Sintesi della mattina domenicale della corsa endurance più famosa al mondo: la 24 ore di Le Mans.
Il sole si alza sul circuito francese e l’alba fa capolino a Le Mans. Si entra così nel secondo e ultimo giorno di gara della maratona francese. La notte di Le Mans non ha riservato grosse sorprese. Quando mancano 8 ore al termine, le Toyota dominano ancora incontrastate la classifica LMP1 e assoluta. La vettura #7 di Kobayashi, Conway e Lopez è in testa seguita dalla vettura gemella #8 di Alonso, Buemi, Nakajima. Sebbene il ritardo della #8 sia superiore al minuto, con questo risultato finale l’equipaggio conquisterebbe il titolo mondiale piloti.Tra le LMP1 non ibride troviamo la Rebellion #3 come prima delle inseguitrici, seguita dalla SMP #11. Sintesi 24 ore di Le Mans
In LMP2, Van Uitert con la G-Drive è in testa seguito da Negrao sulla Alpine #36. L’italiana Cetilar Villorba Corse con l’equipaggio #47 è attestata attualmente in undicesima posizione.
La GTE-Pro è la classe che sta regalando la gara più spettacolare sino a questo momento. La Porsche #91 guida la classifica con Lietz al volante, 6 secondi davanti alla Corvette #63 con Magnusse, 10 secondi davanti all’altra Porsche, la #93 di Pilet e con 12 secondi di vantaggio sulla Ferrari 488 di AF Corse dell’equipaggio #51 di Serra, Pier Guidi e Calado.
In GTE-Am infine la Ford #85 del Keating Motorsport comanda la corsa, davanti alla Porsche #56 del team Project One.
Per maggiori informazioni sugli avvenimenti della notte è possibile consultare la nostra sintesi.
Ore 7-8
La mattinata di Le Mans si apre subito con il botto. Maldonado, al volante della Dragonspeed #31, è andato a sbattere quando occupava la quarta posizione di classe in LMP2. La sua vettura è completamente distrutta ed è costretta al ritiro. Entra in pista la safety car e molti equipaggi optano per il pit-stop.
I commissari di percorso lavorano per ripristinare le barriere nella zona dove la Dragonspeed ha terminato la propria corsa.
Tra le vetture che sono rientrate ai box vi è anche la Porsche #91, che era in testa alla corsa ed è rientrata in pista in sesta posizione. Avendo dovuto attendere la seconda safety car, Lietz ha perso una considerevole quantità di tempo in questa sosta. La GTE-Pro vede quindi al comando la Corvette #63 di Magnussen, davanti alla Porsche #93 di Pilet e alla Ferrari #51 di Serra. Tutti e tre gli equipaggi sono vicinissimi.
Quando mancano 7 ore e 28 minuti alla conclusione, viene annunciato che la safety car rientrerà al termine del giro, dopo quasi mezz’ora di neutralizzazione. Le vetture si ricompattano in attesa della ripartenza. I due leader in GTE-Pro non sono separati da alcuna vettura e alla ripartenza riparte subito la lotta.
Al termine del primo giro dopo il rientro della Safety Car sia Pilet che Magnussen rientrano ai box. Sale in testa la Ferrari #51. La Corvette #63 riesce a mantenere la posizione sulla Porsche ai box e guadagna anche qualche secondo.
Sorpasso SMP in LMP1
Keating, leader con la Ford GT #86 in GTE-am, si gira alla prima chicane dopo il rettilineo di partenza, ma grazie al grande vantaggio conserva la leadership.
In LMP1 la Toyota #7 ha un vantaggio di circa 1 minuto e 20 secondi sulla vettura gemella. Alla Rebellion #3 invece viene assegnato uno stop and go di 3 minuti per non aver rispettato la regola sugli pneumatici durante la sosta. Questo dovrebbe permettere alla SMP #11 di Petrov, Aleshin, Vandoorne di salire in terza posizione assoluta, prima tra i prototipi non ibridi.
In LMP2 il ritardo della Alpine #36 dalla G-Drive #26 è superiore ai 2 minuti e 20 secondi. Continua la buona corsa del team italiano Villorba Corse, che dopo il ritiro di Maldonado e della Dragonspeed entra nella top ten in LMP2.
