Ducati è pronta a tornare a trionfare nel Mondiale 2022 di Superbike grazie a una moto confermata e al ritorno in pompa magna di Alvaro Bautista. Importante anche l’approdo in Supersport con Bulega e la Panigale V2.

“certi amori non finiscono mai. Fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Così, nella sua carriera da AD del Milan, Adriano Galliani ha spesso riassunto il grande ritorno in squadra dei più grandi talenti avuti in rosa. La stessa frase si potrebbe facilmente mettere in bocca a un qualsiasi menager Ducati interpellato sul ritorno a Borgo Panigale di Alvaro Bautista.
Il ritorno dello spagnolo sulla moto rossa è sicuramente il biglietto da visita con cui Ducati si presenta al via del Mondiale Superbike 2022 con chiare intenzioni di vittoria. La presenza in squadra del pilota che, nel corso del 2019, ha annichilito per metà stagione Jonathan Rea (prima che le divergenze sul contratto portano a un calo clamoroso delle prestazioni dello spagnolo) è il principale motivo che porta Ducati a essere nuovamente annoverata tra le squadre seriamente in lotta per il titolo.
I due anni con Scott Redding non sono da buttare via, sicuramente. Tuttavia, ‘inglese ha sempre dimostrato la presenza di una sorta di muro invalicabile tra lui e la Panigale V4R. Infatti, l’inglese si è congedato con la casa italiana dopo due stagioni condite da 32 podi, 12 vittorie e un piazzamento finale in seconda posizione nel 2020, e in terza lo scorso anno. I numeri, letti in maniera fredda, sono tutt’altro che negativi. Ma, sono stati considerati quasi deludenti da una casa che manca l’iride da oltre dieci anni e che non ha saputo entrare concretamente in lotta per il titolo mondiale nel corso dell’ultimo biennio.
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L’addio di Redding, e il ritorno di Bautista dopo un biennio disastroso in Honda, pone le basi per un Campionato Superbike 2022 dove Ducati vuole uscire vincitrice senza se e senza ma. Questa determinazione è emersa anche nel corso della presentazione del team, avvenuta pochi giorni fa, dove sia Bautista che i menager hanno fissato chiaramente l’obiettivo primario.
Per quanto riguarda il secondo pilota, Micheal Ruben Rinaldi è chiamato, dopo un primo anno di apprendistato nel team ufficiale, ha mostrare una concreta crescita. Ducati ha un grande bisogno di imporre il migliore tra le seconde guide nella classifica generale. Lo scorso anno, seppur per poco, l’obiettivo è svanito per mano di Andrea Locatelli. Il pilota bergamasco di Yamaha, infatti, ha prevalso sul riminese grazie alla maggiore continuità e i maggiori piazzamenti a podio.
Rispetto alle due maggiori contendenti al titolo Superbike 2022, Ducati ha mantenuto un più ristretto riserbo sullo sviluppo della sua moto. È verosimile che la casa di Borgo Panigale abbia deciso di proseguire sullo sviluppo del motore e, soprattutto, sulla guidabilità e gestione della potenza. Alcune novità si sono viste nei test a Misano di questi giorni, dove Ducati ha confermato il nuovo forcellone e ha confermato Bautista nella classifica dei migliori piloti nel time attack.
Infine Ducati, dopo due anni di stretto legame con Go Eleven, ha stretto una nuova partnership con un altro team storico del Mondiale: Barni. Il team privato, equipaggiato da lungo tempo con Ducati, schiererà il giovane Luca Bernardi. Inoltre, la casa di Borgo Panigale parteciperà anche al rivoluzionato mondiale Supersport. L’impegno verrà affrontato dalle Panigale V2 900 di cilindrata. Il pilota ufficiale nel team della classe di mezzo sarà Nicolò Bulega, fresco di addio al Motomondiale.
L’aapuntamento con la verità definitiva è fissato per il prossimo 9 aprile, quando si accenderanno i motori per il primo weekend del Mondiale delle derivate dalla serie.
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