Il round italiano della European Le Mans Series ha visto trionfare, nelle classi LMP2 e LMGTE, due giovani promesse del motorsport: Job Van Uitert e Matteo Cairoli. Vedremo presto i due talenti di nuovo in pista, in uno degli eventi di maggior spicco nel mondo delle corse: la 24 Ore di Le Mans. Abbiamo chiesto a entrambi cosa si aspettano dall’ultimo appuntamento della stagione WEC. Esclusiva 24 ore di Le mans
“La nostra è una scommessa” Esclusiva 24 ore di Le Mans
Job Van Uitert, olandese classe 1998, è campione ELMS uscente nella classe LMP3. Esordisce proprio quest’anno in LMP2 con G-Drive, garantendosi un posto in uno dei team più competitivi della categoria. Conquista a Monza la sua prima vittoria in LMP2, grazie a un impressionante mid-stint in cui ha amministrato e costruito il vantaggio che ha portato la squadra alla vittoria. L’esordio a Le Mans, per lui, è una sfida alla sua portata.
“La 24 Ore di Le Mans è un terno al lotto, una scommessa. Ti serve la macchina migliore, i piloti migliori, la squadra migliore e la strategia migliore, e anche così i risultati non sono garantiti senza una dose di fortuna. Ognuno deve dare il meglio di sé, e se ogni cosa è fatta al meglio delle proprie capacità si hanno buone speranze. La mia prima vittoria in LMP2 è stata importante ed emozionante, e ho piena fiducia nei miei compagni di squadra e nel loro supporto.”
“Per me è un sogno”
Il comasco Matteo Cairoli, classe 1996, non è un nuovo volto sulla griglia di La Sartre. Pur avendo già partecipato alla gara al volante della #88 Dempsey-Proton, non ha mai visto la bandiera a scacchi a causa di un cedimento delle sospensioni. Il suo ritorno a Le Mans ha quindi il sapore della redenzione e della speranza.
“Per quanto mi riguarda, la 24 Ore di Le Mans è semplicemente un sogno. La vettura che guido quest’anno è un razzo, e il team sta facendo un lavoro eccezionale. Non penserò ad altro, se non a godermi ogni singolo giro con questa macchina, questa squadra e questi compagni.”
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