#F1OnThisDay – 24 Febbraio
Veloce, scaltro, geniale ma soprattutto intelligente. Facciamo oggi gli auguri al quattro volte campione del mondo Alain Prost.
Correvano gli anni ’70 quando per arrivare nella massima categoria, a differenza dei tempi moderni, non serviva nascere a bordo di un kart. La prima volta che entra in un kart infatti è a 14 anni durante una vacanza in famiglia. Gareggiare si trasforma presto da un hobby ad un lavoro. Senza la spinta della famiglia si sponsorizza da solo lavorando nel mondo dei kart. Passa l’adolescenza tra varie formule minori fino ad arrivare in F3. Nel ’79 si laurea campione di F3 francese ed europeo. Vinse anche a Monaco, e come da tradizione chi vince in F3 a Monaco l’anno successivo sbarca in F1.Viene chiamato dalla McLaren. Alla prima gara si qualifica 12esimo davanti al compagno John Watson. Prima gara e primo punto, arriva al traguardo sesto (da notare che solo sei piloti riuscirono a prendere la bandiera a scacchi).
Il francese era determinato, ma la vettura era troppo fragile. Le troppe uscite di pista (e la tripla frattura del polso rimediata all’inizio della stagione) portarono Prost alla decisione di lasciare il team.
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Approdò così alla Renault. La prima vittoria arrivò proprio nel GP di casa, in Francia, alla guida di una vettura francese. Da questo punto non si fermò più. In tre anni raccolse 9 vittorie e 6 secondi posti sfiorando nel 1983 il titolo. Durante questo periodo divenne famoso come il “professore” grazie alla sua intelligenza, durante la gara, nel saper usare/dosare le gomme e i freni.
Nel 1984 decise di tornare in McLaren per puntare al mondiale. Nella stagione del ritorno fu affiancato dal già due volte campione del mondo Niki Lauda. Per tutta la stagione si giocarono il mondiale ma a causa dei troppi ritiri Prost perse il titolo per mezzo punto.
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Finalmente nel 1985, dopo aver lottato per buona parte della stagione con Alboreto e dopo aver sfiorato per ben due anni il titolo, si laureò campione del mondo. Riuscì a ripetersi anche nell’anno successivo nonostante una McLaren non competitiva come nel biennio precedente.
Durante questo periodo si trovò più volte a combattere con il giovane brasiliano Ayrton Senna, il quale riuscì nel 1987, guidando la modesta Lotus, a conquistare il terzo posto nella classifica finale superando Prost.
E fu proprio la lotta contro Senna a caratterizzare la seconda metà della carriera di Prost. La vera battaglia si combattè dall’88 quando i due divennero compagni di scuderia alla McLaren. Poche volte nella storia una rivalità fu esaltata tanto quanto quella tra il francese e il brasiliano. Per la F1 fu un toccasana. Gli ascolti salirono alle stelle e il duello monopolizzò la scena sportiva per il quinquennio successivo.
Senna vs Prost e Prost vs Senna. Ormai non si parlava d’altro. Nella stagione ’88 i due vinsero 15 dei 16 Gran Premi (complice anche la straordinaria Mp4/4) e il l’asso paulista si laureò per la prima volta campione del mondo.
La stagione non fu tutta rose e fiori. Durante il Gran Premio del Portogallo Senna nel tentativo di difendere la posizione chiuse Prost contro il muretto dei box. Tale manovra fu ampiamente criticata dal francese e portò ad un inasprimento del rapporto tra i due piloti McLaren.
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Un episodio analogo accadde durante Imola ’89. I due piloti avevano stipulato un “gentlement agreement” (accordo tra gentleman) dove si ripromettevano di non passare il compagno di scuderia nelle prime tornate, onde evitare spiacevoli incidenti che potevano seriamente compromettere il campionato.
Ad Imola le McLaren monopolizzarono la prima fila. La gara però fu subito sospesa a causa di un brutto incidente (Bergher uscì di pista al Tamburello sbattendo violentemente contro il muretto di protezione). Dopo lo spavento i commissari decisero di far ripartire la gara con una nuova procedura di partenza.
Al via Prost passò Senna, il quale sferrò l’attacco decisivo alla Tosa, violando il patto di non aggressione.
A fine gara Prost riservò ben poche parole di gioia nei confronti del brasiliano. Si arrivò quindi ad una rottura definitiva. I due iniziarono a non parlarsi e la stagione si concluse con il fatidico incidente di Suzuka ’89 che consegnò il titolo ad Alain Prost. Fu proprio a causa della cattiva aria che tirava in casa McLaren che Prost decise di abbandonare il team a favore della Ferrari.
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Durante la stagione 1990 si ripeté il duello franco-brasiliano. Senna però poteva contare su una monoposto più completa che dava il suo meglio (grazie al motore Honda) nei circuiti veloci, come testimoniarono le vittorie ad Hocckenheim, Spa e Monza. Ormai il titolo era sempre più nelle mani di Senna. Le ultime speranze morirono durante la partenza del Gran Premio del Giappone. Memore del contatto subito l’anno precedente Senna urtò alla prima variante la vettura di Prost provocandone così il ritiro di entrambi.
Anche il ’91 per Prost non fu un anno di gioie. La competitività della Ferrari era di gran lunga inferiore a quella di McLaren e soprattutto Williams. Le varie polemiche mosse dal francese (il quale definì la vettura un “camion”) portarono a fine stagione alla rottura del contratto col la scuderia italiana.
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Non riuscendo a trovare un compromesso per la stagione successiva Prost si concesse un anno sabbatico per ritornare nel ’93 a bordo della ormai dominante Williams.
Si riaccese così una rivalità che per due anni era rimasta al buio dai riflettori. Per tutta la parte iniziale della stagione il francese e il brasiliano si combatterono a suon di vittorie, alternandosi al comando della classifica. Nel finale di stagione Prost prese il via aggiudicandosi all’ultima gara il suo quarto mondiale.
Proprio nell’ultimo appuntamento Prost terminò la rivalità con Senna il quale lo invitò sul gradino più alto del podio per festeggiare. Finì così, trai sorrisi, una carriera segnata da molte vittorie, record e soprattutto da quella rivalità che mai ci scorderemo.
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E quale miglior modo per onorare il professore se non con un paio di numeri?
In 13 stagioni disputò ben 202 Gran Premi vincendone 51 e arrivando a podio 106 volte. Totalizzò ben 33 pole position e 41 giri veloci. Tra i vari record stabiliti dal francese oggi rimane ancora imbattuto il maggior numero di pole position ottenute dalla prima gara stagionale (7 pole ottenute nel ’93).
Matteo Franzo