Il numero di pedoni deceduti sulla strada, in Italia, è in aumento rispetto al recente passato: un dato preoccupante, ma la soluzione esiste
Morti sulle strade, in aumento il numero di decessi tra i pedoni in Italia. Un problema irrisolto ma che forse, finalmente, potrebbe trovare soluzione. Il Governo e le amministrazioni locali sono in moto. Il modello di Città 30 pare poter dare risposte concrete, ma c’è anche dell’altro: dal veronese, un dispositivo potenzialmente salvavita chiede l’attenzione del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti.
Non passa giorno senza che un pedone non venga travolto e ucciso sulle strade italiane. Secondo i più recenti dati diffusi da ASAPS – Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale – nel corso del 2024 sono stati registrati 475 decessi di pedoni. Un dato comunque solo parziale: non tiene conto, infatti, dei feriti gravi che talvolta perdono la vita dopo dei mesi, in ospedale.
Il problema non è solo italiano, ma globale. Negli Stati Uniti, in particolar modo, è un tema assai sentito, con dati che parlano di un costante aumento delle morti in strada anno dopo anno. Le soluzioni, però, potrebbero esserci. Le città potrebbero diventare più sicure, adattandosi al pedone più che alle auto. Ma potrebbe anche intervenire un particolare dispositivo di sicurezza.
I dati dell’ASAPS e il riscontro delle Città 30
Osservando i riscontri del report pubblicato dall’ASAPS, risaltano alcuni dati importanti. La stima preliminare per il 2024, come abbiamo detto, ammonta a 475 decessi. Per quanto ancora incompleta, rappresenta già un netto aumento rispetto allo stesso dato riferito al 2023: soltanto un anno fa, il numero di pedoni uccisi sulle strade ammontava a 440 (35 in meno).
Il 10% di tutti gli investimenti mortali avviene per mano di pirati della strada, con successiva fuga del conducente. La categoria più a rischio è anche la più debole: più della metà dei decessi riguarda gli anziani, persone di età superiore ai 65 anni.
Intanto, però, da Bologna arriva un riscontro importante: dal momento dell’introduzione del concetto di “Città 30“, il numero di pedoni uccisi sulle strade è sceso a zero. Non solo, è sceso anche il numero di vittime in strada (-49%), il totale degli incidenti stradali (-13%) e quello dei feriti (-11%). Cala anche il traffico e l’inquinamento, mentre è boom di bike e car sharing.
Uno strumento rivoluzionario: Elvia98
Ma laddove una riformulazione della mobilità urbana non dovesse bastare o essere possibile, ecco l’idea dell’inventore veronese Angiolino Marangoni. Elvia98 è un dispositivo tanto semplice quanto potenzialmente efficace, che basa la sua utilità sulla possibilità di avvertire un pedone in procinto di attraversare la strada delle intenzioni del conducente.
Consiste in due apparecchi luminosi, da apporre al di sotto della targhe anteriori e posteriori di un veicolo, e di una centralina di controllo. Quando il conducente frena, quello anteriore si illumina di verde, con la scritta “salvavita pedone“. Allo stesso modo, per avvertire eventuali veicoli che seguono, quello al posteriore accenderà le parole “ostacoli pericolo“.
Già utilizzato in alcuni comuni del veronese sugli scuolabus, Elvia98 può essere un primo passo verso l’introduzione di dispositivi di sicurezza innovativi, che mettano al primo posto la tutela del pedone.
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Foto Copertina: Pexels