IndyCar | Monterey GP – Laguna Seca: Anteprima e Orari TV del finale di stagione

Il gran finale della stagione IndyCar è il Monterey GP a Laguna Seca, con Will Power, Scott Dixon, Josef Newgarden, Ericsson e McLaughlin si giocano il titolo: Anteprima e Orari TV

IndyCar Laguna Seca orari
Photo: INDYCAR/CHRIS OWENS Laguna Seca Orari TV

Laguna Seca e il suo Grand Prix of Monterey ospiteranno il gran finale di una stagione IndyCar pazzesca, di altissimo livello e con una lotta per il titolo mai così ravvicinata.

Con 5 piloti in lizza per il titolo, la stagione 2022 IndyCar eguaglia il record del 2003, quando Scott Dixon prevalse sopra Castroneves, de Ferran, Kanaan e Hornish per conquistare il primo di ben 6 titoli. Quasi 20 anni dopo, Will Power deve difendere un vantaggio in classifica sufficiente, ma non enorme da Josef Newgarden e da un immarcescibile Scott Dixon, con gli ormai outsider Marcus Ericsson e Scott McLaughlin ancora potenzialmente in lizza.

Il circuito

Lo scenario prescelto per il finale di stagione, per la 3ª volta in 4 anni, è forse uno dei più iconici stradali americani, ovvero Laguna Seca. Il tracciato californiano è stato uno dei caposaldi della CART per molti anni, ma dopo l’uscita dal calendario della ChampCar nel 2004 non è tornato in IndyCar se non nel 2019 e nel 2021.

Il tracciato di Laguna Seca si trova nella cittadina di Monterey, in California, adagiato sul fianco di una collina. È un circuito molto tecnico con tanti cambi di direzione. Dal rettilineo di partenza infatti si scende verso il tornante Andretti per poi iniziare la parte in salita fino al Cavatappi. Questa curva è in cima alla collina con un forte cambio di direzione che riporta in discesa verso il traguardo. Il rettilineo del traguardo non è molto lungo ma si riescono a raggiungere delle velocità abbastanza alte.

In ogni caso, sul circuito di 3,69 km non ci sono grandi punti di sorpasso in IndyCar, rendendo allo stesso tempo le qualifiche cruciali e le lotte ancora più drammatiche in ottica campionato.

“The Corkscrew”, la curva icona del circuito, è rimasta alla storia per due momenti, uno tragico, la morte di Gonzalo Rodriguez , il pilota esordiente Penske, a seguito di un problema meccanico nel 1999, e quello glorioso per Alex Zanardi 25 anni fa, il celebre “The Pass” ai danni di Bryan Herta nelle fasi finali della gara e per la vittoria. Bryan si rifarà nel 1998 e nel 1999, e dopo il ritorno del tracciato nel calendario IndyCar nel 2019 il figlio Colton Herta dominerà le due gare tenutesi finora, conquistando entrambe le pole e le gare.

Tra i piloti in attività, solo Helio Castroneves e Sebastien Bourdais possono vantare anche loro una pole e una vittoria, e una pole, rispettivamente.

Anteprima squadre e piloti: la sfida a 5 per il titolo

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L’entry list vedrà il ritorno di Paretta Autosport e Simona de Silvestro a completare il loro programma di 4 gare in preparazione del 2023, portando le Dallara DW12 in pista a un totale di 26.

Ovviamente tutta la nostra attenzione è sui 5 candidati al titolo, ma tra i possibili vincitori non vanno esclusi protagonisti assoluti della stagione come Pato O’Ward, mentre Alex Palou potrebbe cercare quella vittoria che è mancata per imprimere qualcosa nella sua difesa del titolo. Considerando però i precedenti, l’attenzione va data anche ad Andretti Autosport, con Alexander Rossi, Grosjean ma sopratutto Colton Herta, certamente tra i favoriti per la vittoria, un obiettivo che potrebbe interessargli non solo perchè gioca in casa, ma anche per le voci che lo danno prossimo a un ingresso in F1 nel 2023.

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Will Power (523 punti)

Un vincitore diverso dai rivali in classifica sarebbe l’ideale per Will Power: l’australiano di Penske, a 41 anni suonati è stato finora autore di una stagione “da ragioniere”, con un’approccio “zen” agli antipodi del suo carattere (o così credevamo). Concentrandosi sempre sul portare a casa dei punti, Power non si è mai ritirato, vincendo solo a Detroit, ma conquistando anche altri 7 podi e 4 piazzamenti in top-10, con ben 4 pole all’attivo. Per essere sicuro di vincere il suo secondo titolo dopo quello del 2014, e liberarsi da quell’aurea da eterno secondo, gli serve un 3° posto, anche se molto dipende dalle capacità degli altri.

