Dopo le prime quattro ore di questa 24 Ore di Le Mans, entriamo nella sintesi di una nuova fase della gara di endurance più famosa al mondo. I titoli in palio sono ancora molti e,;dopo una prima fase di gara così concitata, non ci aspettiamo di meno dalle ore che seguiranno, nonostante le posizioni e i tempi siano ora più stabili. I giochi sono ben lontani dall’essere chiusi, dunque state con noi per godervi la gara!
Quinta ora di gara
La quinta ora sul tracciato francese si apre con Alonso e la sua Toyota #8 ancora in preda ai problemi, tra bilanciamento e impianto di condizionamento. Nonostante siano già passate quattro ore, la battaglia resta accesa anche in testa e, soprattutto, in GTE-PRO. Per la Ferrari #71 penalità di 10 secondi per non aver rispettato il regime di FCY. Alonso, in seconda posizione, inizia a spingere e riduce il gap dalla vettura #7 a 53 secondi. La furiosa rimonta di André Lotterer continua e il pilota non sembra intenzionato ad alzare il piede.
In GTE-PRO, intanto, vediamo un accanito inseguimento di Ferrari e Porsche sulla Corvette, che però sembra prendere un po’ di respiro quando riprende la bagarre per la seconda posizione. In LMP1 la #7, avvicinata da Alonso, riprende a spingere. La Corvette di Rockenfeller inizia ad allentare la corda e la Porsche si avvicina; altro pit stop per Fernando Alonso e, poco dopo, anche per la #7. Tra Berthon e Vandoorne, racchiusi in un nulla, si accende la lotta per il terzo posto. In GTE-PRO battaglia serratissima per le prime tre posizioni, con #51, #63 e #92 vicinissime. Vandoorne continua a farsi sotto e porta visibilmente la macchina al limite, dando un chiaro segnale di smalto. Bandiera gialla per un testacoda in GTE-AM.
Possibilità di pioggia nei prossimi minuti: vengono segnalate delle timide gocce sul tracciato, ma per il momento niente di cui preoccuparsi troppo. In GTE-PRO la Ferrari di Serra inaugura un altro giro in testa alla categoria, ma entra in pit lane insieme alla Porsche di Vanthoor e viene sopravanzata da quest’ultimo ai box. Castellacci perde la macchina in un testacoda e va nella sabbia: FCY al termine di questa quinta ora di gara.
Sesta ora di gara
Il FCY dura poco, giusto il tempo necessario a Castellacci per portarsi ai box. Si riparte in flat-out, con Rockenfeller che attacca la Ferrari di Serra, che però mantiene la posizione e si concentra sul chiudere il gap con la Porsche, al momento in testa. Alonso, nel frattempo, si avvicina alla Toyota rivale e recupera circa dieci secondi. Safety car per un’uscita di pista, apparentemente della #43. Alonso torna ai box per lasciare il volante della #8 a Nakajima, ma perde tempo in attesa della Safety car.
La battaglia in GTE-PRO non si ferma: Serra prende la testa della categoria con la sua Ferrari, relegando la Porsche di Vanthoor al secondo posto. La lotta, però, resta assolutamente serrata; anche in LMP2 la #26 e la #36 si trovano attaccate a combattere per la testa, mentre un po’ più indietro Maldonado guarda lo spettacolo dalla terza piazza. Colpo di scena a 18 ore e 25 minuti dal termine: la pista viene dichiarata bagnata!
Con un signor sorpasso, in LMP2 la #36 sopravanza la #26 e ci regala un bel momento da ultimo giro. Intanto in GTE-PRO si scatena una battaglia a tre per la quarta posizione; la Porsche #86 GTE-AM si ferma a bordo pista e viene esposta la bandiera gialla. Tempo pochi secondi ed esce la Safety car dopo un incidente in cui la #88 e la #64 si scontrano. Quest’ultima finisce nelle barriere con un gran botto. Al ritorno della bandiera verde ripartono all’istante tutte le battaglie che erano rimaste aperte, specialmente in GTE-PRO, dove i leader su Ferrari e Porsche continuano a spingere. In GTE-AM la Ferrari 488 di Pianezzola si insabbia: la bandiera gialla si tramuta in slow zones.
Settima ora di gara
Pit stop per i leader della GTE-PRO: la Ferrari, ancora una volta, perde la testa della corsa ed è costretta ad accodarsi alla Porsche #92. Anche per la Toyota #8 è tempo di pit stop, mentre in pista un sorpasso spettacolare in LMP1 – la #3 sulla #11 – tiene alti i livelli di adrenalina. Purtroppo, quella stessa Rebellion condotta da Laurent fa contatto con le barriere e torna ai box con danni non indifferenti. Si entra nuovamente in FCY. In casa Rebellion si lavora per rimettere la #3 in pista e pochi minuti dopo Laurent lascia i box; nel frattempo la gara viene nuovamente neutralizzata da una Safety car.
:cold_sweat: Rebel #3 reported in troubles! @ThomasLaurent85 has lost the grip just before the 2nde chicane of les Hunaudières!#WEC #LEMANS24 #SuperFinale pic.twitter.com/hDaJaidu7B
— WEC :fr: (@FIAWEC) 15 giugno 2019
La Toyota #8 si porta in testa e tiene dietro la rivale, #7, di pochissimi centesimi. Intanto in LMP2 lotta agguerrita per il terzo posto e in GTE-PRO Pier Guidi si tiene attaccato alla seconda piazza con le unghie e con i denti. Dopo un lunghissimo regime in slow zones viene finalmente esposta la bandiera verde. Per la #22 e la #37 la direzione gara infligge un drive through per unsafe overtaking. La lotta tra Nakajima, leader overall e in LMP1, e Lopez, subito dietro, è accesissima: la #7 riesce a tornare in testa alla gara dopo alcuni giri sudatissimi. Sirotkin, intanto, resta dietro ai due litiganti in terza posizione.
In GTE-PRO solo mezzo secondo separa Pier Guidi da Garcia nella battaglia per il secondo posto, mentre ai box il musetto della #36 viene sostituito in grande velocità. Anche la #11 inizia a farsi sotto alla #17 per il terzo posto. In LMP2 impazza il duello Negrao-Vergne, con il francese che si infila all’interno e sopravanza il brasiliano. Lopez, intanto, mette quasi sei secondi tra sé e la #8.
Ottava ora di gara
Tensione ai box per la #17, dalla quale esce qualche fiamma che però viene prontamente sedata. Lopez si insabbia e a caro prezzo: Nakajima prende infatti il comando della corsa. In GTE-PRO Bruni e Rigon danno inizio a una danza tutta italiana per accaparrarsi la settima piazza. Lopez riprende a marcare stretto il rivale sulla #8, tanto che il distacco torna ad essere minimo. Torna il FCY per un breve intervento in pista e si ritorna subito al via libera. Negrao non molla Vergne e cerca di chiudere il piccolo distacco che ha rispetto al francese: ci sarà da aspettarsi un altro scontro diretto. Traffico in pit lane con la #26, la #37 e la #47: Vergne riesce a sfilarsi per primo dal trenino, mentre Negrao perde molto più tempo.
Ora, in GTE-PRO, è Ticknell ad insediare il secondo posto di Pier Guidi, che farà sicuramente di tutto per non farselo soffiare. Sostituzione del muso per la Toyota #8, che lascia la leadership della gara alla gemella #7. Stop con conseguente bandiera gialla per l’Aston Martin #98 tra la seconda chicane e la Mulsanne, mentre Bruno Senna monta a bordo della Rebellion #1. Al termine di quest’ottava ora di gara la top 3 delle quattro categorie è la seguente: in LMP1 dominano le Toyota, prima #8 e poi #7, seguite dalla SMP Racing #17; nella LMP2 la #26 mantiene la testa davanti alla #36, con la #31 al seguito; in GTE-PRO la #92 precede la #51 e la #67 in una lotta in cui la Ferrari è finora stata protagonista; in GTE-AM la successione dei primi tre è #85, #84 e #56.
Foto: 24h Le Mans
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