A TCFormula 1

F1 | 4 Ottobre 2012 – Un giorno indelebile nella memoria dei tifosi di Michael Schumacher

A distanza di ormai 11 anni, ripercorriamo il giorno in cui Michael Schumacher diede l’addio definitivo alla Formula 1 il 4 Ottobre 2012, annunciando il secondo ed ultimo ritiro dalla classe regina, dopo essere tornato nel 2010 con Mercedes.

A distanza di ormai 11 anni, ripercorriamo il giorno in cui Michael Schumacher diede l’addio definitivo alla Formula 1 il 4 Ottobre 2012, annunciando il secondo ed ultimo ritiro dalla classe regina, dopo essere tornato nel 2010 con Mercedes. Il sette volte campione del mondo decise di appendere definitivamente il casco al chiodo alla veneranda età di 43 anni, concludendo un ciclo però decisamente meno vincente con le frecce d’argento rispetto alla gloriosa era Ferrari.

Schumacher ritiro Formula 1 2012
4 Ottobre 2012 – Michael Schumacher annuncia il ritiro definitivo dalla Formula 1 © Sidepodcast

4 Ottobre 2012: Schumacher annuncia il ritiro definitivo dalla Formula 1

“Ho deciso di ritirarmi alla fine della stagione”, sentenziò il kaiser a poche gare dal termine dalla stagione 2012. “Sento ancora di essere in grado di competere con i migliori. A volte però arriva il momento di dire addio. E questa volta potrebbe essere per sempre”.

“Non è doloroso, è un sollievo per me. Ho fatto tanto in questo sport, ma quando la batteria si scarica la prima volta, poi lo fa di nuovo e sono più vecchio, è qualcosa che non vedo l’ora di fare. Ci sono molte altre cose da fare nella vita. Questo è il momento di cambiare”.

A differenza del primo shockante addio, il secondo ed ultimo ritiro del fuoriclasse tedesco fu in realtà un po’ nell’aria, in un periodo in cui le prestazioni sue e di Mercedes stentavano ad arrivare.

Quell’anno Schumacher uscì decisamente con le ossa rotte dal confronto con il giovane connazionale Nico Rosberg, il quale concluse il campionato con ben 44 punti di vantaggio sul Kaiser, e vincendo anche una memorabile edizione del GP di Shangai.

Nei tre anni passati a Brackley, invece, Michael non riuscì ad ottenere nemmeno un successo, con la clamorosa pole position a Monaco (tolta poi per penalità) che resterà il più grande highlight della sua seconda carriera sportiva nella massima serie.


Leggi anche: F1 | Perchè la regola sul tempo massimo in qualifica potrebbe rivelarsi controproducente a Las Vegas?


Quel che nessuno poteva mai immaginare è che il successore di Michael, ovvero un certo Lewis Hamilton, avrebbe fatto le più grandi fortune della scuderia di Brackley, monopolizzando gran parte dell’era ibrida dal debutto dei nuovi regolamenti nel 2014. 

Il pilota britannico venne infatti massacrato dalla stampa ed additato come un mercenario per aver preso la decisione di aver lasciato un team vincente ed affermato come McLaren, per passare ad una scuderia che, in quel momento, di storico aveva solamente il nome.

Tuttavia, dieci anni più tardi, la storia dice che il binomio Hamilton-Mercedes abbia rappresentato uno dei più grandi domini mai avvenuti in Formula 1. E tutto sommato, la scelta di Michael di optare per il ritiro definitivo può essere considerato altrettanto un successo, considerando la dinastia lasciata a Brackley.

Seguici anche sui social: TelegramInstagramFacebookTwitter