I piloti hanno chiesto a gran voce penalità più severe riguardo incidenti ed episodi di track limits e la FIA è intervenuta convocandoli ad una discussione in Messico.
Il discorso legato alla severità delle penalizzazioni da rendere più pesanti è uno dei temi più gettonati delle ultime settimane. Proprio all’Autodromo Hermanos Rodriguez in occasione del Gran Premio del Messico si è tenuto un incontro tra la FIA e i piloti per fare una discussione sull’applicazione di penalità più severe.
Nella giornata di giovedì il commissario sportivo della FIA Garry Connell ha invitato i direttori sportivi ed i piloti delle squadre. Soltanto otto dei venti piloti si sarebbero presentati al meeting, stando a quanto riporta Auto Motor und Sport, fonte della notizia. Né i nomi dei presenti, né quelli degli assenti, sono stati diffusi.
La discussione, volta alla revisione del sistema delle penalità, si è centrata sugli episodi delle scorse gare. L’obiettivo della FIA è infatti quello di intraprendere la strada della costanza nelle decisioni da prendere; la portata delle penalità non dovrebbe variare a seconda dei commissari – che sono diversi di gara in gara – presenti in quel weekend e che le assegnano.
Quali sono i piloti che, precedentemente, più si sono esposti sulla questione?
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Si è discusso di track limits, analizzando i casi del sorpasso di Hamilton su Leclerc in partenza ad Austin e del sorpasso di Stroll su Gasly a Silverstone, avvenuto oltre i limiti della pista ma senza restituzione della posizione da parte del canadese. In merito ai track limits si è anche parlato delle possibili violazioni di Perez ad Austin, non giudicabili a causa dell’insufficienza dei mezzi di cui disponevano i commissari.
Oggetto di dibattito sono anche stati i casi di guida eccessivamente lenta, come quello di Norris in Canada in pit lane per evitare la formazione di traffico in corsia (sanzionato con cinque secondi), paragonato a quanto fatto da Leclerc a Singapore (non sanzionato): secondo alcuni rappresentanti dei team, due manovre analoghe.
Altri due casi presi in considerazione sono stati gli incidenti di Perez con Albon e Magnussen. Le gare di entrambi i piloti furono compromesse e le penalità di cinque secondi giudicate troppo leggere.
Insomma, qual è il verdetto? Secondo quanto riporta AMuS, tutti i presenti hanno concordato che le penalità debbano essere riviste per il futuro. Più specificamente, si potrebbe passare a penalità di dieci o venti secondi. In caso di infrazioni più gravi, i commissari potrebbero anche comminare penalità in termini di posizioni, retrocedendoli rispetto alla loro posizione finale.
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