Analisi e spiegazione dei dubbi dei team rivali della Ferrari sulla legalità del motore di Maranello.
Recentemente è circolata la notizia secondo cui alcuni team abbiano espresso delle perplessità sulla legalità della power unit Ferrari, sebbene nessuno abbia ancora esposto una protesta ufficiale. legalità motore Ferrari
Nel dettaglio, la presunta irregolarità risiederebbe nell’utilizzo dell’olio nell’intercooler per il raffreddamento dell’aria di aspirazione diretta alla camera di combustione.
Gli scettici sulla legalità del propulsore di Maranello non hanno diffuso gli indizi che hanno portato ad elaborare tale ipotesi. Al momento quindi non vi sono strumenti sufficienti che confermino o smentiscano l’accusa. Tuttavia, può essere interessante andare a comprendere meglio in cosa consistano i dubbi sull’irregolarità appena citata.
I dubbi risiedono nella struttura e nel funzionamento dell’intercooler. Si tratta di uno scambiatore di calore, ossia un componente il cui scopo è raffreddare l’aria aspirata dall’esterno proveniente dal turbocompressore e diretta al motore. Quest’ultimo è un organo meccanico che comprime l’aria prima che questa entri nei cilindri dove avviene la combustione, aumentandone la pressione e conseguentemente la potenza sprigionata dal motore.
Andando a raffreddare l’aria in ingresso grazie all’intercooler, di cui ne sono provvisti tutte le monoposto, si va a migliorare l’effetto benefico del turbocompressore.
Per abbassare le temperature del flusso d’aria, nell’intercooler è presente una griglia di tubi in cui scorre un liquido, solitamente acqua. L’aria attraversando la griglia cede calore al liquido, raffreddandosi.
I dubbi dei rivali
L’ipotesi avanzata dai team avversari della Ferrari è che l’intercooler della rossa sfrutti anche l’olio come liquido per il raffreddamento dell’aria. L’utilizzo di olio come fluido refrigerante non è proibito da regolamento, a meno che questo non contamini l’aria diretta alla camera di combustione.
Come si legge nell’articolo 7.5 dell’attuale regolamento tecnico “i sistemi di raffreddamento della power unit, inclusi quelli dell’aria destinati alla combustione, non devono utilizzare intenzionalmente il calore latente di evaporazione di alcun fluido ad eccezione della benzina per il normale scopo di combustione nel motore”.
Spiegando diversamente, non è possibile far evaporare intenzionalmente l’olio di raffreddamento dell’intercooler per contaminare l’aria diretta ai cilindri dove avviene la combustione. In questo risiederebbe la presunta irregolarità del propulsore Ferrari.
L’immissione di olio nella camera di combustione infatti porta notevoli benefici alle prestazioni del motore. In passato i motoristi hanno largamente sfruttato il fenomeno, prima che la FIA iniziasse una campagna per abolire questa pratica.
Inizialmente è stata limitata la quantità di olio che poteva essere usato in gara ai fini della combustione. Successivamente la FIA ha reso obbligatoria l’installazione di un serbatoio ausiliario per l’olio da svuotare prima delle qualifiche, così da limitare ulteriormente il fenomeno anche al sabato.
I dubbi che aleggiano sul motore della Ferrari tuttavia sono destinati a rimanere tali, almeno fino a quando un team esporrà una protesta ufficiale andando ad avviare le indagini.
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