Chiaro è l’obiettivo del team: tornare a vincere, dopo un lunghissimo digiuno. La nuova nata in casa Ferrari punta su aggressività e innovazione per tornare in vetta. Ferrari SF71-H
Il progetto con nome in codice 669 ha portato alla luce la nuova monoposto, “un’eccellenza tutta italiana”, come dichiarato dal Team Principal Maurizio Arrivabene.
Evoluzione della vettura della passata stagione, la SF71H è un’opera di affinamento e rafforzamento dei punti deboli della precedente monoposto di Maranello. Frutto del grande lavoro della squadra, come più volte sottolineato da Arrivabene, la nuova monoposto punta a migliorare le debolezze che lo scorso anno hanno impedito alla SF70H di conquistare il mondiale. La vettura è caratterizzata da un passo (interasse) più lungo, con il chiaro obiettivo di migliorare le prestazioni nelle piste ad alta velocità. Tutto ciò senza perdere la supremazia nei circuiti a bassa velocità.
Viste le poche modifiche regolamentari, l’attenzione ad ogni piccolo dettaglio è la chiave, come dichiarato da Mattia Binotto, per avere una vettura altamente competitiva. L’introduzione dell’Halo ha comportato un aumento del peso generale della monoposto. Il peso è infatti aumentato da 728 a 733 Kg totali. La ricerca al dettaglio della Scuderia è ben visibile a partire da questo dispositivo,;al di sopra di esso è stata infatti installata una appendice aerodinamica ed è in bella vista il fregio del Cavallino.
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Piuttosto interessante appare il disegno dello specchietto: l’asta curva che lo sorregge ha lo scopo di indirizzare e laminare i flussi al retrotreno,;mentre la soluzione originale trovata dai tecnici di Maranello sta nella cavità interna; tale cavità è scoperta e sembra avere lo scopo di minimizzare la resistenza aerodinamica offerta dallo specchietto.
Particolare Ferrari SF71-H
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— F1inGenerale (@F1inGenerale_) 22 febbraio 2018
L’ala anteriore ed i Badgeboard sono invece i medesimi della scorsa stagione. La vera novità sta proprio nelle pance, grande innovazione della SF70-H, di nuovo ritoccate e più strette, con le bocche ai lati del cockpit anch’esse più compatte.
L’estrema riduzione delle bocche fa presagire la scelta tecnica del Cavallino: migliorare l’efficienza aerodinamica a scapito di una minor portata d’aria indirizzata al raffreddamento dei radiatori. La scelta può apparire giustificata da un aumento dell’efficienza del motore termico, che ricordiamo deve avere ora una durata di ben 7 GP!
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L’opera di raffinamento ed estremizzazione è poi proseguita per quel che riguarda il retrotreno, caratterizzato da un estremo restringimento. Tale restringimento ha costretto i tecnici a ridisegnare la trasmissione a causa degli ingombri ridotti.
Per quanto riguarda le sospensioni anteriori, queste adottano ancora una volta lo schema push rod: la geometria della sospensione;è stata opportunamente impostata in modo che il moto turbolento generato dalle ruote in movimento non disturbi il flusso diretto alle pance. Non passa inosservato l’enorme vanity panel che nasconde il terzo elemento della sospensione: che sia idraulico questa volta?
Estremizzato anche il concetto di assetto rake sulla SF71-H, fiore all’occhiello della Redbull e soluzione poco condivisa dalla Mercedes.
Altra chiave del nuovo campionato vista la riduzione delle componenti utilizzabili sarà l’affidabilità che lo scorso anno aveva minato il sogno Ferrari. Passo lungo, estremizzazione, aggressività, affidabilità, cura dei dettagli e lavoro di squadra sono le chiavi per conquistare il nuovo mondiale secondo il Cavallino.
Le aspettative sono elevate, non resta che attendere il responso della pista.
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SF70-H ? SF71-H
Foto: Ferrari