Nonostante il fallimento sportivo nelle ultime due stagioni, Toto Wolff non ha mai pensato di rassegnare le dimissioni ed è ancora assolutamente convinto di essere l’uomo giusto a traghettare Mercedes
Toto Wolff non ha dubbi: nonostante il fallimento sportivo nelle ultime due stagioni, l’austriaco è assolutamente convinto di essere ancora la persona giusta a tenere in mano le redini di Mercedes. Dopo aver dominato in lungo e largo per otto anni consecutivi, le frecce d’argento si trovano oggi ad affrontare uno dei momenti più complicati dal ritorno in F1 nel 2010, ma l’obiettivo è uscire dalla crisi con gli stessi uomini che l’hanno resa grande.

Mercedes, Wolff assicura: niente dimissioni in vista
“Se ho mai pensato di dimettermi? No, mai”, ha affermato l’austriaco, alla luce del fallimento anche nel 2023. “Penso ancora di poter contribuire alla squadra nella mia area di competenza. Questo comprende il mantenere la squadra unita, anche se a volte sono molto emotivo”.
”Sfortunatamente, non ho ancora trovato qualcuno a cui poter dire: ‘Penso che questa persona abbia più energia, più grinta, più abilità e tutti questi fattori, che ritengo importanti per essere un Team Principal”.
“Abbiamo visto situazioni in cui un Team Principal non è più in grado di dare il meglio di sé. Basti pensare a Ron Dennis o a Frank Williams. Nel 2012 ero desideroso di diventare Team Principal della Williams, e lo abbiamo fatto insieme. Il mio ruolo era Direttore Esecutivo, perché in un certo senso l’ho forzato, avendo detto a Frank: ‘Voglio gestire questa cosa”.
Con una scelta decisamente coraggiosa, Mercedes ha deciso di perseguire una filosofia completamente diversa rispetto alla concorrenza lo scorso anno, presentando una W13 letteralmente ”senza pance”. Ben presto però, il progetto si è rivelato troppo azzardato, e ciò ha portato la scuderia a disputare due stagioni non all’altezza delle precedenti otto.
Ciononostante, Wolff ritiene che incolparsi a vicenda non sia la scelta adeguata per risolvere i problemi: “È una cosa che abbiamo inculcato nell’azienda fin dal 2013. Diamo la colpa al problema e non alla persona. Siamo un ambiente sicuro. Nessuno è stato licenziato a causa di mancate prestazioni. Troviamo sempre delle soluzioni”.
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“Se un reparto non funziona, è colpa mia, perché non ho fornito il contesto giusto o non ho partecipato all’assunzione delle persone giuste. Non ha senso incolpare qualcuno che non sta facendo abbastanza bene, perché tutti fanno del loro meglio. Questa è la mentalità che abbiamo. La cultura del “no blame” è stata rispettata, e ne sono molto orgoglioso”.
Pur mantenendo un occhio sul presente, il manager di Vienna è al tempo stesso proiettato al futuro del marchio: “Sono sempre alla ricerca di quella che sarà la struttura organizzativa del futuro. Forse sarà diversa e non ci sarà un Team Principal o un CEO. Sono responsabile di 2500 persone, di tutto il reparto motori, telai e di tutti gli altri programmi Mercedes”.
Oltre alle mansioni da team principal, Wolff ha parlato anche del suo ruolo come proprietario al 33% della scuderia: ”Sono proprietario del team, quindi guardo la cosa con una prospettiva di 20 anni, i prossimi 20 anni”.
”Vorrei lottare per i campionati. Se dovessi ritenere che sia giunto il momento di cambiare la leadership, non mi dispiacerebbe. Lo stiamo facendo insieme a molte altre persone”.
”Per me non è come un allenatore o un manager che dice: ‘Voglio arrivare in alto, lasciare un’eredità’. Questo è il mio pensiero: non vado da nessuna parte. Spero che vinceremo ancora molte, molte volte, ma non mi sento in diritto di farlo”.
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