Divorzio in vista tra la Ducati e Dovizioso?
Fino ad un paio di settimane fa, la rimanenza di Dovizioso in Ducati sembrava scontata. Il campanello d’allarme, però, é stato lanciato da Paolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati, attraverso la seguente affermazione, rilasciata al quotidiano “La Gazzetta dello Sport”: “Ci piacerebbe confermare entrambi, ma i budget non sono infiniti e non si può spendere tutto in una direzione precludendosi margini per lo sviluppo. Siamo consapevoli che Dovizioso si aspetti un’offerta in linea con i suoi ultimi risultati. Per cui sarà una trattativa complicata”.
Il problema della Ducati è l’ingaggio di Jorge Lorenzo, che si aggira sui 12.5 milioni di euro all’anno. Il maiorchini, però, alla sua prima stagione in “rosso” si è preso un tennistico 6-0 (statistiche riferite alle vittorie) da Dovizioso, il quale doveva essere la seconda guida del team. La richiesta di Dovizioso è comprensibile, avendo lottato sino all’ultimo gran premio contro un mostruoso Marquez, che richieda un ritocco dell’ingaggio. Nella stagione passata, Andrea ha guadagnato un milione di euro e duecentomila mila euro per ogni gara vinta. Paolo Ciabatti ha aggiunto che la “questione Dovizioso” verrà esposta a seguito dei primi test a Sepang.
Quali potrebbero essere le ipotesi per Dovizioso, se lasciasse Borgo Panigale?
Molti piloti hanno il contratto in scadenza nel 2018, anche tanti “big”. In casa Honda, Pedrosa verrà confermato, poiché è un grande collaudatore e riesce ad essere in sintonia con il “Cabroncito”; Marquez resterà anche lui nel team giapponese, a meno che non voglia tentare l’azzardo in altri team. In casa Yamaha, Viñales rappresenta il futuro del team giapponese, avendo mostrato nella prima parte di stagione di essere forte. Dall’altra parte dei box c’é Valentino Rossi; quasi con certezza, Yamaha presenterà almeno un rinnovo di un anno per l’italiano. Rossi ha chiamato più volte, che deciderà dopo le prime gare del 2018, ma ha sempre detto che altri due anni continuerebbe a gareggiare.
Quindi, salvo colpi di scena, Dovizioso avrà due opzioni: restare in Ducati come seconda guida oppure tentare l’amore sorte con un team giovane (KTM).
L’unica certezza è che nel 2018, il team Ducati non avrà una situazione semplice da gestire. Si arriverà ad una stagione come quella del 2016 (Dovizioso-Iannone)?