La 24 ore di Daytona 2022 vedrà il debutto della GTD-Pro: scopriamo le insidie del circuito, il BoP e il meteo previsto in Florida
La 24 ore di Daytona, giunta all’edizione n° 60, è la gara inaugurale delle competizioni internazionali, e allo stesso tempo una delle più impegnative classiche di durata al mondo. Vediamo perché, e quali sono le principali novità per il 2022.
Il circuito
Con solo 5729 metri di lunghezza, Daytona è il più piccolo circuito tra le quattro grandi classiche di durata, con Le Mans e il Nurburgring che sono notoriamente i due più grandi circuiti automobilistici al mondo, mentre Spa rimane oltre 1,27 km più lungo. Se con 61 concorrenti in pista a Le Mans, uno ogni 223 metri, ci si lamenta già del traffico, figuratevi quanto grande potrà risultare il problema in questa Daytona con il record di iscritti, e le prestazioni delle varie classi ancora più vicine tra di loro anche “grazie” alla presenza delle LMP3.
Il tracciato è un rovale ricavato all’interno del circuito ovale di 2,5 miglia, caratterizzato dal banking di 31°, con non banali conseguenze per i gommisti, come potete leggere nell’approfondimento. Come la maggior parte dei circuit americani, anche il circuito interno è caratterizzato da un asfalto vecchio e rustico, senza via di fuga in asfalto, salvo i raccordi sull’ovale. La larghezza varia da 15/20 metri in alcuni tratti, a 10 metri in altri, rimanendo a 12 metri sull’ovale.
24 ore di Daytona | Quali insidie comporta il banking da 31°?
Dopo il passaggio sulla linea del traguardo, posta all’apice del Triovale, la prima curva è molto lunga, con un approccio caratterizzato dal passaggio tra l’ovale e il circuito stradale. Si entra quindi nell’International Horseshoe, la sezione stradale vera e propria, che è composta di due tornanti raccordati da un tratto in piena accellerazione di 680 metri. Dopo un breve rettilineo e un tornante si ritorna sull’ovale, affrontando in pieno le curve 1 e 2 dell’anello. I piloti tendono a rimanere sulla corsia interna, dove non si accumulano i residui di pneumatico. Questo tratto in piena accellerazione di 1300 metri viene interrotto dalla chicane “Bus Stop”, relativamente larga e veloce. La novità di quest’anno sono proprio i cordoli di questa chicane, completamente rinnovati, molto alti e massicci.
Regardless of whether the sausage kerbs remain, one thing that’ll make the Bus Stop look different in 2022 is blue/yellow colouring!
Very Le Mans, very Michelin 🔵🟡#Rolex24 #Daytona #IMSA
📸 @BMWMotorsport pic.twitter.com/BRsj0iP67Q— Only Endurance | #6HPortimao 🇵🇹 (@onlyendurance) January 21, 2022
Dopo la Bus Stop si torna in piena accelerazione per altri 1800 metri: i punti principali di sorpasso sono appunto la prima curva, l’International Horseshoe e più raramente la chicane.
13 ore in notturna
Daytona, situata sulle rive dell’Atlantico, ha un clima temperato anche all’apice dell’inverno: statisticamente i giorni della 24 ore di Daytona sono i più freddi dell’anno, ma le temperature medie variano tra i 19°C delle 14 e gli 11°C della mattina. Non sono però anomale escursioni di caldo fino a 25°C di giorno, e di freddo poco sopra gli 0°C la notte. Ingegneri e gommisti devono prendere in considerazione questi dati per ottimizzare il setup e il consumo delle gomme.
L’altro fattore cruciale è la lunghissima notte: il sole tramonterà alle 18:00 di sabato 29 gennaio per sorgere alle 7:14 di Domenica 30, per un totale di 13 ore e 14 minuti passati in notturna, rendendo Daytona la 24 ore con la più lunga fase in notturna. A mitigare questa fase, in cui si concentrano gli errori e le distrazioni dei piloti, sono i fari dell’impianto, accesi solo parzialmente lungo l’anello ovale, lasciando al buio l’International Horseshoe.
