24 ore di Daytona | La pioggia ha avuto l’ultima parola all’International Superspeedway di Daytona, impendendo il proseguimento della gara, che è stata dichiarata conclusa alle 20:26 italiane. Vittoria assoluta per il team Konica Minolta #10, guidato da Alonso, Kobayashi, Van der Zande e Taylor.
Dichiarazione ufficiale
IMSA statement on early end to 2019 #Rolex24. pic.twitter.com/MrXV330qWj
— #IMSA (@IMSA) January 27, 2019
DPi: magnifica vittoria di squadra per la Cadillac #10
Dopo tante ore di lotta in pista, ma anche di lunghe attese dietro la safety car e in pit lane, è la Cadillac #10 Konica Minolta (Wayne Taylor Racing) a vincere questa edizione della 24 ore di Daytona, che per Cadillac è la terza di fila, la seconda i tre anni per il team.
Partito in sesta posizione, si mantiene vicino ai primi, e prende la leadership nella notte con Fernando Alonso, in un fantastico stint. Alonso riesce anche a estendere notevolmente il gap dagli avversari, ma le safety car vanificano questo vantaggio.
L’auto si mantiene in testa o vicino alla prima posizione, con Taylor che nelle difficilissime situazioni di bagnato riesce a evitare detriti e macchine ferme in pista.
Durante l’ultimo stint di Fernando Alonso la Cadillac #31 Whelen Engineering guidata da Nasr va lunga in curva 1, cedendo la prima posizione a Alonso, che con la bandiera rossa la conserva fino ai bandiera a scacchi.
E’ quindi uno stint molto calmo a dare la vittoria finale, meritatissima alla squadra di Taylor, Alonso, Kobayashi e Van der Zande.
Secondo quindi il team Whelen Engineering #31 di Nasr, Curran e Derani.
Le Acura sono state veloci e in grado di insidiare le Cadillac, ma ultimamente la #6 è stata costretta alla riparazione della pompa dell’olio, mentre la #7 di Rossi, Ricky Taylor e Castroneves giunge terza.
Le Mazda, pur veloci in qualifica, hanno perso la gara nel primo terzo, con la #77 ritirata e la #55 lontanissima dalla vetta.
LMP2
La Dragonspeed #18 di Gonzalez, Maldonado, Cullen e Saavedra vince una gara essenzialmente di resistenza, con quattro giri di vantaggio sul secondo, malgrado un errore nella fase finale.
GTLM
La gara si è decisa similmente a quella delle DPi, con Calado sulla Ferrari #62 che compie un errore, regalando la vittoria alla BMW #25 di Farfus, mentre la Ford #67 è stata costretta a fermarsi per rifornirsi poco prima della bandiera rossa, come pure la Porsche #912.
Tutti e quattro questi equipaggi sono comunque degni di lode, avendo resistito nel giro di testa fino alla fine, con la #67 e la #912 che compiono un ardua rimonta dalle prime ore di gara. Ma la BMW #25 di Farfus, De Phillippi, Herta e Erg, come pure la #62 Risi Competizione (unico privato della classe) di Pierguidi/Calado/Rigon/Molina, sono state le auto più consistenti, e hanno meritato trovarsi sui primi due gradini del podio.
Le Corvette, nonostante siano state in testa con la #3 dopo una lunga rimonta, hanno commesso errori sia di squadra che di pilotaggio, che le hanno relegate in fondo. La Porsche #911 e la Ford #66 si sono scontrate, quando già avevano scarse speranze di vincere, ma erano quantomeno nel giro di testa e avrebbero potuto ancora lottare. La BMW #24, guidata anche da Zanardi, ha purtroppo avuto numerosi guai tecnici, che l’hanno costretta ultima.
GTD
E’ stata una gara intensissima nella categoria più bassa del WTTSC, ma alla fine a vincere è stata la Lamborghini #11 del Grasser Racing Team, per il secondo anno di fila. Engelhart, il nostro Bortolotti (unico presente anche l’anno scorso), Ineiken e Breukers possono essere orgogliosi di essere riusciti a sconfiggere tutte le difficoltà di quella che è stata la classe più competitiva di questa 24 ore di Daytona.
Seconda la Audi #29 Montaplast, terza la Lexus #12 Aim Vasser Sullivan, con numerosi protagonisti che sono stati sconfitti dal tempo o dai problemi tecnici.
In conclusione
Anche se il maltempo ha condizionato moltissimo questa gara, non possiamo dimenticare come in ogni momento di bandiera verde questa edizione abbia garantito spettacolo. Il campionato IMSA continua a crescere sempre più in visibilità e partecipanti, imponendosi come la prima grande gara dell’anno.