Rapporti tesi USA-Cina anche nell’automotive: Washington teme le “auto-spia” cinesi e programma provvedimenti.
La sicurezza nazionale si intreccia con automotive e tecnologia: il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti teme Cina (e Russia) e propone nuove restrizioni alla vendita di prodotti di Pechino e Mosca negli USA.
La proposta del Dipartimento del Commercio degli USA consiste nel “proibire la vendita o l’importazione di veicoli connessi che abbiano integrati specifici componenti, hardware e software con un sufficiente legame con la Repubblica Popolare Cinese o la Russia“. Il provvedimento di Washington – ovviamente – non imporrebbe il ban solamente alle vetture dotate di tali sistemi, ma anche ai sistemi stessi, venduti separatamente.
Dai recenti avvenimenti legati ai cercapersone in Medio Oriente alle automobili “intelligenti”, il controllo a distanza costituisce un argomento delicato. I Sistemi di Connettività ed i Sistemi di Guida Autonoma sono“sistemi critici”. “Un accesso malizioso a questi sistemi potrebbe permettere agli avversari di raccogliere i nostri più sensibili dati e manipolare a distanza le vetture sulle strade degli Stati Uniti“, si legge nella nota del Dipartimento pubblicata in data 23 settembre 2024.
Leggi anche: F1 | Scoppia il caso Visa in USA, ripercussioni sul team Racing Bulls?
A Washington l’obiettivo è quello di trasformare la proposta in legge prima dell’insediamento del prossimo Presidente degli USA, ad inizio 2025. L’eventuale approvazione del provvedimento entrerebbe poi effettivamente in vigore nel 2027 – lato software – e nel 2030 per gli hardware.
Auto-Spia dalla Cina, l’accusa USA: “A rischio c’è la sicurezza nazionale”
Gina Raimondo, Segretario al Commercio, ha approfondito la questione: “Le auto oggi hanno fotocamere, microfoni, GPS e altre tecnologie connesse a internet. Non ci vuole una grande immaginazione per capire come un avversario straniero con accesso a determinate informazione possa mettere a serio rischio la nostra sicurezza nazionale e la privacy dei cittadini statunitensi.”
Il timore di Gina Raimondo si tramuta nella proposta del Dipartimento: “Per far fronte a queste preoccupazioni relative alla sicurezza nazionale, saranno attivamente intrapresi dei provvedimenti per tenere le tecnologie cinesi e russe lontane dalle strade americane“, ha proseguito.
La Cina invita gli USA a rispettare i principi del mercato
La Cina respinge le accuse degli USA in merito alle “auto-spia” e rilancia. Pechino ritiene che gli USA stiano ampliando il concetto di “Sicurezza Nazionale” con il solo scopo di colpire le aziende cinesi. Ad annunciare la posizione del governo di Beijing è Lin Jian, portavoce del Ministero degli Esteri cinese. “Esortiamo gli Stati Uniti a rispettare i principi del mercato e contribuire ad un clima commerciale aperto, trasparente e non discriminatorio nei confronti delle imprese cinesi.“
Preoccupazione anche dalle aziende americane
Non c’è tuttavia solo la Cina a mostrare preoccupazione. John Bozzella, presidente della “Alliance of Automotive Innovation” ha espresso timori per l’industria americana stessa. Secondo Bozzella, il provvedimento statunitense potrebbe danneggiare alcune aziende americane. Cambiare fornitore richiede tempo: “Non si può semplicemente premere un interruttore e cambiare la catena di forniture più complesso al mondo da un giorno all’altro”. Bozzella, portavoce dell’associazione rappresentante le imprese USA, ritiene che i tempi previsti dalla proposta di legge rischiano di essere insufficienti per alcune aziende.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter