Una straordinaria edizione del Centenario della 24 ore di Le Mans vede il trionfo al debutto delle Ferrari 499P: vittorie anche per Corvette Racing e Inter Europol, i risultati
Una 24 ore di Le Mans epica, una 24 ore di Le Mans segna dei suoi cento anni, che non dimostra affatto! Scopriamo i risultati di questa edizione.
24 ore di Le Mans 2023 | Diretta e Risultati: Vittoria Ferrari! [ Cronaca LIVE ]
Hypercar: Ferrari, che trionfo!
Vincere una 24 ore di Le Mans non è mai scontato. Vincere con un equipaggio, una squadra e una macchina al debutto nella categoria regina è davvero per pochi, e Ferrari AF Corse è riuscita ad imporsi con la 499P in un maelstrom di gara, in cui Toyota, Ferrari, Peugeot, Porsche e Cadillac sono giunte al comando di almeno un giro, dominata dal meteo variabile nella prima metà e da un’infinita lotta con Toyota nella seconda. Alla fine la #51 di James Calado, Antonio Giovinazzi e Alessandro Pier Guidi ha trionfato, ma non è stato affatto semplice e mai scontato. Questa è la 10ª vittoria assoluta del Cavallino Rampante a Le Mans, la prima in 58 anni dopo quella di Gregory e Rindy sulla 250 LM nel 1965, la prima per piloti italiani dopo quella di Dindo Capello nel 2008.
Prime 9 ore con tre safety car
Le prime ore della Classica hanno visto forse le migliori lotte in classe Hypercar dall’inizio della classe, contando anche le gare in IMSA. Ferrari, Toyota, Peugeot, Cadillac e Porsche sono tutte riuscite a guidare almeno un giro.
Il primo giro, su una pista ancora umida, vede la prima safety car della corsa, dopo l’incidente di Jack Aitken sulla Cadillac #311.
Dopodiché la gara si è giocata brevemente sulle strategie: Toyota con la #8 e la #7 ha superato le due Ferrari, sfruttando le gomme Soft, entrate subito in temperatura. Cadillac con la #2 di Bamber poi passa in testa nel corso della seconda ora, anche se la #3 ha subito un incidente in cui sono state coinvolte anche le Ferrari #21 e la Aston #55.
L’arrivo della pioggia nel corso della terza ora cambia tutto: è il caos alle curve Porsche, con numerosi testacoda.
A guadagnarci sono sia Ferrari che Peugeot, con la #50 e la #51 che guidano davanti alla #94 di Menezes, che sembra essere viva nella pioggia.
I numerosi incidenti al termine della terza ora portano a una lunga safety car, durante la quale la 9X8 n° 94 si piazza in testa sfruttando le soste.
[Classifica dopo 4 ore]
Alla ripartenza, tanto spettacolo con la Porsche JOTA di Yifei Ye che attacca e rimonta superando entrambe le Toyota, due Porsche ufficiali e la Peugeot #94 per passare in testa, costruendo perfino un vantaggio di 15 secondi. La gloria del 22enne cinese purtroppo dura poco, un incidente alle Curve Porsche mentre era da solo causa una lunghissima sosta per riparazioni, con la #38 che chiuderà ultima dei classificati.
Le due Porsche ufficiali nel frattempo soffrono una foratura e un drive through per la #6 e la #5 rispettivamente, l’inizio di un calvario per le 963.
Nel frattempo le Ferrari 499P tornano in prima e seconda posizione, con Toyota e Porsche che rimangono assolutamente vicine ma su strategie leggermente diverse.
Torna la pioggia, si definiscono i contendenti
Nel corso della settima ora, le cataratte del cielo si aprono nuovamente: minuti difficili per tutti, che navigano perfettamente Alessandro Pier Guidi e la Ferrari #51 costruendo un vantaggio cruciale di quasi un minuto.
La Peugeot #94 torna in seconda posizione sulla pioggia con Duval, mentre la Toyota #7 è terza, la Ferrari #50 quarta dopo un fuori pista alla Dunlop, e la Porsche #75 è costretta al ritiro per problemi al sistema di carburante.
Al termine dell’ottava ora, c’è di nuovo un colpo di scena: la Ferrari #51 di Pier Guidi, comodamente prima, esce di pista alla prima chicane per evitare la Porsche #911 di Lietz, che è similmente andata in testacoda. La Ferrari però rientra con l’aiuto di una gru appena in tempo per evitare di perdere il giro.
Poco dopo, la Toyota #7 è coinvolta in un grosso incidente nella zona precedente una slow zone. Kobayashi, incolpevole, si ferma dietro alla #39 e alla #25 che rallentano, ma viene colpito davanti e dietro dalla Ferrari #66 e dalla Alpine #35 di Rojas. La #7, che era in quel momento terza dietro alla Peugeot #94 e alla Ferrari #50 (prima sulle slick), è costretta a fermarsi in pista conun problema all’ibrido, e a ritirarsi.
Il sogno Peugeot si infrange
La Peugeot #94 passa quindi al comando, anche se non è destinato a durare molto. La Safety Car, l’ultima della corsa, consente alla Ferrari #51 di recuperare il giro perso, piazzandosi quarta dietro alla Toyota #8, con la Cadillac #2 seconda.
L’altra Ferrari, la #50, è costretta a lunghe riparazioni per un sasso che ha rotto uno dei radiatori anteriori.
Nel corso della dodicesima ora intanto, il sogno Peugeot si infrange definitivamente: già superata da Toyota e Ferrari, un errore di Menezes distrugge l’anteriore della #94 costringendo a lunghe riparazioni. La Cadillac #2 di qui in avanti resterà nel giro di testa, ma frequenti rifornimenti d’olio e l’assenza di un buon passo non la renderanno più protagonista.
