Il grandissimo atleta italiano ha dato prova di grande abilità alla guida di una M4 davvero agguerrita ed è riuscito a dare spettacolo ed imparare molto in vista delle prossime competizioni olimpiche. Alex Zanardi prova la BMW M4
Alex Zanardi, campione paralimpico di ciclismo, ha sempre dichiarato di avere una grandissima passione per le corse e la velocità. Quale occasione migliore dunque se non quella di cimentarsi nella Dream Race di DTM e Super GT ed uscirne davvero a testa alta con un ottima prestazione messa a segno e molte nozioni utili anche per le sue future competizioni mondiali. Alex Zanardi prova la BMW M4
L’ex pilota di Formula 1 si è calato nell’abitacolo della BMW M4 del Team RBM che, a differenza di quella domata da lui lo scorso anno a Misano, è spinta da un motore turbo decisamente più prestazionale da ben 2 litri.
La stoffa del campione emerge sempre e poco a poco l’italiano ha preso sempre più dimestichezza con i vari feedback della vettura. Questo lo ha portato a migliorarsi sempre più giungendo anche ad intimidire alcuni piloti delle GT500 giapponesi. Unico dato negativo il guasto tecnico da lui subito al 18° giro di gara dopo l’aver mostrato un buon ritmo lungo il tracciato.
Alex, alla luce del ritiro forzato ha dichiarato: Alex Zanardi prova la BMW M4
“Queste sono le corse e le DTM sono vetture tecnologicamente molto sofisticate, con tanti piccoli particolari che possono fare la differenza – ha detto Zanardi – Purtroppo ho accusato dei problemi al motore e non aveva senso andare avanti perché continuavo a perdere potenza, l’ho fatto presente via radio ai miei ingegneri e siamo stati d’accordo sul ritirarci. E’ un peccato perché mi stavo divertendo e il passo non era male”.
Nel corso diGara 2 la seconda Safety Car ha negato al veterano dei motori di ottenere un’incredibile piazzamento tra i primi 10 in classifica. Piazzamento che già aveva ottenuto, ma a fatica data la difficoltà subita nella gestione delle gomme Hankook.
Il campione, di fronte ai microfoni, ha poi aggiunto:
“Quando non riesci a mandare in temperatura le gomme, manca ovviamente aderenza. Una volta riuscito in questo, si può spingere, ma è il primo step che va fatto velocemente, altrimenti accumuli troppo divario;dagli altri e poi diventa dura recuperare. E ad un certo punto ammetto che il mio era piuttosto imbarazzante, detto in tutta sincerità. Di fatto mi sembrava sempre di non aver abbastanza potenza per scaldare gli pneumatici. Comunque ringrazio la BMW Motorsport per questa grande opportunità che mi ha dato, la M4 DTM è stupenda ed è stato più che una emozione guidarla”.
Come se lo sforzo fisico alla guida di una DTM non fosse bastato, L’emiliano si è dedicato anche a molto allenamento in vista delle prossime Paralimpiadi di Tokyo, a cui prenderà parte nel 2020.
“E’ stato un viaggio molto utile perché mi sono portato dietro la handbike e ho potuto allenarmi. Non è la stessa cosa del motorsport, dove puoi svolgere test e lavorare sul set-up capendo molte cose, ma girare in pista è stato un bell’allenamento. Ora so come continuare a prepararmi, ho raccolto tutte le informazioni che;mi servivano e ne parlerò col mio allenatore per stilare un bel programma in vista di una nuova avventura. Partecipare ad altre Paralimpiadi all’età di 53 anni lo considero un regalo”.