A quasi un mese dal famigerato incidente sul tombino ad oltre 300 km/h nelle FP1 del GP di Las Vegas, Carlos Sainz ha rivissuto la paura provata in quell’istante.
È passato quasi un mese da quel 17 Novembre in cui Carlos Sainz, a causa di un tombino mal fissato nelle FP1 del GP di Las Vegas, ha letteralmente disintegrato il sottovettura della SF23, generando milioni di danni e prendendosi uno spavento notevole. Oltre il danno anche la beffa per il madrileno, che si è trovato a scontare anche una penalità di 10 posizioni in griglia per aver ecceduto il limite massimo di componenti sostituibili.
Sainz rivive la paura dell’incidente di Las Vegas
“Ho subito un colpo importante – afferma il madrileno in un’intervista concesso allo sponsor Banco Santander – perché il tombino ha colpito la parte anteriore del telaio, prendendo anche la zona del sedile”
”Sono rimasto sotto choc. Il colpo è stato come un’esplosione. Se si vedono le immagini da fuori, sembra in effetti che la macchina scoppi. Grazie a Dio però non mi è successo nulla. Senza dubbio, è stata la cosa più strana che mi sia capitata in carriera“.
Secondo Sainz, quanto capitatogli in Nevada deve servire da lezione per continuare a lavorare alacremente sulla sicurezza dei circuiti: “Quello che mi è successo a Las Vegas dimostra come questo sport debba continuare a lavorare, perché nessuno era d’accordo con questa penalizzazione ed era contento di questa situazione”.
”Se ho visto il tombino? No, non l’ho visto. Anzitutto era una sessione notturna di prove libere, ed essendo scuro non si distingueva bene dall’asfalto“.
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Nonostante un impatto che avrebbe potuto causare danni fisici ben maggiori, la FIA non ha concesso alcuno sconto al madrileno, penalizzandolo con dieci posizioni in griglia. Appresa la notizia, Carlos non ha nascosto una grande rabbia e delusione: “La frustrazione in questi momenti è molto difficile da gestire, soprattutto quando sei molto competitivo e ti impegni molto per preparare una gara”.
La frustrazione di Sainz è stata alimentata anche dalla grande competitività messa in mostra dalla SF23 a Las Vegas, con Leclerc capace di giocarsi la vittoria per oltre metà gara. Sainz, al contrario, è riuscito a rimontare, ma è rimasto privato della possibilità di lottare per le posizioni di vertice.
”All’improvviso succedono cose come quelle di Las Vegas, dove si rompe un tombino e praticamente ti distrugge la macchina, rovinandoti le ultime due gare dell’anno. Non potevo fare nulla di diverso”
È colpa più del circuito o della FIA – afferma Sainz in conclusione – ma anche così ti penalizzano dandoti dieci posizioni in griglia, così ti tocca partire da più indietro anche se hai dimostrato di essere da prima fila“.
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