I danni provocati dal tombino di Las Vegas preoccupano Vasseur, che critica ferocemente la gestione dell’episodio e vuole risarcimenti in ottica budget cap.
Smorfie di preoccupazione segnano il volto di Frédéric Vasseur dopo il weekend di Las Vegas: il budget cap ha argini stringenti e la vicenda-tombini che ha distrutto la Ferrari di Sainz al venerdì in tal senso non aiuta. Il team principal del Cavallino ha criticato con ferocia la gestione dell’episodio, meditando discussioni su possibili “risarcimenti”.
La Ferrari chiederà una sorta di compensazione dei danni agli organizzatori del Gran Premio: “Ci sarà una discussione privata che avrò con le parti interessate”. Un precedente c’è ed è da ricercarsi nelle stagioni passate, più precisamente nel 2017, quando la Haas raggiunse un accordo finanziario con gli organizzatori del GP della Malesia, in cui Grosjean rovinò la sua vettura in un episodio simile alle FP1 di Las Vegas.
A crucciare Vasseur sono anche le regole stringenti del budget cap. Ora la Ferrari dovrà portare un ulteriore telaio di riserva da Maranello ad Abu Dhabi: “Non ci sono disposizioni nel budget cap che escludano gli incidenti. Sicuramente avremo dei costi extra: il telaio è stato danneggiato, il cambio è stato danneggiato, la batteria è stata danneggiata, il motore è andato…”
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Il manager francese ha ammesso il salato conto presentato dal tombino di Las Vegas. Inoltre, nella discussione porterà in corredo tutti i precedenti simili: “Le conseguenze finanziarie e sportive sono molte. Non è facile anche per le scorte dei pezzi di ricambio e per il budget.”
Non solo la Ferrari chiederà un risarcimento, Fred Vasseur ha criticato duramente l’atteggiamento dei commissari durante le FP1 di Las Vegas. Per il boss del Cavallino il tempo trascorso tra la bandiera gialla e la bandiera rossa è davvero eccessivo.
I marshal infatti avevano notato il tombino e avevano iniziato a sventolare. “Dobbiamo discuterne. Non solo il tombino, anche il tempo tra bandiera gialla e rossa. Significa che avevano visto qualcosa in pista e ci hanno impiegato un minuto ad esporre la red flag. È troppo.”
“Se abbiamo avuto segnalazioni di detriti in pista? No, non ci hanno detto nulla. Non sapevamo il motivo della bandiera gialla.”
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