Si conclude la 24h di Le Mans 2022 con la doppietta Toyota, seguono il team JOTA con la LMP2 e Porsche in GTE-PRO, di seguito i risultati completi.
Toyota scava il solco e conquista una doppietta convincente nel 90esimo appuntamento della endurance più famosa del globo. Il team JOTA inizialmente lotta con Prema ma successivamente prende il largo e riesce a conquistare la vittoria di classe. Per quanto riguarda la classe GTE-PRO, è la Porsche #91 a centrare la vetta della sua classe. Infine, l’Aston Martin del team TF Sport conquista la vittoria nella categoria GTE-AM. Di seguito i risultati e la sintesi della 24h di Le Mans 2022.
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- La cronaca delle prime 8 ore (16-24)
- La sintesi della notte (00-08)
- La cronaca dell’ultimo terzo di gara (08-16)
Hypercar: Toyota mai in discussione
Le due Toyota, dopo una partenza lineare, dettano il ritmo e si mettono saldamente in 1-2. Per quanto il team Glickenhaus con la #708 prova a seguire le auto della casa giapponese, ma il risultato (a meno di eventuali catastrofi sportive) era già scritto, con un passo nettamente migliore per le GR010H. La lotta per la vittoria assoluta era quindi ristretta alle vetture #7 ed #8. Le due Toyota sono state separate da pochi secondi per gran parte della gara, finchè la GR010 #7 non ha patito un problema tecnico nella notte. L’Alpine #36 a causa di alcuni problemi perde diverso tempo ai box nelle prime battute di gara, concludendo in 23esima posizione assoluta, mentre la #708 di Pla/Dumas/Derani, dopo un testacoda è costretta a rimontare, riuscendo a superare le LMP2 per chiudere 4ª.
Il podio vede dunque la Toyota #8 di Sebastien Buemì, alla sua 4ª vittoria, Brendon Hartley, giunto alla 3ª con 2 costruttori diversi, e Ryo Hirakawa, il campione Super GT che vince al suo primo tentativo. La #8 di Kobayashi/Lopez/Conway è ancora a podio per il 5° anno consecutivo, con la sola vittoria nel 2020, mentre la Glickenhaus #709 di Mailleux/Westbrook/Briscoe conquista uno storico podio per il piccolo costruttore, il primo americano sul podio dal 1969.
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JOTA festeggia in LMP2 davanti a PREMA
Per quanto riguarda le LMP2, la JOTA #38 di Will Stevens, Roberto Gonzalez e Antonio Felix Da Costa, dopo aver preso presto la testa della corsa rimane in testa per tutta la notte e, alla luce dell’alba, si trova con quasi 1 giro di vantaggio dal team Prema, che gestisce fino al traguardo. Infatti, la #9 del team italiano guidata da Kubica/Colombo/Deletraz nonostante un buon passo gara, deve rincorrere e non riesce a recuperare il team britannico. Per Gonzalez e il campione di Formula E Da Costa questa è la prima vittoria a Le Mans.
Chiude al terzo posto la seconda vettura del team JOTA, la #28 di Aberdein/Jones/Rasmussen, staccata a quasi due giri dalla sorella di team.
La gara ha visto quasi subito esclusi due grandi protagonisti come la United #22 di Albuquerque/Hanson/Owen e la WRT #31 di Frijns/Gelael/Rast, quest’ultima grande favorita: la #31 e la #22 si sono scontrate in partenza, con la #31 che ha poi scontato una grossa penalità per l’incidente. Frijns, che aveva conquistato l’Hyperpole, ha poi schiantato la vettura dei campioni dello scorso anno nel rettilineo dopo Indianapolis attorno alle 10.30 della mattina, causando l’unica Safety Car di una gara piuttosto ininterrotta fino a quel punto.
La vittoria in Pro/AM è andata alla Algarve Pro #45 di Allen, Binder e Thomas.
GTE-PRO: la Porsche #91 di Bruni/Makowiecki/Lietz conquista l’ultima Le Mans della classe dopo il disastro Corvette
La GTE-PRO ha vissuto la sua ultima Le Mans: non ci sarà in futuro infatti una classe GT Pro, anche con l’avvento della GT3, come annunciato dall’ACO venerdì.
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La gara ha visto inizialmente un dominio Corvette, con la #64 di Tandy/Milner/Sims davanti alla #63 di Catsburg/Garcia/Taylor, e a seguire le due Prosche e le due Ferrari, piuttosto distanziate. Per le 488 di AF Corse in particolare la gara è parsa difficile a causa di un BoP poco favorevole e della sofferenza nelle condizioni calde. I primi problemi per Corvette sono iniziati con una sosta molto anticipata per cambiare i freni sulla #64, a cui è seguita dopo 7 ore di gara la foratura della Corvette #63. I danni sulla sospensione posteriore sono stati grossi, e per la #63 alla fine è giunto il ritiro.
Una foratura e un incidente rimuovono la #92 e la #64 dalla gara
La gara è quindi passata nelle mani della Porsche #92 di Estre/Christensen/Vanthoor, con la #64 comunque vicina e pronta a riprendere il comando dopo il cambio freni della Porsche.
Tuttavia, una catastrofica foratura per la #92 a poco più di 8h dalla fine riapre i giochi posizionando la Corvette #64, la Ferrari #51 e la Porsche #91 in lotta per la vetta. La Corvette, però, è vittima di uno sfortunatissimo episodio che la tira fuori dalla gara. La LMP2 #83 di AF Corse la tampona costringendola ad un pesante incidente contro le barriere e al ritiro immediato. Successivamente, è lotta aperta tra Ferrari e Porsche, con la #51 di Calado/Pier Guidi/Serra davanti alla #91. A porre fine alle speranze Ferrari è una foratura per la #51 a circa 5h dal termine.
Trionfa così la Porsche #91 di Gianmaria Bruni, Richard Lietz e Fred Makowiecki. Per l’italiano e il tedesco questa è la quarta e la quinta vittoria nella classe GT2 (contando tutte le iterazioni dal 2006 ad oggi), la terza per Bruni in GTE-PRO dopo le 2 con Ferrari nel 2013, mentre per Makowiecki questa è la prima vittoria. Chiudono sul podio le due Ferrari, con la #51 di Calado/Serra/Pier Guidi al quarto podio consecutivo (con due vittoria nel 2019/21), e la #52 di Rigon/Fuoco/Molina che malgrado una foratura riesce a chiudere davanti alla Porsche #92, che ha recuperato nel finale per chiudere davanti alla Ferrari #74 Riley di Fraga/Van Gisbergen/Bird.
GTE-AM: la prima di Ben Keating
Ben Keating trionfa alla 24 ore di Le Mans: il texano, considerato il pilota amatore più forte al mondo è riuscito a far sua la classica francese, dopo anni di tentativi in molte GTE diverse, inclusa la vittoria sul campo con la Ford GT nel 2019, revocata per infrazione tecnica dopo la bandiera a scacchi. Marco Sorensen e Henrique Chaves condividono il gradino più alto del podio, con la Aston #33 TF Sport che si è rivelata una vera forza della natura, in una battaglia molto intensa che si è risolta nelle ultime ore grazie anche al contributo di Keating, nettamente il miglior bronze del gruppo.
Sul podio troviamo anche la Porsche #79 WeatherTech di Andlauer/Merrill/MacNeil e la Aston #98 di Dalla Lana/Pittard/Thiim.
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