La crisi che sta vivendo il mercato dell’auto ha portato Aston Martin e Stellantis a bruciare miliardi di dollari in borsa.
Il mercato dell’auto sta attraversando un periodo di crisi che sta impattando molto sui conti delle varie società. Nella giornata di ieri sono state Stellantis ed Aston Martin a farne le spese in borsa.
Tutti i costruttori europei stanno vivenedo difficioltà e rivedendo a ribasso le loro previsioni, con una domanda che sta significativamente calando. Volkswagen, ad esempio, sta addirittura valutando di chiudere uno dei suoi stabilimenti per la prima volta in 87 anni.
Crollo Aston Martin in borsa
La casa britannica ha rivisto al ribasso tutte le stime per il 2024. In particolare, saranno 1000 le auto prodotte in meno rispetto a quanto preventivato ad inizio anno, con una conseguente riduzione delle vendite (circa il 10%) e dei ricavi.
La notizie, insieme ad una previsione di flusso di cassa negativo, ha causato un crollo delle azioni della società del 25%. Il tutto ha portato a quasi il 60% la perdita di valore delle azioni Aston in un anno.
Le cause sarebbero da ricercare in alcuni problemi con dei fornitori e di una domanda debole soprattutto in Cina. Già nella prima metà dell’anno le auto consegnate erano ben un terzo in meno rispetto a quelle dell’anno scorso nello stesso periodo.
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Un rallentamento importante dunque nel piano di ristrutturazione avviato da Lawrence Stroll.
“Quando il Consorzio Yew Tree ha investito in Aston Martin nel 2020, l’ha fatto con una visione a lungo temine del lavoro necessario per sbloccare il grande potenziale di questo marchio iconico“, ha commentato l’imprenditore canadese.
“Rimango fermo su questa visione e, grazie all’esperienza ed al valore di Adrian Hallmark apporta [il CEO n.d.r], sono estremamente fiducioso nella capacità dell’azienda di realizzare il suo pieno potenziale”.
Anche Stellantis in difficoltà
Nella giornata di ieri, come Aston Martin, anche le azioni di Stellantis sono crollate del 15% in borsa. L’azienda ha infatti dovuto rivedere le sue stime per il 2024, abbassando notevolmente i numeri inizialmente previsti.
In particolare è calato il margine operativo, ovvero la capacità di generare profitti, ed il flusso di cassa è in rosso tra i 5 ed i 10 miliardi. In più si può notare come la produzione di auto sia in calo del 25% rispetto al 2023.
Numeri quindi assolutamente negativi che anno portato il marchio a bruciare quasi 40 miliardi di capitalizzazione in sei mesi. Un periodo veramente complicato per il mondo automotive europeo.
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