Stoffel Vandoorne sale al volante della sua SMP #11. Poco dopo la Rebellion #3 entra ai box per scontare i tre minuti di stop and go. Vandoorne conquista la terza posizione assoluta, superando la Rebellion proprio quando questa era nella corsia di accelerazione in uscita dai box. I due restano quindi molto vicini e la lotta per il podio resta apertissima, con il distacco tra le due vetture inferiore ai tre secondi.
La direzione gara assegna 30 secondi di Stop&Go alla Porsche #86 del Gulf Racing, decima in GTE-Am, per non aver rispettato la procedura di Full Course Yellow. Poco dopo Daniel Serra e la Ferrari #51, leader in GTE-Pro, effettuano la propria sosta. Il brasiliano torna in pista in seconda posizione dietro alla Corvette #63. Grazie all’ottimo stint di Serra, la Ferrari ha così guadagnato una posizione rispetto a prima della sosta e il distacco dal leader si è ridotto ad una manciata di secondi.
L’ora di gara si conclude con Menezes che si riporta sotto alla SMP di Vandoorne. Si prospetta un duello per il podio a breve.
Ore 8-9
Colpo di scena quando mancano 6 ore e 52 minuti alla fine. Gustavo Menezes si insabbia con la Rebellion #3 quando era in piena lotta per il podio assoluto. Il pilota americano è andato in testacoda ed è quindi uscito di pista. La direzione gara introduce le slow zones nella zona dell’incidente. Il probabile ritiro della Rebellion consolida il terzo posto della SMP#11 di Aleshin, Petrov e Vandoorne.
Lotta in LMP2 tra la Duqueine engineering #30 e la Idec Motorsport #48, che rientra ai box regalando la sesta posizione momentanea alla vettura #30.
Contrariamente alle aspettative la Rebellion #3 viene rimessa in pista. Menezes occupa ancora la quarta posizione, ma ha perso cinque minuti nell’episodio. L’americano è rientrato anche ai box ed è ripartito dopo una sosta durata altri 4 minuti.
Vandoorne rientra ai box per la sosta, con un vantaggio adesso sul quarto posto superiore ai tre giri.
La gara procede senza grossi colpi di scena. In GTE-Pro Rockenfeller (Corvette) ha un vantaggio di 12 secondi sulla Ferrari di Serra, che ha sua volta è davanti alla Porsche #93 per 8 secondi e alla #91 per 15 secondi.
Vengono sventolate bandiere bianche sul circuito di Le Mans: la vettura #38 del Jackie Chan DC Racing procede molto lentamente. La macchina vede Aubry al volante e occupa attualmente la terza posizione di classe in LMP2.
La Toyota #8 estende il proprio vantaggio
Il ritardo della Toyota #8 dalla vettura gemella leader della corsa è adesso di 1 minuto e 28 secondi, quando mancano 6 ore e 27 minuti alla conclusione. In GTE-Am invece la situazione rimane invariata, con la Ford #85 del Keating Motorsport in testa, seguita dalla Porsche #68 del team Project-1 e dalla Ferrari #84 del JMW Motorsport.
In LMP2, dopo aver guadagnato la sesta posizione, la vettura #30 della Duqueine Engineering con Nicolas Jamin è a caccia della quinta posizione, distante pochi secondi e occupata dalla #22 dello United Motorsport. Jamin però rientra ai box poco prima di riuscire a ingaggiare il duello. Vedremo se guadagnerà la posizione dopo la sosta della vettura rivale.
La Alpine occupa sempre la seconda posizione di classe, ma con il risultato attuale l’equipaggio sarebbe campione del mondo. La vettura #38 del Jackie Chan Racing invece sembra aver ripreso la sua marcia normale dopo il problema che l’aveva costretta a rallentare in precedenza.
Continua l’alternanza in testa alla GTE-Pro. La Corvette #63 ha effettuato la propria sosta e la Ferrari #51 è tornata in prima posizione con un vantaggio di 53 secondi. Serra approfitta del poco carico di benzina e inizia a girare quasi un secondo più veloce di Rockenfeller.
Continua invece il viaggio in solitaria della Toyota #7 in testa alla corsa, che ha portato il suo vantaggio sulla #8 prossimo al minuto e quaranta. Le prime due posizioni sembrano consolidate in casa Toyota e questo non può che regalare il sorriso ai giapponesi.
