Formula 1

F1 | Prost: motivi e retroscena della separazione con Alpine

Alain Prost ha espresso tutto il suo disappunto per come è arrivato l’addio dall’Alpine, rivelando alcuni retroscena che hanno influito sulla conclusione del rapporto.

Prost Alpine


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Non è stata certamente una separazione solenne tra Alain Prost e il team Alpine. L’ex pilota di Formula 1 era entrato nel management del gruppo Renault nel 2015 sostenendo il marchio francese nel suo ritorno alla massima categoria automobilistica. Per il francese si era trattato di un ritorno dopo l’esperienza da pilota nel triennio 1981-1983.

Prost non ha condiviso la tempistica dell’annuncio: “Sono molto deluso per come è arrivata la notizia. Era stato accordato che l’avremmo annunciata insieme all’Alpine! Non c’è stato rispetto, mi dispiace. Ho rifiutato la proposta che mi fu fatta ad Abu Dhabi a causa di una relazione personale e avevo ragione! Ai team di Enstone e Viry, mi mancherete.” ha scritto in un post su Instagram.

 

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In un’intervista per il quotidiano francese L’Equipe, Prost ha poi aggiunto ulteriori dettagli sulla rottura: “Nel settembre 2020, quando c’era ancora Abiteboul, De Meo mi aveva proposto di assumere il ruolo di presidente dell’Alpine F1. All’inizio ho accettato, Budkowski sarebbe diventato Team Principal e Cyril avrebbe gestito il marchio. Ne riparlammo a dicembre, ma a gennaio 2021 è stato nominato CEO Laurent Rossi. Ho quindi proseguito nel mio precedente ruolo, quello di amministratore non esecutivo e consulente”.

“Il 2021 è stato poco tranquillo per me in quanto sentivo che la vecchia guardia sarebbe stata mandata via. Non ero più coinvolto nelle decisioni, a volte non le condividevo, ma dovevo continuare a portare la parola ufficiale. Addirittura ho scoperto alcune decisioni all’ultimo minuto. Va bene non essere ascoltati, ma almeno dovresti essere avvisato in tempo. È una questione di rispetto. Le relazioni diventavano sempre più complicate, sentivo che c’era molta gelosia.” racconta Prost.

Laurent Rossi vuole tutti i riflettori. Lui stesso mi disse che non aveva più bisogno di un consigliere. Era in Qatar, ma mi ha comunque offerto un contratto ad Abu Dhabi, che ho rifiutato. C’è da dire che è stato un progetto in cui ho creduto e credo tuttora, un progetto ambizioso che ha dato al gruppo una motivazione incredibile. Ma ora c’è una davvero la voglia di escludere molte persone.” ha concluso il quattro volte campione del mondo, confermando di aver rifiutato il rinnovo.

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