A quasi un anno dallo scandalo a sfondo sessuale che lo ha travolto a inizio 2024, Christian Horner ha voluto togliersi qualche sassolino dalle scarpe.
Il 2024 non è stato un anno semplice per Red Bull (al netto della quarta vittoria iridata di Max Verstappen), ma per Christian Horner il discorso vale doppio, se non triplo.
Proprio a inizio stagione, il numero uno della scuderia di Milton Keynes si è ritrovato ad affrontare una vera e propria tempesta mediatica che lo ha perseguitato per mesi, a seguito dello scandalo a sfondo sessuale che lo ha visto suo malgrado protagonista, e che lo ha portato a un passo dal licenziamento.
Da quel 2 febbraio sono ormai passati parecchi mesi, e lo tsunami si è ormai arrestato da tempo, ma Horner ricorda ancora tutto come se fosse ieri, come se avesse fatto buon viso a cattivo gioco per concentrare gli sforzi sulla lotta per il titolo ma senza dimenticare una virgola di una vicenda che, volendo o nolendo, lo ha irrimediabilmente segnato.
‘La tempesta perfetta’
”Quello che è successo a inizio ‘anno è stato come una tempesta perfetta”, ha affermato il britannico, concessosi ai microfoni del Daily Mail nel paddock di Las Vegas.
”Nella vita è una grande lezione: più si ha successo, più si diventa un bersaglio. Tutto ciò che può essere usato per turbare e destabilizzare te, la squadra e l’azienda. Ciò che mi ha deluso più di ogni altra cosa sono stati i passi che le persone hanno fatto per cercare di raggiungere questo obiettivo”.
”Devi solo rimanere fedele a te stesso, e sono molto fortunato ad avere una famiglia straordinaria. Mia moglie è stata incredibile, fantastica. La tua compagna è sempre quella con cui condividi le tue difficoltà. È stata assolutamente eccezionale e di grande sostegno”.
”Ha visto molte cose da una prospettiva esterna, ed è bene avere quel peso e quella misura. È estremamente importante. Si impara a conoscere se stessi nei momenti di difficoltà. Io ero assolutamente determinato a superare le difficoltà”.
Le polemiche hanno compattato l’ambiente
Sempre secondo Horner, l’enorme polverone mediatico sollevatosi ha inizio anno non ha fatto altro che compattare il team, al netto del calo prestazionale accusato dalla RB20 nella fase centrale del campionato.
”Nei momenti di difficoltà e quando si lanciano pietre, questo galvanizza la squadra. Credo che quest’anno ci sia stato un elemento di “va**anculo” da parte della squadra. La nostra gente diceva: “Siamo una squadra forte, non importa cosa ci tirate addosso, andiamo avanti”.
”Non ho mai pensato di dover farmi da parte. Credevo in me stesso. Credevo nel processo. Avevo fiducia nel processo applicato scrupolosamente dall’azienda e dovevo solo affidarmi a quello. Quando ero sull’aereo per il Bahrein, non sapevo se avrei partecipato alla gara o meno”.
”Dovevo credere però nel processo. Ho avuto un enorme sostegno e supporto da parte degli azionisti e dell’azienda. In effetti, prima della prima gara, quando mi sono rivolto alla fabbrica, è stato molto emozionante. Ho fatto il solito riassunto dei test e degli obiettivi della stagione, ed è stato un vero e proprio bagno di folla”.
All’inizio dell’anno c’è stato molto rumore e distrazione. Poi la macchina non ha funzionato e tutti hanno mantenuto la calma e lavorato sodo, ottenendo prestazioni sulla macchina nella parte finale dell’anno, e abbiamo lavorato per risolvere il problema”.
”Il sostegno che il team mi ha dato e l’accoglienza che mi ha riservato non li dimenticherò mai e poi mai. Ho avuto un grande sostegno da parte di tutto il mondo dello sport”, ha concluso il britannico.
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