Valtteri Bottas ha ammesso che il suo obiettivo non è concentrarsi sulla rivalità all’interno del team come avvenuto in passato tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg.

Valtteri Bottas vuole riuscire ad imporsi su Hamilton come ha fatto Rosberg nel 2016, ma con modi diversi, non vuole ricorrere ai giochi mentali del tedesco.
“Molti hanno suggerito che dovrei diventare un Nico Rosberg. Ma io non sono un Nico Rosberg“, ha dichiarato il finlandese a Motorsport-Total.com. “Preferisco lasciare che le azioni parlino in pista e guidare in modo corretto. Conosco anche Lewis e so che non ci sarebbe alcun vantaggio nel provare giochi mentali con lui. Penso che sarebbe ancora più incazzato e guiderebbe ancora più veloce.” aggiunge Bottas.
“La nostra forza è che possiamo sicuramente lavorare come una squadra“, spiega, “Possiamo guidare forte, ma possiamo lasciare tutto così. Sappiamo che alla fine il team trarrà vantaggio dal lavorare insieme. Quindi non nascondiamo nessuna configurazione, dati o altro“. Bottas crede che è importante per un team come la Mercedes mantenere alta la motivazione e non avere conflitti interni.
Le critiche
Nei quattro anni che Hamilton e Bottas hanno trascorso insieme, la Mercedes è riuscita a vincere il titolo costruttori ogni stagione, ciò significa che questo modo di lavorare funziona sicuramente per la squadra. Tuttavia, molti hanno criticato il finlandese sostenendo che non poteva certamente vincere un titolo mondiale con il suo stile, a differenza del suo predecessore Rosberg.
Il tallone d’Achille
Bottas è assolutamente uno dei migliori piloti del Circus, ma come è accaduto in diverse occasioni nello scorso campionato, ad un’ottima prestazione in qualifica non riesce ad affiancare una altrettanto in gara. Anche se nel 2020, ha dovuto subire noie meccaniche che lo hanno costretto al ritiro.
Insomma, il finlandese sa che il 2021 sarà un anno importante per lui. Non può permettersi un’altra stagione come quella passata, non solo perché George Russell è ormai pronto per fare il salto in Mercedes, ma per dimostrare al mondo interno che è un pilota di talento e può battere il sette volte campione del mondo britannico.
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