In questo terzo appuntamento della nostra rubrica dedicata al mondo GT, esploriamo quanto di meglio offre la scena internazionale in termini di competizione e promozione dei nuovi talenti. Abbiamo visto come, al momento, il panorama italiano non si trovi in ottima salute per quanto riguarda la gestione eventi. Il Belpaese, tuttavia, può vantare un assoluto primato sportivo oltre i confini nazionali, troppo spesso trascurato nella madrepatria. Vediamo cosa offrono la Blancpain GT Series, la SuperGT e il DTM, l’International GT Open.
La forza del Blancpain GT
Fra le quattro realtà che andiamo ad analizzare, quella della Blancpain GT Series è sicuramente la più famosa e apprezzata da piloti e appassionati nostrani, ed è la vera erede della defunta FIA GT Championship. SRO Motorsports, che gestisce questa ed altre categorie, ne ha saputo valorizzare il format vincente (endurance + sprint). L’importante ritorno mediatico offerto dalla partecipazione alla competizione la rende banco di prova obbligatorio per i piloti che si vogliano imporre nel mondo delle vetture a ruote coperte. Basti pensare che, nonostante il successo già riconosciuto, piloti del calibro di Rigon, Dumas, Vanthoor e Bamber continuano a gareggiarvi.
Perché questo campionato è così apprezzato tanto dagli appassionati quanto dai piloti stessi? Il motivo è essenzialmente uno: nella Blancpain GT Series si vivono emozioni che è difficile reperire in altre competizioni. Il format delle gare, rinnovato nel 2016, è subito apparso vincente grazie all’attenzione, sia per il pubblico che per i professionisti, con cui è stato creato: sa dare spazio a ogni aspetto fondamentale della categoria facendo leva sulla bellezza delle “gare vere”, come ci ha raccontato Mirko Bortolotti. Il Balance of Performance è un altro aspetto fondamentale che nel mondo delle GT3 funziona alla perfezione:. è grazie ad esso che le gare si fanno così serrate e al pubblico viene data l’occasione di vedere decine di vetture racchiuse in un secondo.
Dimensioni transnazionali
Discorso a parte meritano DTM e SuperGT, nate come campionati nazionali ma rapidamente diventate vetrine internazionali di rilievo significativo. In entrambe, a trovare massima espressione sono le case automobilistiche locali. Audi e BMW dominano il DTM, mentre Toyota/Lexus, Nissan e Honda si contendono l’assoluta supremazia in SuperGT. Il respiro internazionale di queste serie, tuttavia, è dato dalla presenza (in SuperGT) di tutti i maggiori costruttori mondiali con team privati,. e (in entrambe) con la loro comprovata capacità di essere trampolini di lancio per le massime serie del motorsport. Si pensi a Pascal Wehrlein, approdato in F1 dopo un titolo DTM, o a Jenson Button,. che ha scelto il SuperGT per tornare a vincere campionati. La qualità dei piloti che popolano la serie tedesca, poi, è pressoché leggendaria:. basti pensare ai molti ex-piloti di F1 che, una volta salutate le monoposto, si dedicano proprio al DTM, o a nomi quali Duval, Rockenfeller e Rast.
L’International GT Open, sottovalutato dai più, potrebbe essere il maggiore spunto a cui le realtà italiane dovrebbero guardare, sia per rimpinguare il vivaio nostrano che. per tenere conto delle potenzialità dei grandi costruttori italiani oltre al mondo delle monoposto. E di questo, nel dettaglio, parleremo nel prossimo e ultimo appuntamento della nostra serie.