George Russell si è espresso duramente in merito alle nuove regole della FIA sulla libertà di espressione dei piloti: “Confido la questione venga risolta.”
Nel corso degli ultimi anni, esprimere le proprie idee o portare avanti talune battaglie sociali è diventato standard diffuso fra i piloti di F1. Lewis Hamilton e Sebastian Vettel, in particolare, hanno fatto sentire la loro voce su temi come giustizia sociale, razzismo, diritti civili e cambiamento climatico. La stessa Mercedes tinse di nero la W11, nel 2020, unendo dei benefici ingegneristici alla lotta al razzismo promossa dal campionissimo inglese.
La FIA, in una mossa che ha da subito scatenato reazioni avverse, ha inserito nel proprio Codice Sportivo per il 2023 una nuova norma volta, per certi aspetti, a mettere un freno alle battaglie “ideologiche” dei piloti. Secondo il nuovo regolamento, infatti, i piloti dovranno richiedere un’autorizzazione prima di poter rilasciare dichiarazioni in merito a temi “politici, religiosi o personali“.
La motivazione ufficiale per l’inserimento di questa nuova normativa è l’assicurarsi che nessuno violi la neutralità degli organi di governo della F1. In molti, tuttavia, fanno notare un possibile tentativo della FIA di zittire le opinioni che potrebbero risultare controverse in alcuni Paesi in calendario. Fra i piloti, George Russell ha ieri dichiarato di essere pronto a sfidare le nuove regole.
Russell, pilota Mercedes al fianco di Lewis Hamilton e direttore della Grand Prix Drivers’ Association, ha dichiarato a RaceFans di non aver ben compreso le motivazioni dietro la presa di posizione della FIA.
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“Penso che non sia assolutamente necessaria per lo sport e per il mondo in cui viviamo attualmente – spiega Russell – Naturalmente ora stiamo cercando di ottenere chiarimenti e confido che la questione venga risolta. Mi piacerebbe pensare che si sia trattato di una sorta di malinteso, ma non ne sono troppo sicuro. Al momento non posso dire molto altro, ad essere onesti. Stiamo solo cercando di fare chiarezza e di capire quale sarà la nostra posizione“.
“Non limiteremo le nostre opinioni o i nostri pensieri a causa di questo ridicolo regolamento. Siamo tutti qui per avere libertà di parola e condividere le nostre opinioni“. È probabile, quindi, che altri piloti potrebbero combattere e violare la normativa imposta dalla FIA.
Stefano Domenicali, CEO della F1, è intervenuto la scorsa settimana sulla questione, dichiarando che la Formula 1 non “imbavaglierà” i suoi piloti e augurandosi che la FIA fornisca presto dei chiarimenti. Anche Russell è fiducioso che tutto possa risolversi per il meglio prima dell’inizio della stagione.
“Sono sicuro che la situazione verrà chiarita e spero e confido che tutto si risolva prima della prima gara – ha dichiarato – Non posso pensare che vogliano limitare le opinioni di nessuno di noi. Si tratta della nostra libertà di espressione, abbiamo il diritto di condividere le nostre opinioni su qualsiasi piattaforma desideriamo. Quindi non credo sarà un problema, per il futuro“.
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