corrisponde alla classe GTE),;seguita dalla vettura gemella #66. La leadership delle due vetture non è mai stata messa in discussione dal via,;e la gara si è ridotta a un monologo delle due vetture in testa. Le Corvette arrivate terza e quarta rispettivamente, le Porsche e l’unica Ferrari (del team privato Risi Competizioni) possono recriminare per una gara molto meno perfetta di quella delle GT dell’ovale blu,;mentre BMW con la nuovissima M8 GTE accusa il BoP (Balance of Performance, il sistema di equivalenza fra le auto) di averli penalizzati.
GTD: La prima per Lamborghini
La Lamborghini #11 del GRT Grasser Racing Team vince quella che è la prima 24 ore della storia delle competizioni del marchio di;Sant’Agata bolognese, dopo una intensa lotta con l’Acura NSX #86, la Mercedes AMG GT3 #33 e la Ferrari 488 GT3 #51. La gara della classe GTD (che corrisponde alla classe FIA GT3) ha visto anche la penalizzazione della Audi R8 del Team Land Motorsport, a causa dei tempi di rifornimento troppo veloci rispetto alla concorrenza,;un vantaggio illegale e quindi giustamente punito con 5 minuti di penalità, che gli sono costati la testa della gara.
Complessivamente la gara è stata meno intensa di quella degli altri anni,;ma la competizione nella classe P (prototipi) fa ben sperare per il proseguo del WeatherTech SportsCar Championship, il campionato endurance americano.