Gym Tonic 101 with @Toyota_Hybrid and @TOYOTA_GR president Shigeki Tomoyama to start the final day of #LEMANS24#WEC #SUPERFINALE pic.twitter.com/E7lNDu9Xj8
— FIA World Endurance Championship (@FIAWEC) June 16, 2019
La vettura #30 della Duqueine Engineering continua la propria rimonta e dopo aver scavalcato la #22 della United Motorsport si porta in top 5 di LMP2.
Allo scadere della diciottesima ora di gara Rockenfeller e la Corvette tornano in testa in GTE-Pro, ma la Ferrari #51 è comunque seconda dopo la sosta e in macchina è salito l’italiano Pier Guidi. Il distacco tra le due vetture è adesso di 9 secondi.
Ore 9-10 sintesi 24 ore di Le Mans
Con lo scadere della diciottesima ora si entra ufficialmente nell’ultimo quarto di gara. Le posizioni di vertice appaiono abbastanza congelate attualmente, a meno di colpi di scena. L’unica eccezione è la GTE-Pro, dove la Corvette #63 comanda con soli dieci secondi di vantaggio sulla Ferrari #51 di Pier Guidi, con le due Porsche #93 e #91 che seguono a distanza ravvicinata. La Toyota #7 è prima in LMP1, la G-Drive è in testa in LMP2 mentre la Ford GT del Keating Motorsport ha un comodo vantaggio in GTE-Am.
Grandissimo colpo di scena in LMP2! La G-drive #26 viene portata dentro al box durante la propria sosta, perdendo molto tempo.
Si lavora assiduamente sulla vettura della G-Drive, a cui è stato tolto il cofano motore. La #26 è ancora ferma ai box e adesso la Alpine è passata in testa in LMP2. Un vero e proprio dramma per gli uomini della G-Drive, che erano in testa con un giro di vantaggio.
La nuova classifica di classe vede quindi la Alpine #36 in testa con un vantaggio di 1 giro sulla Jackie Chan #38, che precede di 38 secondi la #28 della TDS Racing di Loic Duval. La G-Drive è attualmente quarta, ma è ancora ferma ai box.
In GTE-Pro Pier Guidi inizia a rimontare sulla Corvette di Rockenfeller e il distacco è sceso adesso sotto gli 8 secondi. Da segnalare infine che sulla Ferrari #83 del Kessel Racing è salita la nostra Manuela Gostner. L’equipaggio femminile è adesso ai margini della top ten in GTE-Am, in undicesima posizione.
Non ha proprio ritmo la Toyota #8, il cui ritardo dalla leader #7 è salito adesso a 1 minuto e 47 secondi.
A 5 ore e 30 minuti dal termine, la G-Drive viene finalmente rimessa in pista, dopo aver perso 20 minuti, 7 posizioni e la leadership della corsa. Poco dopo rientra ai box la Corvette leader in GTE-Pro: Rockenfeller lascia il volante a Garcia. Pier Guidi e la Ferrari tornano quindi in testa alla gara.
Problemi per la Rebellion
Altri problemi per la Rebellion #3, in quarta posizione assoluta: la vettura procede molto lentamente, oscillando tra i 100 e i 150 km/h. Questo consente alla Rebellion #1 di Lotterer in quinta posizione di sdoppiarsi.
La #3 rientra in pit-lane e viene portate dentro ai box. Lotterer e la Rebellion #1 si portano così in quarta posizione assoluta.
Intanto in GTE-Pro Pier Guidi sta volando con la sua Ferrari. Il suo vantaggio sulla Corvette è salito a 1 minuto e 2 secondi, quando si avvicina il momento della sosta per la #51.
La Rebellion #3 è ancora ferma ai box. Con i problemi che hanno afflitto le LMP1 non ibride aumentano le possibilità per Alonso, Buemi e Nakajima di laurearsi campioni del mondo.
A 5 ore e 9 minuti dal termine torna in pista la Rebellion #3, attardata rispetto a Lotterer e alla #1 di oltre 3 giri.
La Toyota #7 intanto ha completato il 300° giro di gara.
La Ferrari #51 ha effettuato la propria sosta ed è rientrata in pista con solo 5 secondi di ritardo dalla Corvette leader della corsa. La lotta è accesissima.