Josef Newgarden (-20)

Il presente e il futuro di casa Penske, Josef Newgarden giunge a Laguna Seca dopo un anno bizzarro: 5 vittorie in una stagione sono tantissime in IndyCar, ma allo stesso tempo potrebbero non bastargli per il titolo. Il pilota americano paga infatti gare no (St. Petersburg e Barber), errori strategici come la scorsa settimana a Portland, e anche la sfiga nera della gara-2 di Iowa che stava dominando fino al guasto alle sospensioni. Una stagione di picchi altissimi e valli profonde, che rendono necessaria una gara perfetta. Newgarden deve vincere con Power almeno 4°, facendo anche i punti della pole e i punti per il record di giri in testa. In alternativa, Power deve essere quinto, oppure 10° con Newgarden 2°, e in tal caso vincerebbe allo spareggio per maggior numero di vittorie.

Scott Dixon (-20)

Per il campionissimo della serie, la stagione è iniziata con grandi problemi in qualifica, a cui seguivano grandi rimonte in gara fino al 5° posto. Dixon non è giunto sul podio fino a Detroit, ma è stata la vittoria a Toronto che lo ha riportato in lotta per il campionato, con un numero di piazzamenti che lo ha portato al 3° posto in classifica.

Per il pilota Chip Ganassi, il grande rimpianto di questa stagione è l’errore all’ultima sosta della 500 miglia di Indianapolis, passata da un dominio incontrastato con tanto di pole a una tragedia quando ha superato il limite in ingresso pit-lane. Gli 80 punti persi in quella occasione hanno cambiato il volto di un campionato, che clamorosamente, sarebbe altrimenti già chiuso, malgrado tutte le vittorie di Newgarden e la costanza di Power.

Per vincere valgono gli stessi casi di Newgarden, ma non gli basta arrivare a pari punti con Power, che vincerebbe con più secondi posti.

Marcus Ericsson (-39)

Una stagione certamente eroica per lo svedese di Chip Ganassi, all’insegna di quella costanza che lo ha contraddistinto dalla seconda metà della stagione 2021, quando conquistò le sue prime vittorie a Detroit e Nashville. Quest’anno Ericsson è stato fuori dalla Top-10 solo 5 volte, ritirandosi solo a Long Beach. A portarlo in lizza però sono stati certamente i doppi punti della 500 miglia di Indianapolis, caduti nelle sue mani dopo l’errore di Dixon, e che non si è certamente fatto scappare. Il campionato però gli è scivolato dalle mani, paga sopratutto la seconda gara a Indianapolis e Nashville, e per vincere gli serve essenzialmente un miracolo: la vittoria e Power sotto il 20° posto, con gli altri sotto il 4°.

Scott McLaughlin (-41)

Il 3 volte campione delle V8 Supercars, giunto in IndyCar a 28 anni con pochissima esperienza nelle monoposto, ha mostrato tutto il suo talento nella sua 2ª stagione in IndyCar, vincendo a St. Petersburg, a Mid-Ohio e la scorsa settimana a Portland. Il passo, coadiuvato dal supporto di Penske, non gli è mancato mai, e pesa moltissimo il trittico negativo del mese di Maggio, e sopratutto l’incidente alla 500 miglia di Indianapolis che lo lascia a secco di quei 20 punti che servivano per sperare nel titolo. Come Ericsson, serve una vittoria, e ancora più fortuna.

Orari TV | Firestone Grand Prix of Monterey | Laguna Seca | IndyCar 2022

Dal 2022 l’IndyCar è passata completamente nelle mani di Sky, che trasmette in diretta sui suoi canali una parte delle prove libere, le qualifiche e la gara, e addirittura alcune repliche, con il commento italiano di Matteo Pittaccio.

Il livetiming come sempre è qui: http://racecontrol.indycar.com/, oppure sull’App ufficiale, assieme a una selezione di 14 onboard e la telemetria. IndyCar laguna seca orari

Venerdì 9 settembre

  • 23.30 | Prove Libere 1

Sabato 10 settembre

  • 19:12 | Prove Libere 2
  • 23:05 | Qualifiche | Sky Sport F1 (207)

Domenica 11 settembre

  • 21:00 | Firestone Grand Prix of Monterey (95 giri) (via alle 21:30) | Sky Sport F1 (207)

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