Secondo Max Verstappen il rischio di infortunio a cui sono esposti i piloti di F1 a causa del porpoising è paragonabile a quello di altri sport.
Le polemiche relative al porpoising tengono banco nel Paddock di F1 e il campione del mondo, Max Verstappen, ha espresso il suo parere in merito. Se da un lato diversi piloti hanno definito esagerati i dolori derivanti dai continui sobbalzi in rettilineo, l’olandese non la vede così. L’alfiere della Red Bull ritiene, infatti, che in tutti gli sport possono esservi infortuni e quindi anche i piloti di F1 dovrebbero tollerare questo rischio.
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“Ci sono molti sport in cui il corpo è a rischio infortunio. Semplicemente metti in conto che quando ti ritirerai non sarai più come quando avevi 20 anni, tutto qui”, ha affermato.
“I giocatori di calcio subiscono infortuni di ogni genere e spesso hanno problemi alle ginocchia. Non parliamo di chi corre in MotoGp o motocross…”, ha aggiunto.
Il campione del mondo ritiene che chi decide di intraprendere la carriera da pilota sappia benissimo i rischi che incontrerà.
“Siamo consapevoli che ci sono dei pericoli, ma è lo sport che amiamo? Allora bisogna essere disposti a rischiare”.
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Verstappen naturalmente ha tutto l’interesse a che l’attuale Regolamento non venga modificato. La Red Bull, infatti, sembra essere l’unica vettura a non soffrire di porpoising, il che garantisce alla RB18 un importante vantaggio.
“Sicuramente il porpoising non è piacevole, ma alcuni team lo stanno controllando meglio di altri. Mi sembra assurdo drammatizzare la situazione quando basterebbe semplicemente gestire meglio certi aspetti”.
Il riferimento è probabilmente a Mercedes e al botta e risposta che da qualche gara vede coinvolti Wolff ed Horner. La scuderia tedesca ambisce, infatti, all’introduzione di una nuova direttiva tecnica che riduca i rimbalzi in rettilineo. Dall’altro lato, come detto, Red Bull ha tutto l’interesse a che la situazione rimanga come è ora.
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