Dalle vittorie schiaccianti di Bautista alle cadute che hanno premiato la costanza di Rea. Dalle difficoltà dei primi Round ai podi di Sykes con la BMW. Le troppe cadute dei piloti Yamaha e la sorpresa Razgatlioglu. Facciamo quindi un’analisi della prima metà di stagione del Mondiale Superbike. Superbike analisi metà stagione
Superato il week-end americano di Laguna Seca, che ha segnato la fine della “prima metà” della stagione, anche per i piloti della SBK è tempo di vacanze.
Ma che cosa è successo in questa prima parte di stagione? Abbiamo già vissuto due momenti chiave dell’annata 2019: lo strapotere di Bautista nelle prime 6 gare (con 13 vittorie in 16 manche disputate), ma ance il suo crollo negli altri 3 appuntamenti che gli hanno fatto perdere la testa della classifica a vantaggio di un constante Jonathan Rea.
Alle loro spalle la lotta per la terza posizione ha come protagonisti Alex Lowes, Micheal van der Mark, che paga in termini di punteggio lo stop di Misano e la gara da infortunato a Donington, Leon Haslam e Toprak Razgatlioglu, che con il Team;Indipendent di Puccetti Racing, ha portato a casa ben 7 podi.
Situazione un po’ più critica per BMW ed Honda. Il marchio tedesco, grazie ai continui aggiornamenti e alla;classe di Tom Sykes, sembra essere riuscito a trovare una quadra negli ultimi Round, riuscendo anche a conquistare 3 podi e una Superpole.
Per quel che riguarda il Team giapponese, il progetto è completamente incentrato sulla stagione 2020, e ciò è dimostrato anche dal fatto che, nonostante una moto poco competitiva, gli aggiornamenti in questa stagione scarseggiano ad arrivare. Ne consegue quindi che come migliore risultato c’è un 8a posizione di Yuki Takahashi sotto la pioggia di Donington.
LE PAGELLE
Bautista: Lo spagnolo, appena arrivato dalla MotoGP, sembrava e doveva essere il pilota che avrebbe riportato la Ducati sul tetto del Mondo nel Mondiale SBK. Un’illusione che, dopo le prime 6 gare, sembrava potersi realizzare ma che è tornata ad essere tale con i 6 zeri raccolti nelle ultime 10 manche. Su questo calo pesa, forse, anche il mancato accordo per la stagione 2020 con Ducati e il progetto Honda che lo spagnolo sembrerebbe deciso a sposare nella prossima stagione. Voto: 6.
Davies: Una stagione deludente per il pilota gallese, che è però riuscito a tornare alla vittoria proprio nell’ultimo Round prima della pausa. Un adattamento lento ad una moto nuova come la V4R e la pressione di un compagno come Bautista hanno giocato un brutto scherzo a Davies che è distante ben 168 punti dallo spagnolo in classifica. Voto: 5.
Rea: La sua annata era veramente partita male. Sempre dietro a Bautista accumulando anche distacchi pesanti il pilota dell’Irlanda del Nord aveva quasi abbandonato le speranze di confermarsi Campione del Mondo. La sua costanza di risultati, come peggiore risultato un 5o posto a Misano, e il crollo di Bautista lo hanno fatto tornare in auge, e ora guida la classifica con 81 punti di vantaggio quando mancano 12 gare alla fine. Voto: 9.
Haslam: L’alfiere Kawasaki, tornato in SBK dopo una stagione nel campionato nazionale, aveva iniziato bene la stagione con due podi in Australia. Questi risultati non hanno però avuto seguito nel corso della stagione, con Haslam che si è spesso trovato a lottare per posizioni di media classifica e altrettanto spesso si è visto battuto dalla Kawasaki Indipendent di Razgatlioglu. Tutto questo pesa anche sulle possibilità di rinnovo che gli concederà Kawasaki. Voto: 4.
Razgatlioglu: il giovane turco del Puccetti Racing è la più bella sorpresa di questa prima parte di stagione. Dopo un inizio un po’ travagliato, dopo Imola, Toprak ha cambiato marcia e ha inanellato una serie di ottimi piazzamenti, tra cui sette podi, che lo portano in testa alla classifica dei piloti Indipendent e che potrebbero portarlo in sella alla Kawasaki ufficiale nel 2020. Voto: 9.
Lowes: Per l’alfiere della Yamaha un’annata sostanzialmente positiva, impreziosita da ben cinque podi. Sul suo cammino gravano negativamente il pessimo week-end di Jerez, chiuso con tre cadute, e le prestazioni a Donington e Laguna Seca. Voto: 7.
Van der Mark: Il più in forma dei piloti del Team ufficiale Yamaha. Da Assen in poi sembrava aver trovato un feeling con la sua Yamaha che gli avrebbe permesso di lottare con Rea e Bautista, vista anche la vittoria a Jerez. Purtroppo per lui la caduta di Misano ha condizionato il suo proseguo della stagione e gli ha fatto perdere punti importanti in classifica generale. Voto: 7.5.
Melandri: Il migliore degli italiani in griglia, dopo una prima parte di stagione tra alti e bassi, ha deciso di appendere il casco al chiodo a fine 2019. Per lui in questa stagione tre podi ma anche molti problemi di assetto con la Yamaha del Team GRT, a causa dei quali è stato spesso costretto a correre sulla difensiva. Voto: 5.5
Sykes: Il forte pilota britannico a fine 2018 aveva deciso di sposare il progetto della nuova BMW. La scelta all’inizio della stagione, tra problemi tecnici e delle componenti poco prestazionali sembrava non aver pagato. Il continuo sviluppo della moto e un feeling sempre maggiore in sella alla stessa hanno invece portato Tom per tre volte sul podio e anche alla conquista di una Superpole. Nota dolente la beffa della caduta nella Superpole Race di Donington. Voto: 7.
Rinaldi: Il pilota della Ducati del Team Barni, forse a causa dell’inesperienza, non riesce a dimostrare il suo vero valore. La sua miglior gara rimane un 4o posto in Gara2 a Jerez, mentre solitamente lotta per le posizioni di media-bassa classifica. Voto: 5.
Delbianco: Il giovanissimo pilota italiano, al suo primo anno di Superbike, si trova a dover competere con una moto nettamente meno prestazionale rispetto alle altre. Nonostante questo handicap Alessandro riesce spesso a mettersi alle spalle le Honda ufficiali, e sotto la pioggia, lotta anche con piloti di alta classifica. Voto: 6.5
L’appuntamento ora è per il week-end del 14-16 settembre quando, dopo una lunghissima pausa estiva, il circus della WorldSBK r4itornerà in pista per il GP del Portogallo.
L’attenzione sarà sulla lotta tra Bautista e Rea, con il primo che proverà quantomeno a mettere pressione sulle spalle del solito pilota Kawasaki.
Lotta aperta anche per la terza posizione;nella classifica generale, alla quale potrebbe unirsi come outsider Chaz Davies, che sembra aver trovato finalmente ritmo in sella alla Panigale V4R.
Superbike analisi metà stagione
F1 | Bomba di mercato: La Red Bull sostituisce Gasly con Albon con effetto immediato