Addio plastica, ecco riso scaduto, gusci d’uovo e stampa 3D: il futuro degli interni in un mercato automotive sempre più green.
Attenzione alla sostenibilità e addio alla plastica: l’automotive studia alternative per gli interni auto. Ancora oggi, materiali come plastica e pelle sono predominanti nelle automobili. La prima, soprattutto, rappresenta una scelta particolarmente economica – ma non per questo poco durevole – diffusissima in ampie fasce di mercato. Il futuro, però, bussa prepotentemente alle porte dell’industria.
L’industria automotive, nel corso degli ultimi decenni, sta riflettendo una nuova sensibilità ambientalista sempre più diffusa tra la popolazione. Nello studio e nella progettazione di nuove automobili, comfort e riduzione dei costi vengono ora affiancati dalla sostenibilità. Dopo l’emissione di gas inquinanti, un punto particolarmente dolente per l’automotive è l’uso della plastica.
Stando ad un report di Plastics Europe, un’automobile moderna di 1500kg è composta tra il 12% e il 15% da materie plastiche. Si tratta del secondo materiale più utilizzato, dietro soltanto al metallo. La loro diffusione è giustificata dai costi, ma anche da peso e proprietà, che le rendono fondamentali sia per ridurre i consumi che per aumentarne la sicurezza (ad esempio, per la capacità di assorbire gli urti).
Le alternative alla plastica: il ruolo della pelle
Già da molto tempo di grande interesse per l’industria automotive, l’uso della pelle è oggi molto dibattuto. I nuovi metodi di lavorazione, che riducono l’impiego di sostanze chimiche e il consumo di altre risorse, rendono la pelle un’alternativa, almeno sulla carta, più sostenibile della plastica. Si tratta di un materiale durevole, funzionale, ma anche elegante e personalizzabile.
Il WWF, tuttavia, fa notare come l’allevamento di bestiame – in parte rivolto anche all’industria conciaria – sia responsabile dell’80% della deforestazione in Amazzonia (autovista24). Per non considerare la questione etica che implica necessariamente l’utilizzare pelle animale in qualsivoglia tipo di industria.
Per fugare ogni dubbio, l’automotive si sta già muovendo verso altre soluzioni. Volkswagen, in collaborazione con Revoltech, sta sviluppando nuovi materiali a base di canapa industriale, che potrebbero essere implementati già a partire dal 2028. Questi materiali nascono dai residui dell’industria regionale della canapa e possono essere riciclati o compostati al termine della loro ciclo vitale.
Riciclo e bioplastiche: l’automotive diventa più sostenibile
Il riciclo assume un ruolo fondamentale nei nuovi orizzonti dell’industria automotive. Il concept i Vision Circular incarna la nuova filosofia di BMW, ad esempio, basata sull’economia circolare. L’autovettura è costruita al 100% da materiali riciclati o a base biologica, ed è a sua volta completamente riciclabile. Di pari passo, il marchio tedesco sta anche approcciando interni animal-friendly e privi di pelle.
Ideali condivisi da Mercedes, il cui progetto Ambition 2039 mira ad una flotta carbon-neutral ed interconnessa. La casa di Stoccarda, già dal 2025, proporrà una tipologia di pelle sostenibile per i propri interni, allo stesso tempo continuando la ricerca su altre opportunità animal-friendly. Per alcuni modelli, invece, sono già disponibili rivestimenti privi di pelle e composti da materiali riciclati.
Ancora, Škoda ha introdotto nel modello Elroq tessuti derivati da bottiglie di plastica riciclate e abiti post-consumo, mentre nel modello Kylaq utilizza fibre di bambù nel cruscotto. Cadillac, con il SUV elettrico Optiq, impiega tessuti realizzati al 100% con filati di poliestere riciclato e legno ottenuto da giornali invenduti.
Stampa 3D, polimeri riciclati e… Gusci d’uovo
Alcune aziende stanno testando l’utilizzo della stampa 3D, in modo da ridurre gli sprechi e fornire alternative funzionali ed esteticamente appaganti. Cupra, ad esempio, ricicla i polimeri ottenuti da precedenti processi di stampa. Lo stesso processo viene sfruttato anche per il tessuto dei sedili, impiegando materiali sostenibili: al posto della pelle naturale, spazio al poliestere riciclato.
Uno dei concept più curiosi è forse quello proposto da Callum, un’azienda britannica specializzata in design automobilistico, che ha trasformato gli interni di una Porsche 911 utilizzando materiali sostenibili derivati da scarti alimentari e rifiuti plastici. Uova, noci, riso e lenticchie scaduti, polpa di caffè, rifiuti plastici marini e, ancora, poliestere riciclato: materiali che potrebbero presto soddisfare il mercato automotive.
La sostenibilità è al centro dello sviluppo dell’industria automotive: non solo riduzione delle emissioni, ma anche impiego di materiali innovativi, riciclati e naturali, per ridurre l’impatto ambientale e soddisfare le crescenti aspettative dei consumatori in termini di eco-compatibilità.
Fonti:
“Are car interiors becoming more sustainable?” – Autovista24
“Plastic-Free Interiors: The Future of Sustainable Car Design” – 4ocean.com
“Car interiors are becoming more eco-friendly” – motor1.com
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Foto Copertina: BMW