Nella giornata di ieri un’intervista a Zak Brown, e alcune voci credibili, hanno riacceso le possibilità di vedere Ferrari e Mclaren nel WEC e alla 24 ore di Le Mans, sfruttando i nuovi regolamenti “Hypercar” pubblicati qualche giorno fa.
Alla pubblicazione delle nuove regole LMP 2020, dette anche “Hypercar” (nome che sarà scelto online), avevamo visto come attualmente solo due costruttori siano ufficialmente impegnati su queste regole, ovvero Toyota e Scuderia Cameron Glickenhaus, con Aston Martin apparentemente molto interessata.
Ieri però si sono riaccese le speranze di vedere alla partenza della Le Mans 2021 (la prima con le nuove regole) ben due pesi massimi, ovvero McLaren e Ferrari.
McLaren: stiamo valutando se entrare nel corso della prima stagione
In un intervista a Autosport, il boss della McLaren Racing Zak Brown ha confermato che, anche se non c’è ancora un piano, la casa inglese sta valutando la possibilità di correre le ultime gare della stagione 2020/21, compresa Le Mans.
Precedentemente avevano già detto di non essere in grado di correre tutta la stagione, considerando che solo un’anno e tre quarti ci separano da Silverstone 2020.
“Sarebbe rischioso debuttare alla Le Mans 2021, quindi avremmo bisogno di essere pronti una o due gare prima. Il debutto sarà a aprile o maggio a seconda di quanto velocemente effettuiamo la decisione” ha affermato Zak Brown, che si è anche detto contento del regolamento tecnico.
La Formula 1 continuerà comunque a essere al centro delle attività della McLaren, e questo programma non ruberà risorse finanziarie e tecniche.
Ferrari: al via dalla stagione 2021/22?
Ieri sera, una fonte molto credibile quale dailysportscar.com ha lanciato il rumour di un programma “Hypercar” in corso di valutazione a Maranello, citando svariate, non meglio specificate, fonti nell’industria.
L’obiettivo è schierare un team per la seconda stagione del regolamento (2021/22).
Il punto interessante di questo rumour è che, a quanto pare, l’impulso per il programma viene direttamente da Maranello e non da uno sponsor o un team partner esterno, e il regolamento attrae per la combinazione di propulsione ibrida, in cui Ferrari ha ormai vasta esperienza, la somiglianza di questi prototipi alle vetture stradali e la possibilità di correre a Le Mans a un costo molto più basso del budget da medio-top team di Porsche negli ultimi anni, ovvero tra 20 e 30-35 milioni di euro.
La decisione di entrare sarà determinata da una valutazione sui costi in relazione ai benefici di marketing, in seguito alla pubblicazione del regolamento definitivo.
Un po’ di speculazioni
Il motore termico
Spulciando le regole avevamo notato come fosse possibile omologare un motore termico stradale, con peso minimo 180 kg, e meno limitazioni di un motore non sottoposto all’omologazione: VVT e turbo a geometria variabile sono ammessi, e i materiali rari non sono vietati. La potenza massima rimane di circa 700 cv in entrambi i casi.
Mclaren ha a disposizione il motore V8 4.0 biturbo della 720S, ultima evoluzione di quello usato in tutte le McLaren dalla MP4-12C. Curiosamente, questo motore, costruito dalla Ricardo, era nato per la Nissan R390 GT1, che corse senza mai vincere le 24 ore di Le Mans dal 1997 al 1999. Essendo un po’ “ingrassato”, avrebbe bisogno di una cura dimagrante per riportarlo al peso minimo di 180 kg, cosa certamente non impossibile.
