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F1 | Temperature estreme in Qatar: emerge una proposta per ovviare al problema

Alexander Wurz, ex pilota di Formula 1 nonchè presidente della Grand Prix Drivers’ Association, ha proposto una soluzione per contenere il problema delle temperature estreme riscontrate dai piloti durante il GP del Qatar.

Alexander Wurz, ex pilota di Formula 1 nonchè presidente della Grand Prix Drivers’ Association, ha proposto una soluzione per contenere il problema delle temperature estreme riscontrate dai piloti durante il GP del Qatar. Come confermato dallo stesso Esteban Ocon e dalle ustioni riportate da Fernando Alonso, nella gara di Losail si sono toccati quasi gli 80 gradi all’interno dell’abitacolo, il che ha fatto scattare un preoccupante campanello d’allarme in vista delle prossime edizioni.

Wurz temperature GP Qatar
La soluzione proposta da Wurz per combattere le temperature estreme in gara: i sedili refrigeranti © RN365

La soluzione proposta da Wurz per combattere le temperature estreme in gara: i sedili refrigeranti

“È troppo facile dire: ‘Ecco l’abbonamento alla palestra, dateci dentro’, ha dichiarato l’ex pilota austriaco in un’intervista concessa  a BBC Sport. “I fattori che contribuiscono sono molteplici e devono essere compresi da tutti”.

“I miei pensieri iniziali ruotano attorno agli insegnamenti di altre categorie che hanno dimostrato come il calore sia un fattore limitante per i piloti. I sedili refrigeranti, ad esempio, funzionano molto bene e non sono troppo difficili da produrre e installare. È un aspetto che ogni squadra dovrebbe già prendere in considerazione”.

Le condizioni estreme che i piloti hanno dovuto fronteggiare a Losail hanno provocato non solo malesseri durante lo svolgimento del gran premio, ma anche vere e proprie ustioni dovute alle temperature proibitive raggiunte all’interno degli abitacoli.


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“Dal quindicesimo giro ho iniziato a lamentarmi. Il caldo mi ha provocato una leggera ustione al fianco destro: le condizioni sono state estreme“, ha commentato Alonso post gara, facendo emergere un ulteriore problema.

“È necessario migliorare l’isolamento e/o il raffreddamento ad aria delle centraline molto calde, che spesso sono situate vicino al sedile del pilot, o in futuro deviare le connessioni dell’impianto idraulico, in modo che il sedile non si surriscaldi”, aggiunge Wurz.

“L’intero regolamento prevede test e limiti per molte parti della vettura. Dato che il pilota è una delle parti più performanti dell’equazione, forse è giunto il momento di definire dei limiti al calore a cui è sottoposto”.

Gli altri fattori che hanno contribuito ad aumentare le temperature nel GP del Qatar

“Di recente ho testato un’auto indossando le nuove tute antincendio obbligatorie e sono rimasto scioccato da quanto ero caldo, ti cuociono. Naturalmente questi dispositivi sono qui per un’ottima ragione. Non sto suggerendo un ritorno a standard antincendio più bassi. Ma per coloro che non sono consapevoli di ciò che sta accadendo, questo è uno dei tanti fattori che contribuiscono”.

Ad aggiungersi al cocktail esplosivo che ha poi portato i piloti sull’orlo dello svenimento c’è stato anche l’obbligo imposto dalla FIA di non percorrere ogni stint per più di 18 giri con lo stesso set di gomme, onde evitare problemi di microfratture sui cordoli.

Ciò ha costretto tutti a spingere al massimo per tutta la durata della corsa, i quali hanno percorso, di fatto, 57 giri da qualifica. Un fattore che ha sicuramente incrementato la fatica e lo sforzo fisico, considerando che i piloti sono in realtà soliti gestire il degrado gomme per la maggior parte della gara.

“L’asfalto, una volta ripulito dalla sabbia, si è rivelato ad altissimo grip e la gara non è stata all’insegna della gestione del degrado termico degli pneumatici come al solito, un fatto di per sé molto interessante”, prosegue Wurz con la sua analisi.


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“Per il dibattito sul caldo, questo è un ulteriore aspetto importante, perché significa che i tempi e lo stile di guida erano più aggressivi a ogni giro e generavano più forze e sollecitazioni. Io stesso ho avuto problemi di calore con le auto da corsa. A volte anche alcuni miei colleghi, e credo che ai vecchi tempi fosse più difficile”.

”Sì, forse era difficile, ma in questo caso non credo che sia mai stato così difficile come in questa gara. Posso garantirvi che i piloti sono persone che faticano duramente. Dopo questa gara, la scena era tutt’altro che piacevole”.

“Mi ha fatto capire che questo argomento deve essere seguito per stabilire se l’attenuazione deve essere solo nelle mani dei team, o se richiede la modifica e/o la formazione di regole. Visti alcuni dibattiti intorno a questo tema, cerchiamo di far prevalere il sangue freddo e di procedere in modo sistematico”.

Fortunatamente, l’edizione del prossimo anno dovrebbe venire spostato in un periodo della stagione nel quale le temperature possano essere decisamente più miti rispetto ai 32 gradi che abbiamo visto domenica scorsa in gara. Inoltre, riprendendo il comunicato emesso quest’oggi, la FIA ”prenderà misure adeguate per stabilire e comunicare parametri accettabile in cui dovranno tenersi le varie competizioni“.

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