Apriamo oggi una nuova rubrica in cui spiegheremo, in modo semplice ma non banale, alcuni concetti dell’aerodinamica delle attuali monoposto di Formula 1. Il primo capitolo riguarda l’aerodinamica dell’ala posteriore.
Il compito dell’ala posteriore è quello di deviare l’aria che attraversa una vettura di f1 verso l’alto. Grazie al principio di azione e reazione, sappiamo che, quando l’ala posteriore devia l’aria verso l’alto, c’è una reazione uguale e contraria, da parte dell’aria stessa, che spinge l’ala posteriore (e quindi la vettura) verso il basso.

Ma come fa l’ala posteriore a spingere l’aria verso l’alto?
Esaminiamo il profilo dell’ala posteriore. Nel caso ideale e ad alte velocità, possiamo rappresentare il flusso d’aria che attraversa l’ala come una serie di strati paralleli tra di loro. Quando l’aria incontra l’ala, una parte fluisce al di sopra di essa, seguendo il profilo superiore dell’ala. Il resto dell’aria che colpisce l’ala fluirà al di sotto di essa.

L’aria che finisce sotto l’ala viene compressa tra l’ala stessa e il flusso rapido d’aria sottostante. Comprimere l’aria attraverso una sezione minore comporta un aumento della sua velocità: l’aria accelerata attraverserà la parte inferiore dell’ala a velocità maggiore, seguendo il suo profilo inferiore.
Si verificano quindi due fenomeni: il primo è che l’aria al di sotto dell’ala posteriore scorrerà a velocità superiore rispetto all’aria al di sopra di essa, generando una zona a bassa pressione. L’aria ad alta pressione tenderà a fluire verso quella a bassa pressione, premendo l’ala posteriore verso il basso.