Ferrari ha una maggiore possibilità di scelta: oltre al 3.9 V8 biturbo della 488 GTB, che in versione Challenge è già sotto il peso minimo, potrebbe usare il V12, anche se ha un peso maggiore, oppure il 3.0 V6 a V di 120° in cantiere per le prossime vetture. Nel 2022 le Ferrari diventeranno in gran maggioranza ibride, e a Maranello si sta progettando un sistema derivato dalle MGU-H di Formula 1, che prevede la separazione di turbina e compressore, che saranno collegate solo da motogeneratori elettrici e dal circuito ibrido. E’ possibile che questo sistema finisca sui prototipi per il WEC, anche se, a differenza della Formula 1, non potrà fornire energia “in presa diretta” al motogeneratore cinetico, collegato alle ruote.
Il motore elettrico
Il motore elettrico potrà essere derivato, secondo il regolamento, da auto stradali, con meno limitazioni anche qui di un motore costruito appositamente per le corse. In ogni caso la potenza massima sarà di 270 cv, erogati sull’asse anteriore.
I due costruttori non avranno certamente problemi a costruire un’unità elettrica in serie, come hanno già fatto con La McLaren P1, e la Ferrari LaFerrari. L’unità della P1 (con ovvie modifiche) è stata poi usata in Formula E nella prima stagione. La seconda hypercar McLaren ibrida, la Speedtail, è stata recentemente annunciata, mentre a Ginevra è prevista una Ferrari ibrida non in serie limitata. Con molta probabilità nessuna delle due sarà la donatrice per il prototipo che verrà, visti i regolamenti che prevedono 100 vetture con il motore omologato originale prodotte nei due anni successivi all’omologazione nel WEC.
Il telaio
Come si era visto alla pubblicazione del regolamento, il telaio è costruito appositamente, e non deriva da nessuna vettura stradale. Tuttavia i parametri di efficienza aerodinamica imposti sono talmente bassi da rendere possibile l’inserimento di elementi del linguaggio stilistico della casa. Sia Ferrari che McLaren non avranno certamente problemi nella progettazione di queste auto da corsa.
i piloti
Fernando Alonso è il primo nome che viene in mente, essendo rimasto in forza alla McLaren, e solo in prestito alla Toyota. Viene anche da pensare che sia il “motore primo” di questo programma, ma chissà. Altri nomi potrebbero venire fuori dal programma GT3, senza contare che Jenson Button potrebbe tornare a Woking.
E’ più difficile fare predizioni per la Ferrari, specie considerando quello che può succedere nei prossimi anni: da Giovinazzi a Vettel, passando per Raikkonen fino a arrivare a un possibile ritorno di Bruni, che doveva guidare in LMP1, ma rimase scottato dall’uscita imprevista di Porsche, e ora si “accontenta” dell’eccellente programma GTE, tutti i nomi sono in tavola, ma è piuttosto inutile parlarne ora.
Glickenhaus e la Ferrari
Rimanendo sempre nel campo dell’ipotetico, sarebbe certamente curioso se la Ferrari entrasse in reazione alla partecipazione di Glickenhaus. Quest’ultimo, noto collezionista del marchio di Maranello, e ricco al punto da potersi costruire una fuoriserie;su base Enzo, la P4/5, entrò in rotta con la casa dopo aver costruito la P4/5 Competizione su base 430 GT2, che corse alla 24 ore del Nurburgring, e;successivamente venne addirittura dotata di impianto ibrido Magneti Marelli.
Il miliardario americano propose di finanziare un programma LMP1 Ferrari nel 2014, ma i tempi non erano maturi, specie considerando l’ingresso di Porsche con un budget di oltre 200 milioni di euro, e;le difficoltà Ferrari agli inizi dell’era V6 in Formula 1. Fondò poi la Scuderia Cameron Glickenhaus, che dal 2015 si occupa di costruire auto da corsa e stradali, nemmeno troppo vagamente ispirate alle auto del Cavallino Rampante.
Con la 007, prodotta a Torino con un motore GM, Glickenhaus intende partecipare alla Le Mans 2021, mossa che forse non è piaciuta a Via Abetone Inferiore.
https://f1ingenerale.com/i-gran-premi-che-non-ci-sono-piu-michael-schumacher-e-il-kaiser-del-circuito-di-aida/