Un viaggio lungo la carriera di Joshua Durksen, che prima del Qatar si è raccontato ai nostri microfoni dagli esordi ai piani per il 2025 passando per l’attuale stagione in F2.
In questa seconda parte dell’intervista a Joshua Durksen, il pilota del team AIX Racing in Formula 2 ci ha raccontato la sua storia nel motorsport. Partito dai suoi esordi nel mondo del karting fino alla sua attuale stagione nella categoria propedeutica alla Formula 1, il pilota paraguaiano ha brevemente anticipato le sue intenzioni future. Dalla prossima gara in Qatar al suo futuro in F2 nel 2025, ecco cosa ci ha raccontato Durksen – buona lettura!
Gli esordi ed il dovere verso il proprio Paese
Come ti sei approcciato al mondo del motorsport?
Mi è sempre piaciuto sin da piccolo: tutto ciò che ha motore, ruote e va veloce. Ho iniziato con i kart a 12 anni; ho fatto appena tre anni in Paraguay. Qui abbiamo solo una pista nell’intero Paese – le Formula o l’asfalto non è molto popolare in Paraguay; piuttosto il rally, il rally è molto popolare. Per fortuna io avevo un coach che ha avuto esperienza con il motorsport europeo. Così ci ha dato dei consigli su cose fare: disse, ‘a 15 anni devi andare in Formula 4 altrimenti sei in ritardo’.
Non avevamo quest’esperienza, pertanto gli abbiamo creduto ed è stata la cosa giusta da fare. È stato grazie a lui ma anche grazie al supporto della mia famiglia: è uno sport molto costoso e non è una cosa da poco guadagnare da vivere con il motorsport o la F1. Credono in me e mi sostengono tanto, il che mi permette di gareggiare, in primis.
Senti la responsabilità di rappresentare il Paraguay?
Sì, certo, specialmente essendo l’unico in F2 a rappresentare il mio Paese. Sento anche la responsabilità di dovermi comportare adeguatamente: non voglio dare una brutta immagine del mio Paese o in generale alle altre persone rispetto da dove provengo. Ovviamente il supporto è enorme: l’hype dei fan in Paraguay è incredibile. Sento la responsabilità di dover fare grandi risultati, continuare a spingere, affinché continuino a seguirmi perché mi hanno dato tanto in questi anni e non voglio deluderli.
Un 2024 da rivelazione
Sei stato sorpreso dalle performance del team quest’anno?
Immagino sia stata una sorpresa per tutti, non solo per il team ma anche per me, fare questi grandi risultati già al primo anno. Ovviamente so cosa sono in grado di fare e il mio obiettivo era essere in Top 10 alla fine dell’anno. Però non avevo la certezza di vincere una gara, cosa che abbiamo fatto già oltre ad avere altri due podi. È stato un grande miglioramento e il team ha lavorato davvero duramente. Con il rebranding il team ha investito per migliorarsi, aiutare i meccanici, gli ingegneri… C’è un’ottima intesa, ci capiamo. La macchina è in un’ottima finestra, ha un grande passo. Per me però è difficile dire da dove arrivi questo miglioramento rispetto all’anno scorso non avendo corso in F2. Quello di cui sono certo è che la squadra lavora davvero bene insieme e questo aiuta.
Mancano due gare alla fine: la prossima è il Qatar, una pista nuova, impegnativa fisicamente… quanto questa combinazione di fattori influenza la preparazione?
Per fortuna abbiamo [avuto] una pausa lunga ora, quindi più tempo per prepararci in palestra. Sono davvero entusiasta di correre in Qatar. Sarà la prima volta per tutti e quindi avrò una chance ancora più alta di essere di nuovo davanti. So che il Qatar sarà molto esigente sul fisico quindi mi sto allenando duramente. Tanto lavoro anche al simulatore per conoscere la pista e quasi iniettarmela nelle vene cosicché sarà naturale girarci. Speriamo di avere un buon passo e di avere grandi opportunità di podio di nuovo.
Pausa lunga, tanto allenamento… ti piace questo modo di prepararti per una gara o preferisci avere un lasso di tempo minore rispetto al round precedente?
Bella domanda! Ad essere onesto non so cosa preferisco. L’ideale sarebbe stato avere questa gara due settimane dopo Baku per seguire sulla scia del momento. Con due mesi di pausa però si perde parte di questa sensazione che hai quando sei appena reduce da un fine settimana di gara. Ci sono comunque due mesi per prepararsi meglio fisicamente. Due mesi in cui avrò buone sensazioni e buona memoria della mia ultima gara e quella sensazione di ‘posso farcela’. Non so cosa scegliere, entrambe le situazioni hanno i loro pro e i loro contro!
Quali piani per Durksen per il 2025 dopo le gare di F2 in Qatar e Abu Dhabi
Conosci già i tuoi piani per l’anno prossimo?
Abbiamo un’idea. Vogliamo fare un altro anno in F2, questo è chiaro. Non abbiamo nulla da annunciare o di confermato, ma stiamo lavorando per lo step dell’anno prossimo.
Quali sono le aspettative per il finale di stagione ed eventualmente per il 2025?
Spero di riuscire a concludere quest’anno in top 10. Al momento sono dodicesimo, non troppo lontano. Quindi se ci riuscissi sarebbe un bel modo per finire l’anno. In ogni caso voglio concentrarmi sul mio lavoro ed estrarre il massimo come ho fatto nel corso dell’anno. Quanto all’anno prossimo, finire in top 5 ad essere realisti. Ovviamente vorrei dire ‘vincere il campionato’, che è vero. Ma almeno, dovessi ritornare in F2 l’anno prossimo, voglio essere almeno in top 5.
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Leggi qui la prima parte dell’intervista – Dürksen in ESCLUSIVA: “Il gap di velocità tra F2 e F1 è troppo ampio. Antonelli? Ecco cosa aspettarvi” [Parte 1]