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F1 | Il silenzio assordante di John Elkann, perché non si è fatto sentire dopo il caso Sainz?

Nonostante fosse presenta a Las Vegas, non sono arrivate dichiarazioni da parte della dirigenza Ferrari sul caso Sainz.

Quello relativo alle parole di John Elkann e Benedetto Vigna è un tema di cui si sente spesso parlare. La dirigenza Ferrari in più occasioni si è lasciata andare a dichiarazioni che hanno fatto storcere il naso ai Tifosi, rimasti colpiti dal silenzio intorno al caso Sainz.

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Nonostante fosse presenta a Las Vegas, non è arrivata nessuna dichiarazione da parte della dirigenza Ferrari sul caso Sainz – Foto: Scuderia Ferrari (via X)

Sia il presidente che l’amministratore delegato del Cavallino erano infatti presenti a Las Vegas per il penultimo appuntamento della stagione. Nonostante ciò non hanno rilasciato nessuna intervista relativa a quanto successo a Carlos Sainz.  Il pilota spagnolo, infatti, durante le FP1 ha colpito uno dei tombini presenti lungo la pista provocando parecchi danni alla sua monoposto. Cambio, telaio e power unit danneggiati da un impatto legato esclusivamente a una pista che, nel giorno del debutto, ha dato vita a diverse polemiche.

A tal proposito Frederic Vasseur ha immediatamente chiesto alla Federazione di poter cambiare i componenti danneggiati senza incorrere in alcun tipo di penalità. La risposta ottenuta è stata negativa con lo spagnolo costretto a partire dal dodicesimo posto, nonostante la prima fila conquistata in qualifica.


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Questa decisione ha suscitato molto scalpore all’interno del paddock e tra i tifosi. Diversi piloti si sono schierati al fianco di Sainz, tutti d’accordo sul fatto che andrebbe rivisto il regolamento per tutelare le squadra in casi simili.

Tra le tante dichiarazioni sul tema mancano però quelle della dirigenza Ferrari. I Tifosi si aspettavano infatti qualche parola di Elkann e Vigna sull’accaduto visto che entrambi erano sul posto. Un atteggiamento, quello dei vertici della Rossa, che si aggiunge ad alcune dichiarazioni che in passato fecero discutere.

Dalla “monoposto con una velocità senza precedenti” a cui alludeva Vigna parlando della SF-23 a quel “per fortuna che abbiamo conquistato il giro veloce” di Elkann al termine del GP di Baku del 2019. Nel mezzo tante delusioni sportive e poche sporadiche parole.

Sicuramente non bastano delle dichiarazioni per riportare al vertice una Ferrari costretta da più di quindici anni ad assistere al successo dei rivali. Quello che è certo è che la Rossa non ha più il peso politico di una volta e l’atteggiamento della dirigenza in episodi come quello di Las Vegas ha lasciato perplessi, ancora una volta, i sostenitori del Cavallino.

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Fonte immagine di copertina: @BadPostF1 (via X)

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