Anche Helmut Marko è rimasto completamente spiazzato dall’annuncio del passaggio di Lewis Hamilton in Ferrari nel 2025

Nel giorno della presentazione della W15, ultima monoposto Mercedes per Lewis Hamilton, anche Helmut Marko quello che è stato definito all’unanimità come il colpo del secolo. Nonostante siano passate due settimane dall’annuncio ufficiale e non sia ancora iniziata la stagione, l’attenzione è già tutta puntata sul 2025, quando il sette volte campione del mondo coronerà il sogno di vestire di rosso e tenterà di riportare il titolo a Maranello.
Hamilton in Ferrari: anche Marko sbigottito
”Lewis in rosso? Mi ha completamente sorpreso”, esordisce senza troppi giri di parole il consulente del team di Milton Keynes, ospite ormai fisso dell’emittente austriaca oe24.
”Soprattutto per la tempistica. Ci si chiede come sia stato possibile. La Mercedes è stata superata dalla Ferrari nella seconda metà del 2023, e anche la McLaren era più veloce. Forse Hamilton ha notato qualcosa che il mondo esterno ancora non sa”.
E se il britannico avesse davvero intravisto un enorme potenziale nel progetto della rossa in ottica 2026? Come ben sappiamo, tra due anni entreranno in vigore i nuovi regolamenti tecnici, che andranno a stravolgere l’architettura delle Power Unit e che permetteranno alle squadre di ripartire completamente da zero, annullando ogni tipo di vantaggio tecnico.
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”Non cambia nulla per noi, se non che a mio avviso indebolisce la Mercedes”, prosegue Marko. ”Resta da vedere se rafforzerà la Ferrari. Nel complesso, questo ha un impatto incredibile, fino alle quotazioni di borsa. È fantastico che stia accadendo qualcosa”.
Con ancora dodici mesi a dispozione, sia Sainz che Hamilton non potranno però distrarsi troppo, in quanto avranno ancora 24 gare da disputare con i rispettivi team: ”Normalmente, in una situazione come questa, la mente è già concentrata sulla nuova squadra”.
”L’attuale squadra non può permettergli di partecipare a innovazioni serie, perché ovviamente le porterebbe con sé. Il tutto è eccellente per lo sport, meglio di Netflix”, conclude l’austriaco.
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