Elettrico, Green Deal e multe sulle emissioni: è guerra aperta in UE tra la nuova industria delle BEV e le case automobilistiche
Green Deal, sulle multe per le emissioni è scontro tra industria BEV e case automobilistiche in UE. Le aziende leader nell’elettrico spingono per mantenere le attuali sanzioni previste dalla Commissione Europea in caso di ritardi nella transizione ecologica. Luca De Meo, CEO del Gruppo Renault, ed Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, lanciano invece l’allarme: “Le sanzioni sull’auto sono una follia“.

L’Europa sempre più divisa sugli obiettivi di riduzione della CO2 e sul ruolo dell’industria automotive. Il grande tema “dell’elefante che ci troviamo sulla testa“, come lo ha definito Luca De Meo al Km Rosso di Stezzano, tiene banco sia in Italia che negli altri Paesi dell’Unione. Le case spingono per eliminare le sanzioni, che rischiano di ammontare a cifre vicine ai 16 miliardi di euro, concentrandosi sugli incentivi.
Nel Vecchio Continente, però, c’è anche qualcuno che quelle stesse sanzioni le vede come una grande opportunità. I due gruppi E-Mobility Europe e ChargeUp Europe, di cui fanno parte anche Tesla, Polestar e Volvo, hanno scritto una lettera aperta indirizzata ad Ursula von der Leyen. La loro richiesta è semplice: l’Europa non deve abbandonare i propri obiettivi di sostenibilità, comprese le tanto temute multe.
Europa, sanzioni fondamentali: il punto di vista dell’industria BEV
Il tema è caldissimo: tra pochi giorni dovrebbe essere presentato il nuovo piano strategico per l’industria automotive. Il timore di chi tanto ha investito sull’elettrico è che possa allentare la presa dell’Europa sugli obiettivi di sostenibilità. Al contrario, l’UE dovrebbe mantenere saldi i principi concordati negli scorsi anni, facendo leva sulle sanzioni per finanziare gli eco-incentivi.
Ciò che potrebbe accadere, sostengono le case elettriche, è che i ritardi sul raggiungimento degli obiettivi legati alle emissioni potrebbero rallentare ancora di più l’Europa rispetto alla Cina. Le multe, poi, sostiene Aurelien de Meaux, CEO Electra, non saranno così elevate. Potrebbero assestarsi tra i 4 e i 6 miliardi di euro, soldi che l’UE potrebbe riutilizzare per dare spinta alla transizione ecologica.
Le paure di Orsini e De Meo
Intanto, però, da Stezzano tuona anche Emanuele Orsini: “Non sono contrario all’auto elettrica, il tema non è l’endotermico sì o no. Sono d’accordo con De Meo quando dice che il nemico non è l’endotermico ma la CO2. Bisogna togliere le sanzioni da 14 a 16 miliardi di euro che magari si vanno a compensare. Togliamo la follia pura delle sanzioni e diamo gli incentivi che servono“.
“Il rischio è che le aziende vadano a produrre negli altri continenti, come avviene per la ceramica. Nel 2024 la ceramica indiana ha aumentato le vendite del 63% in Europa e quella europea le ha diminuite del 20%. Non si cambia una tecnologia per norma, ma perché quella nuova è fruibile. Oggi non abbiamo la rete pronta per installare le colonnine per far funzionare tutte le automobili che ci sono in Italia se fossero elettriche“.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter
Foto Copertina: Ursula von der Leyen via X