Lo scorso fine settimana a Monaco siamo stati accreditati anche in Formula 2 in un paddock davvero caratteristico: ecco alcune chicche!
Il campionato della F2 andrà in vacanza per tre settimane prima di tornare in pista per il weekend di Barcellona. Prima di voltare pagina in vista della Spagna, però, mettetevi comodi: vi raccontiamo, attraverso le immagini, il dietro le quinte della categoria cadetta alla Formula 1. Ripercorriamo dunque la nostra avventura nell’incredibilmente unico paddock della Formula 2 a Monaco!
Il trasporto dal paddock alla pista
Trattandosi di un tracciato cittadino bisogna far conto con gli spazi effettivi a disposizione. A Montecarlo il paddock della F2 era situato in un vero e proprio parcheggio – il Parking des Pecheurs – alle spalle del media center della Formula 1.
Trovandosi in una struttura esterna al circuito, il trasporto delle vetture, del materiale e del personale dei team doveva essere meticolosamente organizzato. A meno di un’ora dall’inizio della sessione, i team ricevevano l’autorizzazione per poter raggiungere il circuito. Bloccata la circolazione delle auto stradali lungo quel tratto, le squadre si posizionavano secondo l’ordine predisposto dalla FIA sul viale che portava alla Rascasse e dunque all’ingresso in pit lane, che sarebbe avvenuto nel giro di pochi minuti.

Durante il passaggio dal paddock al circuito, al volante delle vetture era possibile vedere tanto i piloti stessi quanto uno dei meccanici.

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La struttura del paddock della Formula 2 a Monaco
Il paddock della F2 a Monaco era diviso su due piani. Al piano terra c’erano i box della maggior parte delle scuderie; in senso orario, AIX Racing, Campos, MP Motorsport, DAMS, Invicta, Van Amersfoort, Hitech, Trident. Al piano di sopra, oltre ai box di Rodin, Prema e ART, troviamo la sala dei commissari della Formula 2 e l’area catering, dove c’era tra le altre cose anche la nostra postazione.
C’erano, inoltre, l’area destinata al parco chiuso, dove le vetture venivano posizionate al termine delle sessioni.
Oltre all’area del parco chiuso, ecco anche la postazione per le verifiche tecniche.
Condividere l’area catering con alle squadre è stato un privilegio; qui abbiamo assistito alle qualifiche insieme ad alcuni membri dei team rimasti nel paddock.
Le attività delle squadre
All’interno del paddock e dei loro garage i team effettuavano tutti i generi di operazioni: dalla preparazione delle vetture alla pulizia degli pneumatici, passando per le prove di pit stop. Il tutto accompagnato da un po’ di buon sottofondo musicale: da Cesare Cremonini a Beyoncé passando per i Queen, di garage in garage c’era un sottofondo diverso!
Quando è stato smontato il paddock?
Già nella serata di sabato l’area del catering, conclusa la cena, era in fase di smontaggio; fase poi completata già prima della Feature Race di domenica mattina.
Terminata la Feature Race, i team hanno fatto il loro ritorno e hanno immediatamente proceduto all’imballaggio delle loro postazioni – nelle immagini che seguono gli uomini di Van Amersfoort.
Vi proponiamo un nuovo confronto a due immagini; questa volta dalla postazione della Campos per confrontare i garage durante il weekend e dopo la loro rimozione.
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Alcune immagini iconiche
Infine, vi proponiamo degli ulteriori scatti per osservare da vicino alcuni dettagli dal paddock.
In una gara per le strade del Principato è piuttosto difficile arrivare al traguardo con le vetture perfettamente intatte: qualche graffio qua e là per Oliver Bearman, più incidentata invece la vettura di Maloney a cui manca un flap dell’ala anteriore.
Casco speciale per Gabriel Bortoleto a celebrare l’anniversario di 30 anni dalla morte di Ayrton Senna.
Ecco anche il casco del sempre disponibile Andrea Kimi Antonelli in quella che era la sua prima volta in gara nel Principato.
Gli attimi prima della gara sono decisamente importanti per i piloti. Si chiacchiera con gli ingegneri, qualche selfie con i tifosi e nel caso di Dennis Hauger si allenano i riflessi.
Ancora dalla vettura di Bearman, ecco il suo volante dopo la gara con display ancora acceso.
A proposito di volanti, in Rodin – che ringraziamo – ci hanno concesso di toccare con le nostre mani quello di Miyata. Non era troppo pesante, ma c’era comunque da stare attenti: “se cade, sono danni!”
Questo weekend a Monaco Taylor Barnard ha conquistato la sua prima vittoria in Formula 2: ecco i trofei per lui e la squadra nel garage dopo la sprint race.
Nel corso del weekend abbiamo avuto l’occasione di intervistare alcuni piloti. In questo articolo vi abbiamo già indirizzato alle interviste fatte a Zane Maloney e Paul Aron, ma continuate a seguirci perché presto arriveranno altri contenuti!
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