Prevista pioggia per le qualifiche 24 ore daytona bop
Ultima preoccupazione è il rischio di pioggia: le edizioni del 2015 e del 2019 in particolare sono state fortemente condizionate dal meteo, che in Florida assume spesso la forma di tempeste tropicali e uragani.
Per il momento non è prevista pioggia durante la 24 ore. Tuttavia Sabato 22 è prevista una lieve pioggia continua dalla mattina, che proseguirà ben oltre le 15 locali, orario in cui inizieranno le qualifiche per la gara di qualifica.
Attendiamoci dunque qualifiche bagnatissime a Daytona: sarà tuttavia improbabile una ripetizione del 2015, quando fu una Porsche GTLM gommata Michelin a piazzarsi in pole davanti ai prototipi gommati Continental. Dal 2019 infatti tutti adottano Michelin, e i DPi sono assai più veloci delle GT3.
[Previsioni WeatherUnderground]
BoP uguale per GTD e GTD-Pro
Passiamo infine allo spinoso argomento del BoP: per quanto riguarda le DPi, Acura rimane a 930 kg e Cadillac a 950 kg.
Le classi GTD-Pro e GTD saranno del tutto uguali in termini di Balance of Performance: la differenza di prestazione sarà determinata quindi unicamente dai piloti, ricordando che la GTD-Pro ha equipaggi liberi, mentre in GTD occorrono due piloti Silver o un Silver e un Bronze, e l’equipaggio è obbligatoriamente di 4 persone. La situazione ricorderà quindi le gare SRO, dove pure il BoP in GT3 è unico, e inoltre, in deroga al normale regolamento IMSA, anche la griglia di partenzapotrà essere mista: secondo i nuovi regolamenti le classi saranno disposte nell’ordine DPi, LMP2, LMP3, GTD-Pro e GTD “intermixed”, miste.
La Corvette C8.R è l’unica GTE riadattata a GT3 del gruppo: le modifiche sono di natura elettronica, con l’introduzione dell’ABS, mentre si è lavorato tantissimo per adattare l’auto alle Michelin commerciali GT3. Infatti in GTLM i costruttori avevano a disposizione delle “scarpe” costruite su misura per il proprio modello e confidenziali, mentre in GTD c’è un unico tipo di gomma, adatto per auto a motore anteriore, posteriore e centrale, con tutti i risparmi economici e tutte le limitazioni del caso.
La C8.R rispetto allo scorso anno peserà 1320 kg, con un restrittore 3,2 mm più stretto (44,5 vs 41,3). Peraltro l’ala posteriore dovrà avere un angolo minimo di 11 gradi, il più alto del gruppo, limitando la velocità massima dell’auto che è stata la più veloce GTE di sempre a Le Mans.
Passando agli altri costruttori, ben + 45 kg per Porsche, ora a 1300 kg (e +3 mm sul restrittore), +10 kg per Mercedes, e +30 kg per Aston. Sensibili riduzioni di potenza anche per Acura e Ferrari.
I tempi di guida e la polemica su MacNeil 24 ore daytona bop
Non sono mancate le polemiche per quanto riguarda i tempi minimi di guida, con una regola aggiunta all’ultimo minuto, che riguarda un solo pilota, che non casualmente è anche il figlio del title sponsor della serie.
Cooper MacNeil, al volante delle WeatherTech#79 e #97, curiosamente una Porsche e una Mercedes entrambe con piloti ufficiali in GTD-PRO, potrà cumulare il proprio tempo di guida, influendo per 2 ore e 15 minuti in entrambe le auto. Questo a differenza degli altri amatori in LMP2 e GTD, che dovranno effettuare almeno 4 ore e mezzo anche se guidano più di un’auto. Ad esempio Ben Keating dovrà effettuare 4 ore e mezzo in LMP2 e 2 ore in DPi.
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