La vettura #32 della United Motorsport ha perso il cofano motore in pieno rettilineo. La direzione gara decide di esporre quindi la FCY, che potrebbe dare l’opportunità ai team di fermarsi e sconvolgere la classifica. Il regime di Full Course Yellow però viene tolto dopo meno di un minuto. L’unica vettura ad averne approfittato è stata la Toyota #7, che ha esteso il proprio vantaggio sulla vettura gemella a quasi un giro.
Ore 10-11
Stranamente la Toyota #7 rientra subito ai box poco dopo aver effettuato la sosta. Se vi dovessero essere dei problemi sarebbe un clamoroso colpo di scena.
Sembra essere tutto regolare per ora per l’equipaggio di Conway, Lopez e Kobayashi, che ritorna in pista ancora in testa alla corsa. Resta comunque strana la doppia sosta a distanza ravvicinata.
Respirano la Corvette #63 e Garcia in testa in GTE-Pro, allungando sulla Ferrari di Pier Guidi a 10 secondi. Il distacco resta comunque esiguo, a dimostrazione di una corsa tiratissima in questa classe che prosegue sin dalla partenza.
In testa alla LMP1 la Toyota #8 ha guadagnato qualcosa, ma il ritardo dalla #7 resta comunque superiore al minuto e 48 secondi.
Non vi è tregua per la Rebellion #3. Dopo lo stop&go di 3 minuti e i 10 minuti persi ai box, la vettura è nuovamente rientrata in pit-lane ed è stata portata dentro.
La Corvette allunga in GTE-Pro
Potrebbe accendersi un’altra lotta a breve per la seconda posizione in LMP2. Il distacco tra la #38 del Jackie Chan Racing in seconda posizione e la TDS #28 di Duval è di soli sedici secondi.
Niente da segnalare invece in GTE-Am: la Ford-Gt #85 del Keating Motorsport ha un vantaggio di circa un giro sul primo degli inseguitori.
Diversa la situazione invece in GTE-Pro: la Ferrari #51 di Pier Guidi ha perso 10 secondi dalla Corvette #63 dopo la sosta, portando il proprio ritardo a 15 secondi.
A 4 ore e 35 minuti dal termine, torna in pista la Rebellion #3, dopo altri 9 minuti persi in pit-lane. Adesso è in sesta posizione assoluta, scavalcata addirittura dalla Alpine #36 lmp2 di Lapierre, che sale in top 5 assoluta. Subito dopo rientra ai box la Corvette leader in GTE-pro di Garcia, riconsegnando quindi la leadership momentanea alla Ferrari di Pier Guidi.
L’equipaggio italiano Cetilar Villorba Corse si trova attualmente in undicesima posizione, con Belicchi al volante. L’ultimo posto della top 10 è occupato dal Racing Team Nederland, con il pilota di Formula 2 Nick de Vries al volante della vettura con il numero 29.
Foratura a 4 ore e 21 dal termine per la Ligier #35 della Interpol competition, che si trovava nelle retrovie. La foratura però potrebbe danneggiare la propria vettura e riempire la pista di detriti. Nel mentre, Mike Conway e la Toyota #7 rientrano ai box per la sosta.
Nuvole sopra Le Mans
Il cielo è leggermente nuvoloso sopra al tracciato. Non sembra esserci il rischio di poggia a breve, ma potrebbero esserci delle sorprese verso il finale di gara.
Nonostante la foratura la Ligier riesce a recuperare la corsia dei box senza compromettere la sicurezza della pista.
Torna ai box la Ferrari #51 di Pier Guidi, il cui ritmo stava calando nella parte conclusiva dello stint. Sulla 488 sale quindi Calado, che rientra in pista in seconda posizione staccato di 17 secondi da Garcia e dalla Corvette #63.
Si riapre leggermente la lotta per la vittoria in GTE-Am. La Ford leader di classe è rimasta attardata al pit stop per qualche problema all’impianto frenante. Questo ha dato modo a Egidio Perfetti e alla Porsche #68 del team Porject one di ricucire parte del distacco, adesso sceso a 53 secondi.
Calado dimostra sin da subito di avere un buon ritmo e inizia a rimontare sulla Corvette di Garcia, portandosi a 14 secondi. Il pilota della Ferrari non si ferma e nei giri seguenti toglie altri tre secondi al gap che lo separa da Garcia, girando costantemente sul ritmo di 3’50”.
Queste le classifiche quando mancano solo 4 ore al termine della gara.
24 Ore di Le Mans | Sintesi 3:00-7:00 | E’ lotta in GTE-PRO!