Scelta per Miami, la nuova ala posteriore Ferrari è stata scartata: Mattia Binotto ne spiega il motivo.
Una tesa e logorante partita a scacchi. Così si potrebbe definire quella che sarà la corsa agli sviluppi per la stagione 2022. Già imbastiti con una certa costanza da Red Bull, gli aggiornamenti mancano ancora per la F1-75. L’ala posteriore prevista per il GP di Miami è stata scartata per la tappa a stelle e strisce: il boss Ferrari Mattia Binotto spiega il motivo della decisione, offrendo una panoramica più ampia sui prossimi sviluppi.
Troppi banner? Stiamo lavorando per rendere il sito più confortevole, seguici e lascia i tuoi feedback sul canale Telegram dedicato.
In Florida, nonostante la pole position ed il motore fresco di Leclerc, la rossa deve capitolare per la seconda corsa consecutiva. Il Toro – anche grazie agli ultimi aggiornamenti – vince di nuovo e si porta in scia al Cavallino in entrambe le classifiche iridate.
Leggi anche: F1 | GP Miami – Ferrari, Binotto: “C’è delusione, ma abbiamo la migliore coppia in griglia”
Ancora una volta la Red Bull mostra i muscoli in termini di velocità di punta. E non solo: su gomma media le vetture di Milton Keynes sbaragliano la concorrenza, con Verstappen capace di infilare e Sainz e Leclerc prima di aprire un consistente gap sulle rosse.
Red Bull sviluppata, Ferrari no. Alcuni si domandano perché le rosse non abbiano montato la nuova ala posteriore di dimensioni ridotte, prevista proprio per Miami. Mattia Binotto fa chiarezza a “Il Corriere della Sera”: “Giunti negli Stati Uniti abbiamo visto le condizioni della pista. L’asfalto era molto rugoso: abbiamo capito che non era la soluzione ideale“.
“Bisognava concentrarsi in primis sul degrado degli pneumatici – prosegue l’italiano – piuttosto che sulla velocità sul dritto. Secondo le nostre simulazioni abbiamo preso la decisione giusta”.
Come più ampiamente descritto in questo articolo, Binotto prepara già gli sviluppi catalani: “In Spagna sarà un pacchetto importante, ma non il più importante della stagione“. E sul budget cap: “Monitoriamo le modifiche della Red Bull: hanno speso più di noi. Sono davanti di due decimi: non è tanto”.
Seguici anche sui social: Telegram – Instagram – Facebook – Twitter