Nella nostra intervista esclusiva, Giacomo Ricci ci ha parlato dei piloti che più lo hanno impressionato nei suoi 10 anni di Trident e dei progetti futuri del team.
Sono davvero tanti i piloti passati dalla Trident che hanno poi intrapreso una brillante carriera nel motorsport. Un nome su tutti è quello di Jack Doohan, che nel 2025 sarà in F1 alla guida dell’Alpine. Adesso, le speranze del team sono rivolte a Leonardo Fornaroli, che si presenterà da leader della classifica di Formula 3 nell’appuntamento decisivo di Monza. Nella seconda parte dell’intervista ai nostri microfoni, Giacomo Ricci, ci ha parlato di come la Trident appoggi i propri piloti durante il loro percorso di crescita.
Il lavoro del team in campionato monomarca fa così tanto la differenza?
Sì e no, nel senso che la cosa importantissima, per tutte le squadre, è cercare di far firmare i piloti più veloci. Essendo un monomarca, le vetture sono molto vicine tra di loro. Non ci sarà mai una differenza che c’è in Formula 1 tra una vettura e un’altra. Il team, il pilota, le simulazioni, la cura maniacale dei dettagli e tutto quello che si può fare sulle vetture fanno una differenza.
La cosa importante è essere al limite con tutti i parametri, ovviamente rimanendo conformi al regolamento. Poi, per prima cosa, la bravura di ogni squadra è quella di preparare bene i piloti. Questo è fondamentale secondo me, perché da noi arrivano dei ragazzini tra i 16 e i 18 anni che sono veramente inesperti.
Qui è fondamentale spiegare a loro cosa devono fare: i target da raggiungere, tranquillizzarli, fargli un po’ da coach driver e da mental coach quando sono in macchina. Questo perché, essendo così giovani, è possibile che si perdano molto facilmente durante il percorso.
Inoltre, è importantissimo dare una macchina che sia in finestra, ossia una vettura che in quelle determinate di condizioni di pista e di ambiente sia nella finestra di performance. Un altro aspetto importantissimo è che i team devono sapere leggere le situazioni e le condizioni, ossia devono sapere cosa fare quando fa molto freddo e viceversa quando fa molto caldo. Tutto questo all’interno di queste categorie che, negli anni, si sono sempre migliorate e si sono sempre più estremizzate.
È una coperta corta, sei limitato con gli pneumatici, puoi decidere quanti usarne in qualifica, quanti usarne in gara e i pro e i contro di tutte le situazioni. Questo è un altro esempio di cosa può fare la differenza tra un team e un altro, che fondamentalmente è data da due fattori: avere dei piloti bravi perché così uno si spinge con l’altro, la preparazione che si fa con il pilota e naturalmente dargli una vettura che è il più performante possibile, ma soprattutto in finestra per quelle determinate condizioni.
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Tra i piloti che hai avuto in questi 10 anni di Trident, quali ti hanno impressionato di più e a quali sei rimasto più affezionato?
Di piloti bravi ne abbiamo avuti diversi. Dalla GP3 mi ricordo il nostro David Beckmann che, da quando passò da un altro team alla Trident, vinse più o meno tutte le gare da lì in avanti. Per cui sono molto affezionato a Beckmann.
Dopodiché, Pedro Piquet ha fatto un’ottima stagione all’esordio in Formula 3. Anche Lirim Zendeli, l’anno successivo, ha fatto dei buoi risultati. Il 2021 è stato un anno fantastico con tre ottimi nomi, secondo me, all’interno della squadra. In pole position c’è Jack Doohan che ha fatto una stagione stratosferica. Nel 2022, Maloney e Stanek hanno fatto un buon lavoro e naturalmente l’anno scorso Bortoleto che ha fatto qualcosa di eccezionale.
Un’altra cosa che mi ha impressionato tantissimo è stata la progressione di Leonardo Formaroli. Quest’anno ha fatto benissimo, ma anche l’anno scorso, nella sua stagione da rookie, ha fatto un grande grande grande lavoro. Questi sono i nomi per quanto riguarda la Formula 3. Per la Formula 2, invece, ho in testa principalmente i due piloti che abbiamo quest’anno: Richard Verschoor e Roman Stanek.
Quali sono gli obiettivi per il tuo futuro e per quello della Trident?
Per il futuro è sempre più dura, nel senso che, come dicevo, la competizione si alza tutti gli anni. Per cui sarà fondamentale sempre scegliere piloti giusti, mantenere l’organico del personale che hai, quello che funziona bene in attività e fare magari qualche piccolo cambiamento se necessario. È sempre fondamentale la scelta dei piloti, che in un campionato monomarca fa davvero tanto.
Gli obiettivi della squadra sono sempre quelli di cercare di migliorarsi e di riconfermarsi. Abbiamo aggiunto la Formula Regional by Alpine e abbiamo altri progetti, magari un giorno ampliarci ulteriormente aggiungendo la Formula 4 e fare così la filiera completa con tutti i passaggi.
[Credits immagine di copertina: FIA Formula 3]
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