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Endurance | Confermata la convergenza di LMH e LMDh nel WEC e in IMSA dal 2023

La FIA, l’ACO e l’IMSA hanno trova l’accordo sulla convergenza che permetterà alle LMH e alle LMDh di correre sia nel WEC che nell’IMSA dal 2023

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A gennaio 2020 a Daytona venne annunciata la Convergenza dei regolamenti tra IMSA e WEC per le lore top class, con la nascita della classe LMDh che avrebbe debuttato in entrambi i campionati dal 2023. Nell’annuncio però era rimasto un pezzo del puzzle: le Le Mans Hypercar, che hanno debuttato proprio quest’anno nel WEC, non erano ancora parte dell’accordo. Il WEC però ha già confermato che dal 2022 LMH e LMDh correranno insieme nella classe unificata denominata Hypercar.

Oggi un annuncio congiunto di FIA, ACO, IMSA ha confermato che l’IMSA permetterà alla classe LMH di partecipare dal 2023, descrivendo nel dettaglio i particolari tecnici che consentiranno questa convergenza.

Toyota, Glickenhaus, Peugeot e Ferrari hanno scelto nel frattempo la strada LMH, che permette di costruire in casa il proprio telaio, il proprio motore, e il sistema ibrido fino a 200 kW con la possibilità della trazione integrale. Al contrario in LMDh ci sono 4 telai autorizzati, costruiti da Multimatic, Dallara, Oreca e Ligier, e c’è un sistema ibrido unico LMDh, molto più piccolo e integrato nel cambio, anch’esso standard, al posteriore. Porsche, Audi, Acura, BMW e non ancora ufficialmente Cadillac hanno scelto di participare con questo regolamento, che riprende ed evolve quello della classe DPi IMSA.

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Sebbene nel WEC entrambe le classi saranno accettate sin dal 2022,  l’IMSA inizialmente era stata molto titubante ad accettare le LMH, assai più complesse, costose e tecnologiche, pensando a un posticipo al 2024 per permettere un migliore bilanciamento con le LMDh.

Tuttavia la pressioni di marchi irrinunciabili come Ferrari e Toyota ha portato l’IMSA, di proprietà della famiglia France (ovvero NASCAR) a anticipare la convergenza al contrario, tanto auspicata dagli appassionati. Un incontro nelle scorse settimane a Parigi, il primo in presenza dopo il COVID-19, è stato fondamentale per definire i parametri tecnici per consentire l’unificazione dei regolamenti tecnici.

Un’ultima decisione presa dal World Motorsport Council riguarda le LMP2: i nuovi telai, che saranno la base delle LMDh, non saranno introdotti prima del 2024.

I quattro pilastri dell’unificazione LMH e LMDh

Come già detto, non era facile far convergere i due regolamenti, malgrado siano estremamenti simili in termini di Performance, perchè da parte dei costruttori LMDh c’era il timore che la trazione integrale dei prototipi ibridi LMH fosse un vantaggio troppo netto

Per evitare ciò si è deciso di apporre alcune piccole modifiche al regolamento tecnico, riportate qui di seguito:

  1. Come nel regolamento LMH gli pneumatici saranno forniti da Michelin, con le seguenti misure, riportate in larghezza in centimetri:
    • 31/31 per le auto a trazione integrale
    • 29/34 per le auto a trazione posteriore
  2. Il profilo di accelerazione è definito da una curva di coppia, misurata con dei sensori sui semiassi. Inoltre:
    1. La velocità minima di attivazione della trazione integrale, attualmente 120 km/h, sarà determinata dal BoP, con due opzioni per l’asciuto e il bagnato.
    2. In LMDh ci sarà un software di controllo unico, che limiterà il contributo del motore elettrico in trazione.
  3. Capacità frenante:
    1. L’obiettivo è quello di avere la stessa coppia frenante in rilascio per tutte le auto
    2. La coppia frenante in rilascio sarà una funzione di due parametri: l’angolo di sterzata e il freno motore. Quest’ultimo deve essere uguale a quello di un motore virtuale, evitando l’effetto rilascio=frenata tipico delle auto ibride.
  4. Aerodinamica:
    1. LMH: omologazione principale nella galleria del vento Sauber, omologazione per l’IMSA nella galleria Windshear
    2. LMDh: omologazione principale alla Windshear, omologazione per il WEC in Sauber.

Resta al momento il dubbio sull’unificazione anche del Balance of Performance tra i due campionati.

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