Formula 1Interviste

F1 | La Formula 1 si interroga sulle soste obbligatorie multiple: la posizione di Red Bull

La scelta imposta dalla FIA di disputare il GP del Qatar con tre pit stop obbligatori ha aperto il dibattito sulla possibilità di vedere in futuro gare con soste obbligatorie multiple, con Christian Horner che si è espresso sulla questione.

La scelta imposta dalla FIA di disputare il GP del Qatar con tre pit stop obbligatori ha aperto il dibattito sulla possibilità di vedere in futuro gare con soste obbligatorie multiple, con Christian Horner che si è espresso sulla questione. Secondo il team principal del team di Milton Keynes, implementare tale regola non avrebbe granché senso, in quanto ciò andrebbe ad influenzare le qualifiche e lascerebbe poco spazio alle scuderie di inventare strategie alternative.

Horner pit stop obbligatori
Gare con più pit stop obbligatori in futuro: Horner si dice contrario © GP Fans

Gare con più pit stop obbligatori in futuro: Horner si dice contrario

“I pit stop obbligatori? Avrà effetti sulla fine delle qualifiche e su quanti giri si fanno in qualifica per risparmiare le gomme per la gara, quindi per me non ha senso”, ha sentenziato Horner. “Si vuole correre la gara più veloce, sia che si tratti di una sola sosta, sia che si tratti di due o tre soste. Questo è il nostro obiettivo”.

Il problema sicurezza emerso sul finire delle qualifiche ha costretto la federazione a rivedere il programma del GP del Qatar, la quale ha adottato alcune misure cautelari per evitare micro lesioni sugli penumatici in stint di gara molto lunghi. 

Lo stesso Horner ha compreso l’esigenza di intervenire per prevenire rischi, ma non vorrebbe rivedere lo stesso esperimento ripetuto in futuro: ”Dal punto di vista della sicurezza, capisco perfettamente perché l’abbiano fatto”.


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“Forse, dal punto di vista strategico, non era la strategia ottimale per questa gara, con due soste e un degrado delle gomme e altri fattori che sarebbero entrati in gioco. Ma era una gara atipica e ha messo alla prova gli strateghi in modo diverso. Il fatto è che ha reso il tutto molto più prevedibile, perché si sa qual è la lunghezza massima degli stint per ogni vettura”.

“Per noi, quindi, si trattava di gestire il rischio e l’esposizione a una safety car negli ultimi 10 giri. È per questo che siamo passati a una strategia ottimale per assicurarci di avere una copertura, nel caso in cui i piloti dietro avessero avuto una sosta libera, per dare a Max i migliori pneumatici possibili. È stata una strategia conservativa, in particolare negli ultimi 10 giri”.

Il cambio di programma e le soste obbligate non hanno avuto granché impatto sulla condotta di gara di Max Verstappen, il quale è riuscito a portarsi a casa l’ennesima vittoria stagionale. L’olandese ha ceduto però l’onore delle armi a Oscar Piastri al sabato, con l’australiano alla prima vittoria assoluta in F1, seppur in una sprint race.

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