Kevin Magnussen si racconta dopo il ritorno in F1: “In America ho imparato molto ma che soddisfazione la Pole di San Paolo”
Nel weekend della 150esima gara del team Haas, Kevin Magnussen, sei stagioni all’attivo con il team americano, ha descritto ad F1inGenerale il particolare rapporto che lo lega a doppio filo con Stati Uniti ed Italia.
Il danese è cresciuto con il mito del padre Jan, protagonista per diversi anni nei campionati a stelle e strisce. Anche Kevin ha poi scelto di sperimentare il mondo delle corse statunitensi, cimentandosi nella IMSA ed in IndyCar.
“Posso dire di essere cresciuto con il mito del motorsport americano dato che mio padre ha corso per oltre 25 anni negli Stati Uniti”, ha spiegato il danese.
“Io, invece, sono sportivamente maturato in Europa, partendo dalle Formule minori sino alla F1. Sperimentare il mondo delle corse americane nel 2021 è stato comunque fantastico, mi ha riportato alla mente molti ricordi di infanzia di quanto seguivo mio padre”.
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L’esperienza americana, affiancata dalla partecipazione in classe LMP2 alla 24H di Le Mans 2021, è stata utile anche nell’accrescere le qualità di guida del danese.
“L’ho trovata senz’altro una sfida stimolante, dato che si trattava di provare qualcosa di nuovo in uno sport di cui ho da sempre fatto parte. Era la prima volta che ho dovuto condividere la vettura con altri piloti e molti dei tracciati in cui ho corso erano una novità per me. Sono esperienze che mi hanno reso un pilota più completo”, conferma Magnussen.
Anche tanta Italia nella carriera del danese, ora di nuovo protagonista in Formula 1 con la Haas dopo aver lasciato la classe regina a fine 2020.
“Ci sono diversi membri del team italiani e anche la nostra vettura è costruita in Italia, da Dallara”, spiega Magnussen. “Abbiamo diversi ingegneri e designer italiani, visto che collaboriamo anche con Ferrari. Diciamo che il nostro è un team italiano su tanti fronti”.
Magnussen: “La pole in Brasile? Meglio del podio con McLaren”
Proprio nell’anno del suo ritorno in F1, il danese ha colto un’inattesa pole position nel diluvio delle qualifiche del GP del Brasile, un risultato che lo stesso Magnussen non esita a definire come la più importante conquista della sua carriera.
“Sicuramente la mia soddisfazione più grande in Formula 1”, ha confermato. “Ero già stato sul podio con la McLaren ma nulla ha il sapore della prima posizione, anche se si tratta delle Qualifiche. Si è trattato di un risultato veramente sorprendente, credo che alla vigilia nessuno se l’aspettasse, a differenza del podio con McLaren che era un risultato più atteso”.
In conclusione, Magnussen ha voluto dedicare un elogio al suo nuovo compagno di squadra, Nico Hulkenberg, arrivato in sostituzione di Mick Schumacher.
“Sicuramente a distinguere Nico e Mick è il livello di esperienza. Hulkenberg è un pilota con diverse stagioni alle spalle, per cui ha molta confidenza alla guida, il che lo aiuta ad essere costante. Ovviamente avere così tanta esperienza gli permette di essere più rilassato durante la gara, il che non può che accrescere anche la sua precisione”.
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