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In futuro non avrai l’auto di proprietà: cosa può cambiare con la MaaS

La MaaS (Mobilty as a Service) è pronta a cambiare il nostro concetto di mobilità: un futuro senza auto di proprietà è possibile?

Un futuro senza auto di proprietà: possibile grazie alla MaaS. L’evoluzione della mobilità sostenibile potrebbe presto portare ad un netto cambio di filosofia nei nostri spostamenti. Utile soprattutto nei grandi centri abitati, la Mobility as a Service propone l’integrazione in un’unica piattaforma di diversi servizi di mobilità, dai trasporti pubblici al car e bike sharing.

In futuro non avrai l'auto di proprietà: cosa può cambiare con la MaaS
Un futuro senza auto di proprietà: la proposta della MaaS – PH: Pixabay

Proporre l’idea di non possedere più un’automobile può certamente lasciare perplessi. L’auto è sinonimo di liberta e anche simbolo d’italianità, nonché un mezzo assolutamente necessario per chi vive in piccoli centri o in aree scarsamente coperte dai trasporti pubblici. È anche un’alternativa, talvolta obbligata, per compiere lunghi viaggi in destinazioni più o meno remote.

Tuttavia, esistono già oggi alcuni contesti in cui l’automobile privata può essere accantonata. Nelle grandi città, per spostamenti di pochi chilometri, è spesso conveniente sfruttare la metropolitana, ad esempio, o affidarsi a bus, tram, ma anche a taxi e servizi di bike sharing. Con i dovuti investimenti, la finestra di utilizzo di un diverso tipo di mobilità potrebbe ampliarsi.

La proposta della MaaS

La Mobility as a Service si muove verso questo futuro. L’idea centrale è quella di trasformare la mobilità in un servizio on-demand, dove l’utente può pianificare, prenotare e pagare i propri spostamenti senza preoccuparsi della gestione di un veicolo privato. Potrà includere mezzi pubblici, car sharing, bike sharing, scooter sharing, taxi e persino servizi a guida autonoma, laddove disponibili.

Ad esempio, un’app MaaS potrà permettere ad una persona di acquistare un abbonamento mensile che copra i suoi spostamenti quotidiani, mescolando tragitti in autobus o metropolitana con l’uso occasionale di un’auto in car sharing o di altri mezzi di trasporto. L’interoperabilità tra i diversi fornitori di servizi sarà cruciale per consentire spostamenti senza interruzioni, indipendentemente dai mezzi utilizzati.

Nel caso in cui una diversa mobilità dovesse coprire la stragrande maggioranza degli spostamenti di un utente, questo potrebbe fare a meno dell’automobile privata. Si eliminano costi e le responsabilità legate alla proprietà di un veicolo, come la manutenzione, l’assicurazione, il carburante e i parcheggi. Ma si riduce anche il numero di veicoli privati sulle strade, diminuendo il traffico e l’inquinamento urbano.

MaaS: il parere degli italiani

Secondo il Global Automotive Consumer Study di Deloitte, il 49% degli italiani utilizza l’automobile privata ogni giorno. Un numero elevato, giustificato anche dalla necessità di spostarsi dai piccoli centri alle grandi città per motivi lavorativi. Il 37% delle persone coinvolte nello studio, però, hanno espresso un parere positivo al privarsi dell’automobile di proprietà nel caso la MaaS divenisse più conveniente.

In Italia, la Mobility as a Service rientra nel PNRR e nella strategia Italia Digitale 2026. La sperimentazione dei servizi MaaS è già partita in alcune regioni italiane, come la Campania e l’Emilia-Romagna, nonché in alcune grandi città come Milano, Napoli e Roma, ma anche a Bari e Firenze. Se la valutazione sull’impatto socio-economico del progetto dovesse essere positiva, questo potrà presto espandersi.

Il potenziale è quello di trasformare la mobilità urbana in un’esperienza più accessibile ed equa. Persone che non possono permettersi di acquistare un’auto o che non possono guidare per motivi di età o salute avrebbero comunque accesso a soluzioni di trasporto affidabili, convenienti ed interconnesse. Un passo in avanti verso un futuro diverso, ma più sostenibile.

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Foto Copertina: Pixabay