Il team principal Venturi Formula E ha voluto dire la sua sulla chiacchieratissima W Series. A differenza di quanto affermato da Claire Williams, favorevole alla promozione delle donne nel motorsport con una categoria esclusivamente dedicata a loro, l’ex pilota scozzese teme che non sia il giusto metodo. Crede, infatti, che sia una sorta di ‘segregazione’ per le giovani donne e che, di questo passo, non arriveranno mai a poter competere in categorie miste maschi e femmine. Susie Wolff W series
Nonostante siano passati 43 anni dall’ultima volta che una donna ha corso un GP di Formula 1, Susie Wolff è l’unica, negli ultimi anni, ad essersi quasi avvicinata. L’ex test driver di F1 si è sempre battuta per la promozione femminile nel motorsport – ha anche fondato un’associazione (Dare 2 Be Different, ndr) con questo scopo – sfidando ogni pregiudizio. È comprensibile, quindi, il suo disappunto, emerso nell’intervista rilasciata al The Sun.Susie Wolff W Series
“Ho trascorso la mia carriera a sfidare gli uomini perché ero in grado di farlo. Ho dimostrato che era possibile e se la gente vuole seguire le mie orme deve competere contro i migliori.
Della W Series penso che di positivo ci sia il fatto che 18 donne gareggino, ma è come se venissero private del correre liberamente confrontarsi con gli uomini. Credo che sia questo il limite più grande; se vuoi essere un pilota di successo devi competere contro i più bravi al mondo, devi essere bravo abbastanza.
Non basta essere il miglior pilota uomo o donna, è necessario avere soprattutto talento. Per questo non dovrebbe esserci distinzione fra campionato maschile e femminile: il motorsport non è isolamento. Non si possono esiliare le ragazze in un campionato a se stante e poi pretendere che la vincitrice possa farsi strada in un campionato misto senza alcuna difficoltà .”
W Series | Dal 2020 si assegneranno punti per la superlicenza FIA