Conosciamo meglio Enzo Trulli in questa intervista esclusiva, impegnato in Euroformula ed in Super Formula Lights nella stagione 2023, ma con il sogno di approdare un giorno in Formula 1.
Poco più che 18enne, Enzo Trulli può già vantare un palmares di tutto rispetto nel motorsport, avendo già militato in alcuni dei campionati più prestigiosi. Dopo l’esperienza nel karting tra il 2017 ed il 2019, il figlio di Jarno ha impressionato nel campionato di Formula 4 UAE nel 2021, ottenendo 4 successi, 9 podi e conquistando il titolo a fine stagione. Poi il passaggio in Euroformula nel 2021 e l’approdo in Formula 3 lo scorso anno.
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Nel 2023, il pilota italiano è tornato nuovamente nello stesso campionato disputato di 2 stagioni fa, vincendo subito la prima gara in Portogallo. Inoltre, Enzo farà a breve il proprio debutto in Giappone nella Super Formula Lights. L’obiettivo? Essere competitivo in entrambi i campionati per continuare a mettersi in mostra verso il sogno chiamato Formula 1.
Dopo aver già corso in Euroformula nel 2021, sei ritornato ora due anni dopo, che cambiamenti hai riscontrato?
Non è cambiato molto a livello di campionato a parte le gomme. Ho cambiato team rispetto a due anni fa, unendomi a CryptoTower, che è il team migliore che c’è in griglia. Ma per il resto, non ho notato grandi cambiamenti.
Hai centrato subito la prima vittoria stagionale al primo appuntamento in Portogallo, ti aspettavi di essere subito così competitivo?
Mi sono sentito molto a mio agio nei test e mi sono sempre sentito abbastanza veloce. Quindi, in un certo senso, mi aspettavo di poter essere competitivo.
In super formula lights debutterai invece tra pochi giorni, quali sono le tue ambizioni su questo campionato?
È un campionato molto difficile. Ci sono tanti piloti veloci, a partire dai miei compagni di squadra. Sicuramente l’obiettivo è far bene, raggiungere qualche podio e magari qualche vittoria.
Come hai intenzione di gestire invece i due campionati, soprattutto a livello di spostamenti?
Non sarà sicuramente semplice gestire il tutto, considerando anche la scuola di mezzo. Adesso volerò in Giappone per la prima gara. Poi tornerò in Europa e ripartirò nuovamente per il terzo e quarto appuntamento.
Anche se non hai ancora avuto modo di partecipare alle gare di Superformula, immagino tu abbia già avuto un primo assaggio dell’atmosfera dei paddock giapponesi. Hai notato qualche differenza in particolare?
Loro sono davvero molto appassionati di motorsport. Già dalle prove libere ci sono tantissime persone in pista e questo è molto bello perché in Europa spesso non succede. L’unica difficoltà è un po’ la comunicazione perché non parlano inglese in molti. Io ho iniziato a imparare qualche parolina di giapponese e spero di poter migliorare presto. Ma per il momento c’è una persona che ci aiuta per fortuna.
Portare un cognome di una figura molto nota nel Motorsport è un qualcosa che ti mette pressione o non ci dai peso?
In realtà no, avere il cognome Trulli non è un qualcosa che mi mette grande pressione. Cerco semplicemente di non pensarci e di proseguire dritto per la mia strada.
Preferivi la Formula 1 ai tempi di tuo papá o quella attuale?
Non saprei in realtà. Sicuramente le differenze sono tante ed è difficile fare un paragone. Le macchine di adesso consumano le gomme e nelle gare a volte c’è poco spettacolo rispetto al passato.
Avendo corso anche in Formula 3, ti aspetti di tornare prima o poi a percorrere la scalata verso la Formula 1?
Quella sarebbe ovviamente l’ambizione. La scalata verso la Formula 1 è sicuramente molto complessa. Ci vogliono risorse, talento e anche fortuna, ma mai dire mai nel motorsport.
Parlando invece della Formula 1 di oggi, c’è un pilota della griglia attuale che ti piace particolarmente e perché?
Ce ne sono tanti. Leclerc mi piace molto, poi anche Verstappen che sicuramente ha la macchina migliore quest’anno insieme a Perez. La Ferrari invece non sta attraversando un momento facile…
Si è parlato molto ultimamente di ridurre le prove libere o addirittura eliminarle: da pilota, quanto conta per te poter girare nelle libere per preparare un weekend di gara?
Non sono d’accordo sull’eliminare le prove libere. Da pilota, penso che siano una parte importante per preparare al meglio il weekend e dovrebbero continuare a svolgersi come si è sempre fatto.
Tu, come Antonelli e Miní, fate parte di una nuova generazione di piloti italiani molto promettenti, pensi che il Motorsport in Italia stia crescendo?
Con loro siamo cresciuti insieme, anche con Leonardo [Fornaroli, n.d.r] e tanti altri. Credo sia un bel periodo per il Motorsport italiano e stiano crescendo tanti talenti che potranno sicuramente dire la loro in futuro.
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