Dopo diversi decenni, la Florida tornerà ad ospitare la categoria del motorsport per eccellenza. In questa anteprima, analizziamo le decisioni prese da Pirelli in vista dell’attesissimo GP di F1 che avrà luogo al debuttante Miami International Autodrome.

Caratteristiche del tracciato
Apriamo l’anteprima Pirelli F1 descrivendo il Miami International Autodrome. È un circuito cittadino lungo 5,41 chilometri, formato da 19 curve e 3 rettilinei e caratterizzato da diversi dislivelli. Si sviluppa intorno all’Hard Rock Stadium Complex di Miami Gardens, la casa del team NFL Miami Dolphins. Secondo le simulazioni, le velocità massime si dovrebbero aggirare intorno ai 320 km/h, con una media lungo il giro di circa 223 km/h. Inoltre, i piloti avranno il gas aperto per il 58% del tempo. Il tracciato prevede 3 zone DRS, con le curve 11 e 17 identificate come le principali opportunità di sorpasso.
L’asfalto estremamente nuovo comporterà molto probabilmente un’ingente evoluzione della pista, soprattutto nel corso delle prime sessioni. Tuttavia, saranno presenti ben due eventi di supporto: la Porsche Challenge e la W Series. Al momento il meteo è variabile: le temperature dell’aria si aggirano sui 20°C ma c’è un rischio piuttosto elevato di pioggia nonché di vento ad alta intensità.

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Scelta delle mescole

Poiché il Miami International Autodrome è un circuito totalmente inedito, per scegliere la nomination mescole la Pirelli ha dovuto fare affidamento esclusivamente sui dati delle simulazioni. Questi ultimi delineavano un asfalto liscio in grado di offrire un buon grip e delle forze esercitate sui pneumatici di media intensità. Per questo motivo l’azienda italiana ha selezionato le mescole centrali della gamma. Dunque, la C2 sarà la P Zero White hard, la C3 sarà la P Zero Yellow medium e la C4 sarà la P Zero Red soft. Quest’ultima è la nomination più utilizzata nel corso della stagione, nonchè la più versatile.
Le parole di Mario Isola


Ecco le dichiarazioni di Mario Isola, direttore motorsport Pirelli:
“C’è molta attesa per il primo Gran Premio di Miami, che presenta una pista per alcuni versi simile a quella di Jeddah, anche se ci sono alcune parti più lente e più tecniche rispetto al tracciato dell’Arabia Saudita: in particolare la sezione compresa tra le curve 11 e 16. Il resto della pista, che si percorre in senso antiorario, è molto veloce e mette alla prova soprattutto i pneumatici montati sul lato destro della monoposto. Ci aspettiamo la solita rapida evoluzione della pista e una superficie liscia con il nuovo asfalto, ma la pista è stata lavata con getti d’acqua ad alta pressione quindi dovrebbe offrire un buon livello di grip sin dall’inizio. Dato che si tratta di una pista veloce, è probabile che le vetture utilizzino un assetto con carico aerodinamico medio-basso e questo potrebbe generare un po’ di scivolamento nelle curve ad alta velocità, in particolare se si utilizzano le mescole dure. Quando dobbiamo affrontare un nuovo tracciato la nostra scelta tende sempre ad essere un po’ prudente, quindi sarà interessante confrontare le simulazioni con i dati reali che ricaveremo“.
Dati tecnici sull’assetto

Nella grafica sono riportati i valori limiti di pressioni e campanature che le squadre potranno utilizzare nel setup delle vetture.
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