F2 | Intervista ESCLUSIVA a Leonardo Fornaroli: “Grazie al titolo di F3, vengo ora considerato al pari di Antonelli e Minì” [Parte 1]

Poco prima di partire per l’Australia, dove comincerà la stagione di F2, il campione di Formula 3, Leonardo Fornaroli si è gentilmente concesso in esclusiva ai nostri microfoni per un’intervista che ha toccato le più svariate tematiche.

Mancano ormai pochi giorni al via della nuova e attesissima stagione di Formula 1. Sul circuito dell’Albert Park, in quel di Melbourne, non saranno però protagoniste soltanto le vetture della categoria regina, ma anche le serie propedeutiche, Formula 2 e Formula 3, inizieranno le rispettive campagne. Con Kimi Antonelli promosso in F1 dalla Mercedes, l’Italia sarà ancora grande protagonista nella serie cadetta grazie a Leonardo Fornaroli e Gabriele Minì. Nel 2024, i due alfieri tricolore si sono giocati il titolo di F3 fino all’ultima curva e il 2025 rappresenterà il loro anno di debutto in F2: proprio l’ultimo campione di Formula 3, Leonardo Fornaroli, alla vigilia della partenza per l’Australia, è il protagonista della nostra intervista in esclusiva.

Leonardo Fornaroli f2 intervista
Leonardo Fornaroli impegnato a Monza durante il weekend che lo ha consacrato campione di F3 – Credit: Getty Images

La prima parte della nostra chiacchierata si è concentrata principalmente sull’annata passata. Il titolo conquistato ha permesso al piacentino di salire finalmente alla ribalta, al pari di altri suoi illustri connazionali.

Partiamo da quanto successo pochi mesi fa e da un posto che penso sia diventato speciale per te, che è Monza. Raccontaci un po’ quegli attimi: le tue sensazioni prima del weekend e poi in macchina.

Era la prima volta che lottavo per qualcosa di così importante, quindi un po’ di agitazione c’era, anche perché avevo solo un punto di vantaggio sul secondo, quindi era tutto in gioco. Anche gli altri cinque contendenti al titolo erano comunque molto vicini, quindi era ancora tutto molto aperto.

Ho provato tante sensazioni durante il weekend. In prova libera, abbiamo avuto un problema quindi abbiamo girato poco, poi la pole position in qualifica, la rimonta nella Sprint Race e poi la caotica Feature Race. Anche lì ho provato la sensazione di perdere il campionato in una maniera non molto bella e poi la soddisfazione di avercela fatta anche con un bel sorpasso all’ultima curva. È finita bene, quindi è un weekend che ricorderò con tanta positività.

Torniamo a quel sorpasso. Un appunto che ti si fa è che alle volte dovresti magari essere un po’ più aggressivo e che ti accontenti un po’ troppo. Viene però subito in mente quanto dicesti durante il weekend di Imola. Eravamo ancora all’inizio della stagione, ma tu eri veramente focalizzato sul campionato, la sua testa era sempre lì e parlasti dell’importanza di non fare errori stupidi per il campionato. Quel sorpasso bellissimo e così aggressivo ti ha però quasi fatto entrare in un’altra dimensione come pilota. L’hai pensato al momento?

Certo, assolutamente! È stato un sorpasso di istinto, anche perché all’ultimo giro ci ho provato svariate volte a passarlo, però non è mai andata a buon fine. Andando verso la Parabolica, ho cercato di prendere tutta la scia possibile, ho pregato che non andassero a chiudere l’interno. Quando si sono riportati sulla traiettoria ideale, mi sono buttato all’interno.

È stato un sorpasso, sì di istinto, ma anche consapevole, anche perché non potevo andargli addosso a 200 all’ora. Anche Mansell, per fortuna, è stato molto corretto. Mi ha visto arrivare negli specchietti, quindi, una volta che ero dentro, non ha chiuso consapevolmente, ma ha lasciato il giusto spazio ed è andata bene. Colgo l’occasione per augurare il meglio a Christian.

Hai lottato con Gabriele Minì per il campionato e voi vi conoscete da tanti anni. Come è stato combattere con lui? Avresti preferito lottare con qualcuno che magari conoscevi meno, oppure è stato bello giocarsela con lui fino alla fine?

È stata una cosa diversa giocarsela con lui, ma comunque bello. Anche perché, fino a tre anni fa, ci allenavamo insieme e dormivamo insieme nella stessa stanza di hotel. Anche adesso siamo amici e giochiamo la sera al computer. Comunque, sono contento di una cosa. Gabriele Minì e Kimi Antonelli sono due piloti italiani molto forti. Kimi ha un’ottima carriera nel kart e ha poi iniziato a vincere in Formula 4 e Formula Regional. Ha poi fatto un’ottima stagione di Formula 2 e adesso è in Formula 1. Anche Gabriele ha un’ottima carriera nel kart, poi ha vinto in Formula 4 e ha ottenuto buoni risultati in Formula Regional e Formula 3.

Io sono sempre rimasto un po’ in disparte, un po’ dietro rispetto a loro. Vincendo questo campionato, finalmente credo di essere arrivato al loro stesso livello e anche di essere considerato un po’ di più. Quindi, sono molto contento anche di questo. Non sto dicendo di essere migliore di loro due, ma sono arrivato al loro stesso livello e ho dimostrato che posso giocarmela con Gabriele, mentre con Kimi ci ho corso poco.

Dopo la vittoria del campionato, ti è un po’ cambiata la vita in generale? C’è qualche persona in più che ti ferma per chiederti l’autografo o una foto?

Certo, assolutamente! Ogni volta che vado in pista a Imola o a Monza a vedere qualche gara, c’è sempre tanto affetto e questo mi fa molto piacere. C’è molto affetto da parte dei fan e adesso inizio ad essere considerato un po’ di più, quindi è cambiata in modo positivo.

Nell’ultima stagione hai conquistato 7 podi in 20 gare e alla fine hai avuto ragione tu: la costanza ha avuto i suoi benefici e il tuo focus sul campionato fin dall’inizio ti ha portato alla conquista del titolo. Ma ti manca vincere delle gare?

Innanzitutto, vorrei ricordare che a Imola c’era una grande possibilità di vincere la Feature Race, ma purtroppo per un problema elettrico, ho perso tre posizioni, tantissimo tempo e non sono riuscito poi a vincere la gara, però ho comunque chiuso in terza posizione. Però, prova a chiedere a un pilota qualsiasi, all’inizio della stagione, se preferirebbe vincere il campionato senza vittorie o avere il record di vittorie senza campionato. Credo che tutti risponderebbero “vincere il campionato”.

Al giorno d’oggi, essere costanti è tutto, soprattutto con il livello incredibile che si è formato nelle categorie minori. Quindi, sono molto fiero di quello che ho fatto l’anno scorso, perché appunto ho dimostrato che la costanza è più importante delle vittorie. Certo, se avessi avuto una vittoria in più, sarebbe stato bello, ma alla fine ho vinto il campionato io e pazienza se non ho nessuna vittoria.

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[Credit immagine di copertina: Dutch Photo Agency]

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