Il quinto posto di Sergio Perez a Melbourne ha sollevato parecchi dubbi sull’effettiva forza della RB20: Red Bull è realmente una corazzata o lo è solamente grazie a Max Verstappen?
Al netto dei problemi al fondo rimediati durante il GP d’Australia, la prova di Sergio Perez a Melbourne ha sollevato parecchi dubbi sull’effettiva forza della RB20, sebbene la ventesima monoposto partorita dalla mente di Adrian Newey resti indubbiamente il punto di riferimento a livello prestazionale anche in questo inizio di stagione.
Una sola punta a disposizione
Tuttavia, con Verstappen fuori dai giochi e vedendo il gap accusato dal messicano dalle due Ferrari sul traguardo, la domanda che in molti si sono posti è la seguente: Red Bull è realmente una corazzata o lo è solamente grazie a Max Verstappen?
Negli ultimi 50 Gran Premi disputati, la scuderia di Milton Keynes ha totalizzato l’incredibile score di 44 vittorie, mentre le restanti sei sono state vinte da Ferrari, di cui tre da Charles Leclerc nel 2022, e tre da Carlos Sainz tra il 2023 e il 2024.
Numeri devastanti, che testimoniano come Red Bull abbia indubbiamente interpretato meglio di chiunque altro la filosofia delle monoposto a effetto suolo. Tuttavia, di queste 44 vittorie, 41 portano la firma del fuoriclasse olandese, mentre Perez si è trovato spesso e volentieri a navigare fuori dalla zona podio o addirittura in difficoltà ad entrare in Q3, come emerso nella passata stagione.
Il dubbio quindi sorge spontaneo: senza Verstappen, Red Bull è davvero la scuderia da battere? Lo stesso quesito se lo è posto anche Marc Priestley, ex meccanico McLaren dal 2000 al 2009, il quale ha analizzato quanto accaduto a Melbourne al podcast Chequered Flag.
“Vederlo scomparire così presto dalla gara per un guasto tecnico è stato davvero strano. È stato un fine settimana insolito, che ha dato opportunità a tutti gli altri, su e giù per la griglia. Tutti hanno improvvisamente visto, anche nelle retrovie, l’opportunità di conquistare punti, quindi la situazione si è sbloccata”.
“È stata una grande domenica, una grande gara, non solo perché Max Verstappen non c’era, è stata comunque una grande gara ed è stata combattuta, ma credo che questo dimostri che Red Bull ha una vulnerabilità che tutti pensavamo non ci fosse. Pensavamo che fossero invincibili. Ebbene, non lo sono”.
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“Ciò che evidenzia è il fatto che, se sei la Red Bull e non hai Max Verstappen, cosa ti resta? Sergio non era presente in seconda posizione, che è la posizione in cui hanno bisogno di lui. Quindi questo ha evidenziato un problema ancora più grande per loro”.
Commentando il risultato del messicano a fine gara, Christian Horner ha poi spiegato come una visiera a strappo rimasta incastrata sotto al fondo abbia danneggiato la performance della RB20 di Checo, che ha poi portato a un’importante perdita di carico aerodinamico.
Tuttavia, vedendo il passo della SF24 a Melbourne in gara, immaginarsi un Perez capace di mettersi in mezzo alle due Ferrari sembrava comunque un compito arduo, anche per una RB20 che ha schiacciato la concorrenza nei primi due GP.
Dovesse Verstappen incappare ancora in dei problemi, Red Bull può fare realmente affidamento al 100% su Perez? Vedendo la sua crisi di risultati per buona parte della seconda metà della scorsa stagione ed il weekend australiano, qualche dubbio viene.
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