La lotta infinita Ferrari-Toyota
Dalla tarda notte in poi Toyota e Ferrari sono in piena lotta con i rimanenti equipaggi, e cercano di avvantaggiarsi sfruttando al massimo le strategie, anche se a lungo entrambe si fermano insieme.
Con l’arrivo dell’alba, con otto ore dalla fine, lo stint di Hirakawa, che era passato davanti alla #51, viene rallentato pesantememente da.. uno scoiattolo, che è stato falciato dalla Toyota danneggiando però lo splitter, e perdendo la testa della corsa a favore della #51 di Calado dopo la sosta.
Ferrari estende a questo punto la sua leadership a oltre 1 minuto negli stint di Calado e Giovinazzi.
Con meno di 6 ore alla fine, arriva però il dramma: la Ferrari #51 non riparte! Per quasi un minuto Pier Guidi, saltato in macchina, rimane fermo, fino a che un reset totale della macchina non consente di ripartire, dietro alla Toyota di 5 secondi.
Pier Guidi però ha il vantaggio della gomma fresca sulla Toyota di Hartley, che rapidamente viene superata e a quel punto si gioca il jolly: uno stint mega con Brendon Hartley.
L’ex di Porsche e Toro Rosso ci prova in tutti modi, triplo stint su un treno di gomme contro il doppio giuocato da Pier Guidi e poi da Giovinazzi, resta in macchina per tre ore in un quadruplo stint, deve anche lottare contro la velocissima Ferrari #50 di Fuoco, che a 6 giri dai leader prova a sdoppiarsi. Alla fine inizia anche a recuperare su gomme nuove, portandosi a circa 10 secondi da Giovinazzi.
Intanto la lotta per la 4ª posizione si fa dura: la Porsche #6 ha perso la piazza a favore della rimontante Cadillac #3 di Bourdais. Estre cerca il rimontone, ma esagera e finisce a muro nelle curve Porsche.
Le ultime due ore
Al termine del mega-stint di Brendon Hartley sale in macchina Ryo Hirakawa, a cui viene chiesto di spingere a tutta per recuperare i 15 secondi di distacco in meno di due ore. Il passo sembra a favore nel caldo, si prospetta un finale epico.
Ma per il 28enne giapponese, già campione del mondo WEC e Le Mans, giunge poco dopo l’errore a Arnage: un bloccaggio al posteriore lo porta contro le barriere, e dopo le riparazioni perde oltre tre minuti.
È il colpo del KO. Da qui in avanti a Giovinazzi prima e a Pier Guidi poi basta fare un passo di conserva per arrivare tranquilli al traguardo, e neanche l’ultimo problema tecnico nella ripartenza all’ultima sosta, risolto molto più velocemente con un reset, riesce a fermare la corsa della 499P #51.
Ferrari e AF Corse, assieme a James Calado, Antonio Giovinazzi e Alessandro Pier Guidi sono sul tetto del mondo, dopo 31 mesi di lavoro. La Toyota #8 di Hirakawa/Buemì/Hartley giunge seconda e sconfitta, ma con molto onore. La Cadillac #2 di Bamber/Lynn/Westbrook chiude sul podio.
Menzione d’onore alle due Glickenhaus #708 e #709, che malgrado due incidenti a Indianapolis chiudono 6ª e 7ª, davanti a tutte le Porsche e tutte le Peugeot.
LMP2: Inter Europol, premiata forneria polacca
L’equipaggio di Smiechowski, Scherer e Albert Costa era valido, ma relativamente inesperto se paragonato ai rivali WRT e JOTA. D’altra parte Inter Europol ha mostrato una crescita incredibile negli ultimi anni, e quindi non sorprende il loro successo, giunto dopo una gran lotta con la #31 e la #41 WRT, quest’ultima giunta seconda con Andrade/Delatraz/Kubica, davanti alla #30 Duqueine di Pino, jani e Binder.
La #45 Algarve Pro Racing di Kurtz/Allen/Braun vince in Pro/AM. La gara è stata decisa sopratutto dagli incidenti, con quello nella mattinata di Ben Barnicoat sulla #80 AF Corse che ha deciso la vittoria.
Corvette, che rimonta!
Corvette Racing vince l’ultima gara in GTE a Le Mans, e lo fa dopo una rimonta epocale. Partiti in pole, la squadra di Ben Keating, Nicolas Varrone e Nicky Catsburg ha sofferto la rottura di un ammortizzatore nella seconda ora, perdendo due giri.
La agar è stata guidata quindi dalla Ferrari #54 AF Corse, dalla Porsche #85 Iron Dames e dalla #56 Project 1 AO, mentre la #33 e la Aston #25 ORT di Al Harthy/Dinan/Eastwood, pure con problemi di ammortizzatori, sono state costrette a sfruttare ogni appiglio, sopratutto le tre safety car.
Passata la notte però la Corvette aveva già terminato il tempo di guida di Ben Keating, con Varrone e Catsburg che hano spinto come forsennati, rientrando in lotta proprio assieme alla #25.
Alla fine, poco prima di mezzogiorno, Catsburg ha preso e superato la Porsche rosa di Gatting, con le Iron Dames poi sempre in difesa da quel momento. Purtroppo per il team tutto al femminile, un cambio freni nell’ultima ora ha negato un podio, andato poi alla #86 GR Racing di Wainwright/Pera/Barker, pure rimasti senza freni all’ultimo giro.
Parlando della Chevrolet Camaro ZL1, la Garage 56 di questa edizione è arrivata al traguardo, con ottimi tempi, ma con oltre un’ora persa per cambio della trasmissione, di per sè un eccezzione al regolamento fatta a un auto già di suo speciale.
Classifica 24 ore di Le Mans 2023
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